Notizie in Pillole dal 22 dicembre al 28 dicembre 2022 (fonte: Agra press)
NUTRISCORE: LE MONDE, DIVISIONI ALIMENTATE DALLA FRONDA ITALIANA OSTACOLANO QUESTA ETICHETTA
13204 – parigi-roma-bruxelles (agra press) – mathilde GERARD (a parigi), ALLAN KAVAL e virginie MALINGRE corrispondente da roma – bruxelles- sede europea firmano sul quotidiano francese “le monde” del 27 dicembre un lunghissimo articolo, con molte testimonianze italiane, parecchie ingenuita’ e qualche imprecisione. la sintesi dell’inchiesta secondo lo stesso giornale e’: “europa divisa sull’etichettatura nutrizionale alimentazione la commissione europea doveva proporre un logo nutrizionale armonizzato entro la fine del 2022, ma le divisioni tra stati, alimentate dalla fionda italiana contro il nutri-score, ostacolano il processo”. lo riproponiamo qui in traduzione integrale. AB, C, D, E: cinque lettere affisse su prodotti alimentari, accusate di discriminare prodotti di eccellenza, di distruggere tradizioni millenarie, di ledere l’identita’ di un Paese, l’Italia… Senza paura degli eccessi e degli eccessi, il Il Paese transalpino e’ in prima linea nella battaglia contro il Nutri-score, il logo nutrizionale adottato dal vicino francese e da altri Paesi europei. Una lotta che cova da diversi anni, mescolando interessi economici difesi da gruppi di pressione, soffocamento del dibattito e minacce personali. La scintilla si e’ accesa a maggio 2020, quando la Commissione Europea ha presentato la sua Strategia Farm to Fork per un’alimentazione sana e sostenibile, in cui e’ stato sancito il principio di un’etichettatura nutrizionale comune a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea (UE). Un problema importante in un momento in cui il 53% della popolazione europea e’ in sovrappeso, il 22% soffre di obesita’ e l’Europa sta assistendo a un’esplosione di malattie croniche legate all’alimentazione. L’esecutivo comunitario doveva fare una proposta legislativa entro la fine del 2022, ma di fronte alla rivolta di alcuni Stati membri trattiene le carte, e spiega che sta ultimando lo studio di impatto prima di decidere. In tutti i paesi che hanno implementato i loghi nutrizionali sulla parte anteriore del loro cibo: il sistema a semaforo nel Regno Unito, i loghi di avvertimento neri adottati in alcune parti dell’America Latina, il punteggio Nutri in Francia, ecc. -, questi hanno suscitato clamore da parte degli industriali. L’implementazione dell’etichettatura su scala europea non fa eccezione alla regola, con la differenza che la ricerca del consenso tra i Ventisette si trasforma in una battaglia diplomatica. Un sistema “assurdo”. Fino a quest’estate, il Nutri-score sembrava avere un vantaggio sugli altri loghi testati in Europa (il “lucchetto verde” nei paesi nordici, il “Nutrinform” per un certo periodo spinto dall’Italia, prima di essere abbandonato). Questo sistema, che assegna un grado dalla A alla E e un colore dal verde al rosso, a seconda della composizione dei prodotti, e’ stato adottato da sette paesi europei: e’ noto ai consumatori, convalidato da un centinaio di studi pubblicati su riviste pari -scienziati recensiti, acclamati dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro… La sua adozione in Francia, nel 2017, come etichettatura ufficiale (ma non obbligatoria), era stata ferocemente osteggiata, ma a poco a poco il Nutri-score si e’ imposto nel settore agroalimentare. Piu’ di 400 aziende si sono impegnate a esporla, rappresentando piu’ della meta’ dei volumi di vendita. Il logo si e’ diffuso anche in Europa con l’adesione dei paesi del Benelux, Germania, Spagna e Svizzera, istituendo un comitato di governo politico e un consiglio scientifico indipendente. Ma negli ultimi mesi la fionda in parte dell’Ue si e’ intensificata, e il Nutri-score, da favorito, e’ diventato un fioretto per alcuni stati. L’opposizione italiana, che si e’ fatta ancora piu’ esplicita dopo il cambio di governo di quest’autunno, ha segnato punti. La nuova presidente del consiglio, giorgia MELONI, e’ da tempo impegnata contro il Nutri-score. Durante la campagna per le elezioni legislative di settembre, ha moltiplicato le dichiarazioni contro un sistema “assurdo”, “discriminatorio” e “penalizzante” per i prodotti italiani. Il suo compagno di coalizione, matteo SALVINI, della Lega (estrema destra), lo definisce “sporcizia” inventata dalle “multinazionali”, e persino un “piano segreto” ordito dall’Europa contro l’Italia. A Bruxelles, il 12 dicembre, il nuovo ministro italiano dell’Agricoltura, francesco LOLLOBRIGIDA , molto vicino a giorgia MELONI, ha dipinto un quadro apocalittico del “modello Nutri-score”, che associa al modello della “carne sintetica (che e’ non autorizzata in Europa) e che porterebbe alla “desertificazione di interi territori”. Questo discorso anti-etichettatura non e’ nuovo in Italia. Ma ora e’ portato dal potere in atto. I rappresentanti d’Oltralpe agitano a piacimento gli esempi di classificazioni infami, in particolare la D o la E rossa attribuita ai prosciutti di Parma, al gorgonzola, o al parmigiano reggiano. Come per tutti i salumi e formaggi grassi e salati, la loro valutazione significa che dovrebbero essere consumati con moderazione. Ma per i politici italiani e’ troppo! Declassando i totem della loro gastronomia, il Nutri-score attaccherebbe la dieta mediterranea. L’olio d’oliva (fino ad allora classificato C, e che presto sara’ classificato B secondo l’algoritmo rivisto) e’ classificato inferiore a una soda dietetica (B)? Questa e’ la prova, per i suoi detrattori, che il Nutri-score funziona male… Non importa che nessuno debba bere un intero bicchiere di olio d’oliva e che i due prodotti non siano in alcun modo paragonabili. Per gli esperti di sanita’ pubblica, in realta’, e’ poco piu’ della difesa dei prodotti locali che e’ in gioco in questa battaglia. L’Italia ospita un potente settore agroindustriale, riunito in Federalimentare, che rappresenta l’8% del prodotto interno lordo (PIL) del Paese. In prima linea tra questi produttori c’e’ il gruppo Ferrero. Secondo Dario DONGO, nutrizionista, ex dirigente di Federalimentare e conduttore del sito Geatitalianfoodtrade.it, l’opposizione al sistema francese e’ un fattore strutturale nei rapporti istituzionali del settore, e in particolare nella strategia di Ferrero. Fin dai primi dibattiti sull’etichettatura in Francia, il colosso italiano si e’ opposto a Nutri-score e si rifiuta di applicare il logo sui suoi prodotti, in particolare sulla sua emblematica Nutella. Interpellato da Le Monde, Ferrero ha risposto di essere “favorevole a un’etichettatura armonizzata sul fronte degli alimenti”, ma con “un principio cardine: tenere correttamente conto del ruolo delle porzioni per una dieta equilibrata”. Una posizione che equivale a screditare il Nutri-score poiche’ quest’ultimo valuta tutti i prodotti secondo lo stesso riferimento di 100 grammi o 100 millilitri, la nozione di porzione e’ soggetta a interpretazione e puo’ variare a seconda degli individui. “Con il pretesto di proteggere la dieta mediterranea, Ferrero sta facendo pressioni sottobanco”, osserva Melissa MIALON, specialista in conflitti di interesse nella salute pubblica presso il Trinity College di Dublino e che ha seguito da vicino l’implementazione dei loghi nutrizionali in Sud America. Ufficialmente affermano di essere parte della soluzione e di voler aiutare le persone a mangiare meglio, ma la realta’ e’ che la maggior parte dei loro imballaggi subiranno un impatto negativo sull’etichettatura. La battaglia contro il Nutri-score ha evidenziato e rafforzato, secondo Dario Dongo, l’alleanza di interessi tra i colossi dell’industria alimentare italiana e i difensori di prodotti emblematici del “made in Italy”, in essi rappresentati da Coldiretti, la principale azienda agricola italiana confederazione. Una convergenza inaspettata tra produttori di junk food e cooperative di prodotti eccellenti. Con riserva, questa lettura e’ in parte condivisa anche dai riferimenti all’artigianato culinario italiano. E’ il caso di Slow Food, movimento internazionale nato in Italia per difendere una gastronomia sostenibile e socialmente giusta. “Il settore alimentare, l’export del “made in Italy” e la dimensione gastronomica del turismo costituiscono l’ultimo baluardo economico che tiene in Italia. E’ in gran parte rappresentato da produttori familiari, di media dimensione, che il Nutri-score puo’ penalizzare notevolmente», sostiene il filosofo e gastronomo Eugenio Mailler, uno dei rappresentanti di Slow Food. “Propaganda Nazionalista”. Se la convergenza tra piccoli produttori e industriali sul tema dell’etichettatura ha fatto centro, e’ anche perche’ ha trovato un orecchio attento nell’ambiente politico italiano. Secondo Paolo Vineis, professore di epidemiologia ambientale all’Imperial College di Londra e membro del Consiglio Superiore di Sanita’ italiano, la considerazione degli interessi economici nazionali in Italia ha la precedenza sulla necessita’ di una regolamentazione. “Comprendo la tesi secondo cui la produzione alimentare e’ uno dei punti di forza industriali dell’Italia e che va tutelata, indica Vineis, che da tempo frequenta i luoghi dove si fanno le politiche pubbliche italiane, ma questo non va fatto a discapito di trasparenza ed esame scientifico dei problemi. » “L’Italia ne fa una questione di tradizione, cultura, difesa delle Dop. Ma non e’ questo lo scopo di questa etichettatura nutrizionale di base “, afferma l’eurodeputata Ve’ronique Trillet-Lenoir (Renew), specialista in materia. L’epidemiologo francese serge HERCBERG, ex presidente del National Health Nutrition Program per sedici anni, il cui team e’ all’origine del Nutri-score, osserva che “l’Italia ha bloccato per anni qualsiasi misura di sanita’ pubblica che ‘considera contraria ai suoi settori economici. Gli industriali beneficiano di efficaci portavoce a livello politico e governativo”. In questo contesto e’ difficile che si sentano voci dissonanti. «Oggi la narrativa anti-Nutri-score e’ diventata non solo generalizzata ma totalmente egemonica in Italia e non possiamo piu’ opporci pubblicamente», osserva Walter RICCIARDI, ex presidente dell’Istituto superiore di sanita’ pubblica. Nel marzo 2021 il professore, allora consigliere del ministero della Salute per l’epidemia di Covid-19, scateno’ una tempesta di dichiarazioni ostili e richiami alle dimissioni firmando, con 300 colleghi europei, una petizione a favore del Nutri-score. “Ero semplicemente diventato un traditore della patria”, ricorda RICCIARDI. Senza cambiare posizione, il professore dell’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore non ha piu’ parlato apertamente della questione nel panorama italiano. ” Qual e il punto ? sospira. “Molti scienziati italiani tengono un profilo basso, il clima e’ molto deleterio, conferma Serge HERCBERG. Quelli che stanno accadendo in Italia sono attacchi nominali, che non abbiamo visto in altri paesi. Il discorso politico italiano cerca non solo di screditare, ma di gettare nel cibo ricercatori e lavori scientifici, in un contesto di propaganda nazionalista. Lo stesso epidemiologo inglese ha pagato il prezzo di questa strategia del capro spiatorio. Altro ad essere accusatorio: potrebbero essere dai rappresentanti politici italiani, Serge HERCBERG e’ stato oggetto di una marea di messaggio odiosi e antisemiti sui social network, comprese minacce di morte. “Cio’ che ha fatto da letto a questa violenza e’ la propaganda ufficiale dei movimenti populisti e di estrema destra”, ha proseguito lo scienziato. Se parte della lotta anti-Nutri-score se gioca sui social e in questione eccessi, anche a Bruxelles gli oppositori del logo hanno puntato le armi in maniera piu’ muta, moltiplicando gli incontri nelle sedi istituzionali, spesso in carica, e spesso sponsorizzato dal settore agroalimentare. Era meglio avere un’agenda ben organizzata per seguire tutto: il 26 ottobre e’ stato organizzato un evento della rappresentanza italiana presso l’UE con il supporto di Federalimentare; il 10 novembre la Presidenza del Consiglio dell’UE ha convocato una conferenza sul tema con il Copa-Cogeca (primo raggruppamento europeo di confederazioni agricole) e gli industriali del settore – la Germania ha successivamente rimproverato che nessuno dei Paesi che hanno invitato la Nutri -il ​​punteggio e’ stato invitato; il 16 novembre un dibattito al Parlamento Europeo sulla dieta mediterranea e’ stata l’occasione per dispiegare le argomentazioni contro il logo; il 29 novembre gli eurodeputati hanno discusso dell’etichettatura durante un dibattito sponsorizzato da un think-tank pro-liberale italiano, Competere; il giorno successivo, un nuovo incontro sullo stesso tema e’ stato organizzato dall’eurodeputato Paolo DE CASTRO (S&D), con il sostegno delle regioni produttrici (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, ecc.) I think tank e le societa’ di lobbying di Bruxelles non sono esclusi. Una societa’ e’ particolarmente attiva, Must & Partners, il cui team e’ prevalentemente italiano, e il cui fondatore, Luciano Stella, ha costituito una “No-Nutriscore Alliance”. Pretende di riunire le voci dei cittadini e dei professionisti impegnati contro il logo, e di avere il sostegno degli scienziati che ne hanno firmato il “manifesto”. Il suo sito, tuttavia, non fornisce alcun elenco di firmatari. Nel registro UE per la trasparenza dichiara di impiegare 0,3 posti a tempo pieno e di non avere membri accreditati presso le istituzioni europee (a differenza di Must & Partners che conta otto membri accreditati). L’associazione e’ comunque molto attiva su Twitter, e negli ultimi mesi ha partecipato a molti eventi istituzionali. Il 30 maggio ha anche partecipato a un incontro organizzato dalla rappresentanza italiana presso l’Ue, postando una foto delle sue “Proposte di attivita’ da sviluppare a Bruxelles”, documento presentato sotto il proprio logo. In che veste questa alleanza e’ intervenuta in questo evento e in altri incontri istituzionali? Ha beneficiato dell’introduzione nelle alte sfere di Bruxelles dello studio Must & Partners? Quest’ultima, che ha, tra gli altri clienti, Philip Morris, una societa’ di criptovalute e diverse societa’ di servizi tecnologici, non indica alcuna attivita’ nel settore alimentare e assicura che l’impegno del suo fondatore contro il Nutri-score e’ solo personale. Interpellato da Le Monde, Luciano Stella non ha risposto alle nostre domande. La strategia “anti” ha dato i suoi frutti Incuriosito dall’attivita’ di questa “alleanza”, l’Ufficio europeo delle unioni dei consumatori (BEUC), ha presentato una denuncia il 1 luglio al registro per la trasparenza dell’UE, ma l’indagine e’ stata chiusa una settimana dopo, la segreteria del registro ritiene di aver ricevuto sufficienti spiegazioni da parte degli interessati. Tuttavia, per BEUC, la classifica del sondaggio non solleva tutte le domande. “La segreteria si accontenta di registrare le informazioni fornite, senza alcun mezzo di verifica, si rammarica Camille PERRIN, responsabile delle politiche alimentari al BEUC. Avevamo partecipato a maggio a un evento sull’etichettatura, dove erano presenti cinque rappresentanti dell’alleanza. Non lo facciamo pro bono senza finanziamenti. » Nel corso dei mesi la strategia “anti” ha dato i suoi frutti e in diverse capitali europee si sono insinuati dubbi sulla rilevanza del Nutri-score. L’Italia ha richiamato sulla sua posizione diversi Stati membri, tra cui Grecia, Cipro, Romania, Lettonia, Repubblica Ceca e persino l’Ungheria, che dal canto suo si batte soprattutto per il nulla da fare. Negli ultimi mesi la Spagna, pur essendo un utente Nutri-score, e’ stata molto piu’ ambigua sull’argomento e alla Roma piace immaginare che Madrid ora sia dalla sua parte. Parigi e Berlino rimangono le voci piu’ impegnate a favore di Nutri-score, ma sono meno udibili. Il governo francese continua a chiedere un logo armonizzato obbligatorio e riduce al minimo il litigio con l’Italia. “Non andiamo in guerra e ci scambiamo regolarmente, assicuriamo al Ministero dell’Agricoltura, e il mese scorso abbiamo incontrato il nuovo Ministro dell’Agricoltura italiano in [riunione] bilaterale per affrontare questo argomento. » La Commissione europea, dal canto suo, rimane in posizione di riserbo. Ciascuno dei suoi risultati sull’etichettatura nutrizionale viene sezionato e interpretato dalle parti interessate. A fine settembre, il vicedirettore della direzione generale della salute e della sicurezza alimentare, Claire BURY, ha dichiarato durante un convegno organizzato dal sito Politico.com: “Stiamo esaminando tutti i sistemi di etichettatura nutrizionale presenti nel continente europeo (… ). Nessun algoritmo e’ perfetto. All’Italia e’ bastato vederlo come un segnale che le sue argomentazioni stanno dando i loro frutti e che la posizione francese sta perdendo terreno. A fine novembre, il primo vicepresidente della Commissione, Frans TIMMERMANS, sembrava a sua volta voltare le spalle al logo, dichiarando, in un’intervista a Le Monde: “Con il Nutri-score, non ci siamo ancora . Faccio fatica a capire cosa significa. Perche’ un prodotto trasformato puo’ avere un punteggio Nutri migliore rispetto a un prodotto naturale? Ma la commissaria alla Salute, Stella KYRIAKIDES, durante il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura del 12 dicembre, non ha mostrato nulla delle sue intenzioni, accontentandosi di ricordare che la Commissione stava ultimando il suo studio d’impatto. Nessuno all’interno dell’esecutivo comunitario, non piu’ che al Parlamento europeo o alle ambasciate degli Stati membri, osa dunque menzionare una data di presentazione. “Ci prenderemo il nostro tempo, e’ un argomento troppo complesso per essere affrettato”, commenta un commissario che vuole restare anonimo. Con un rischio, pero’: si avvicinano le elezioni europee del 2024 e si restringono i tempi utili in termini legislativi per attuare una simile riforma. “Perche’ i testi vadano avanti, devono spingerli anche le presidenze del Consiglio”, osserva il ministero dell’Agricoltura francese, che si aspetta che la Svezia, che assumera’ la presidenza del Consiglio dal 1° gennaio, porti avanti il ​​caso. Dalla parte degli avversari del logo, siamo felicissimi del cambio di atmosfera a Bruxelles. “Qualche anno fa abbiamo perso la partita Nutri-Score 4 a 0, ammette Ivano VACONDIO, presidente della Federalimentare., Oggi siamo tornati al pareggio, 4 ovunque, ma abbiamo ancora del lavoro da fare. La decisione di rimandare indietro la proposta europea e’ vista come “un segnale della crisi di credibilita’ di Nutri-score, secondo alessandro APOLITO, supply chain manager di Coldiretti. Un sistema troppo semplice nuoce all’informazione del consumatore. Per noi e’ sufficiente il display delle calorie. » Il sistema dei “lucchetti verdi” L’influente gruppo FoodDrinkEurope, che federa la maggior parte dei produttori del settore, invoca una “soluzione legalmente solida” e cita nella sua comunicazione il sistema dei “lucchetti verdi” dei paesi nordici, un display poco restrittivo, che promuove nutrienti favorevoli alla salute ma non emette un avviso su quelli da consumare con moderazione. In ambito scientifico, cresce la preoccupazione che un logo armonizzato possa non vedere la luce del giorno. “Sono molto pessimista [sul fatto] che la Commissione riesca a presentare una proposta di etichettatura il prossimo anno, osserva Mike Rayner, professore di salute della popolazione all’Universita’ di Oxford, che ha lavorato al luogo di implementazione dell’etichettatura a semaforo nel Regno Unito. La maggior parte degli studi mostra che i codici colore funzionano meglio. Non vedo un’alternativa al Nutri-score, o un sistema che gli assomigli molto. L’epidemiologo ricorda che il tema dell’etichettatura va al di la’ della semplice informazione al consumatore: “Si tratta di uno strumento politico tutt’altro che aneddotico, che permette poi di stabilire quali prodotti possono essere commercializzati ai bambini, o perche’ no introdurre differenziati tassazione…” Le associazioni dei consumatori sono molto attente a che la proposta della Commissione non venga sepolta a forza di ritardi. “L’etichettatura e’ un primo passo molto importante per dimostrare che le autorita’ pubbliche danno la priorita’ alla salute pubblica rispetto agli interessi economici, sostiene Camille Perrin, del beuc. Di per se’, e’ una misura abbastanza semplice da mettere in atto, ma se non viene adottata, possiamo rinunciare a qualsiasi politica di sanita’ pubblica. »
NUTRISCORE: LOLLOBRIGIDA SU FB, GOVERNO MELONI CONTINUERA’ A SCHIERARSI CONTRO QUESTO SISTEMA
13211 – roma (agra press) – “l’italia e il governo MELONI continueranno a schierarsi contro sistemi di etichettatura come il nutriscore. il motivo e’ semplice: questi meccanismi mirano a condizionare il consumatore nelle sue scelte, piuttosto che garantirgli un’ampia e trasparente informazione, assicurata invece da altri strumenti che noi stiamo contribuendo a promuovere. intanto il rinvio al 2024 del nutriscore, che al momento e’ stato tolto dall’agenda europea, e’ la prima battaglia vinta”, lo scrive su fb il ministro dell’agricoltura francesco LOLLOBRIGIDA.
MAMMI (EMILIA ROMAGNA), CON DISTRETTO DELLA PERA OPPORTUNITA’ IN PIU’ PER VALORIZZARE PREZIOSO FRUTTO
13172 – bologna (agra press) – “cresce la lista dei distretti del cibo in emilia-romagna con il distretto della pera dell’emilia-romagna. riconosciuto come tale da un apposito atto della regione, avra’ come sede legale ferrara”, rende noto la regione. “i distretti del cibo, in emilia-romagna, sono realta’ profondamente radicate nel territorio create per promuoverne lo sviluppo, garantire la sicurezza alimentare, la coesione e l’inclusione sociale, ridurre l’impatto ambientale e lo spreco alimentare. l’aver creato un distretto della pera offrira’ sicuramente opportunita’ in piu’ per valorizzare questo prezioso frutto”, sottolinea l’assessore regionale all’agricoltura alessio MAMMI. tra gli obiettivi del distretto, c’e’ anche quello di salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale, oltre a valorizzare le produzioni agroalimentari di qualita’ favorendo l’integrazione di filiera, precisa il comunicato. “per i consorzi di tutela delle dop e igp, il riconoscimento di distretto del cibo rappresenta un ulteriore strumento per promuovere le proprie produzioni di qualita’ lungo tutta la filiera produttiva, anche attraverso la partecipazione ai bandi emanati dal ministero dell’agricoltura. in base alla legge nazionale, i distretti sono realta’ legate al territorio, con un’identita’ storica omogenea frutto dell’integrazione fra attivita’ agricole e attivita’ locali, nonche’ di produzione di beni o servizi di particolare specificita’”, puntualizza il comunicato. il distretto interessera’ vaste aree del territorio regionale, con citta’ e paesi appartenenti a sei diverse province, e precisamente: la provincia di reggio emilia (bagnolo in piano, campagnola emilia, casalgrande, correggio, fabbrico, reggio emilia, rio saliceto, rolo, rubiera, san martino in rio, scandiano); la provincia di modena (bastiglia, bomporto, campogalliano, camposanto, carpi, castelfranco emilia, castelnuovo rangone, castelvetro di modena, cavezzo, concordia sulla secchia, finale emilia, formigine, marano sul panaro, medolla, mirandola, modena, nonantola, novi di modena, ravarino, s. cesario sul panaro, s. felice sul panaro, s. possidonio, s. prospero, savignano sul panaro, soliera, spilamberto, vignola, zocca); la provincia di ferrara (argenta, bondeno, cento, codigoro, comacchio, copparo, ferrara, jolanda di savoia, lagosanto, masi torello, mesola, fiscaglia, ostellato, poggio renatico, portomaggiore, riva del po, terre del reno, tresignana, vigarano mainarda e voghiera); la provincia di bologna (anzola dell’emilia, argelato, baricella, bentivoglio, budrio, calderara di reno, castello d’argile, castelguelfo, castelmaggiore, crevalcore, galliera, granarolo dell’emilia, imola, malalbergo, medicina, minerbio, molinella, mordano, pieve di cento, sala bolognese, sant’agata bolognese, s. giorgio di piano, s. giovanni in persiceto, s. pietro in casale, valsamoggia); la provincia di ravenna (alfonsine, bagnacavallo, bagnara di romagna, cervia, conselice, cotignola, castelbolognese, faenza, fusignano, lugo, massalombarda, ravenna, russi, sant’agata sul santerno e solarolo); la provincia di forli’-cesena (bertinoro, cesena, cesenatico, forli’, forlimpopoli, longiano).
LE MONDE, COME SI VA EVOLVENDO IL NUTRICORE
13180 – parigi (agra press) – il nutriscore e’ destinato a evolversi, scrive su le monde mathilde GERARD perche’ nel corso del 2023 dovrebbero verificarsi diversi cambiamenti nella classificazione degli alimenti, dopo l’adozione, a fine luglio, di un “aggiornamento” dell’algoritmo nutri-score. “stiamo presentando un nutri-score migliorato, che ha preso in considerazione piccoli difetti, date le conoscenze scientifiche che sono progredite”, spiega alla GERARD il professor serge HERCBERG, l’uomo che – ricorda la giornalista – e’ “l’ex presidente del programma nazionale di nutrizione sanitaria, i cui team hanno studiato e sviluppato questa etichettatura nutrizionale”. “anche diversi formaggi saranno riclassificati – prosegue le monde – a seconda del loro contenuto di sale e grassi. i formaggi a pasta pressata a basso contenuto di sale, come l’emmental, si uniranno cosi’ a ricotta e mozzarella tra i pochi formaggi di classe c. i prodotti dolci, in particolare i cereali per la prima colazione, saranno valutati piu’ severamente, cosi’ come i prodotti misti (piatti pronti, piatti pronti, mangiare pizze), per tener conto della lavorazione del prodotto. i salumi rimarranno d o e, e le carni rosse saranno maggiormente penalizzate dal nuovo nutri-score”. “la modifica del nutri-score non e’ stata decisa per accontentare determinati settori, ma per essere maggiormente in linea con le raccomandazioni nutrizionali, spiega a GERARD, HERCBERG. “alcuni rimangono molto scontenti, in particolare i produttori di formaggi e salumi”, riferisce le monde. “l’aggiornamento dell’algoritmo dovrebbe consentire anche un allargamento della sua visualizzazione ai prodotti venduti sfusi, in particolare all’ortofrutta, e alla ristorazione collettiva. sara’ necessario attendere qualche mese affinche’ queste modifiche siano effettive e visibili sugli scaffali: il comitato direttivo di nutri-score deve ancora mettere a unto un aggiornamento dell’algoritmo per le bevande e, solo allora, le modifiche previste saranno notificate a bruxelles . seguira’ un periodo di consultazione di tre mesi prima della pubblicazione dei decreti, dopodiche’ i produttori potranno vendere le loro scorte prima di introdurre le modifiche al loro imballaggio”, conclude GERARD.
PAGAMENTI DIRETTI: TESTO DM SU APPLICAZIONE REGOLAMENTO UE 2021/2115
13158 – roma (agra press) – qui https://bit.ly/3bHSm6g il testo del decreto ministeriale “disposizioni nazionali di applicazione del regolamento (ue) 2021/2115 del parlamento europeo e del consiglio del 2 dicembre 2021 per quanto concerne i pagamenti diretti” che ha avuto l’intesa della conferenza stato-regioni nella riunione del 21 dicembre.
ISTAT, A DICEMBRE AUMENTA FIDUCIA CONSUMATORI E IMPRESE, TRANNE SETTORE MANIFATTURIERO
13125 – roma (agra press) – a dicembre 2022 si stima un aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 98,1 a 102,5) sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 106,5 a 107,8), rileva l’istat. tutte le serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori sono in miglioramento eccetto i giudizi sul bilancio familiare. i quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti aumentano, seppur con intensita’ diverse, riflettendo le variazioni registrate dalle singole variabili rilevate. in particolare, il clima economico e il clima futuro registrano gli incrementi piu’ decisi (rispettivamente da 95,2 a 106,3 e da 102,8 a 108,2); il clima personale e quello corrente aumentano in modo piu’ contenuto (nell’ordine da 99,0 a 101,2 e da 94,9 a 98,6). con riferimento alle imprese, il clima di fiducia migliora in tutti i comparti ad eccezione della manifattura. piu’ in dettaglio, i servizi di mercato e soprattutto le costruzioni registrano gli incrementi piu’ marcati (l’indice passa da 99,0 a 102,3 e da 151,9 a 156,6, rispettivamente); nel commercio al dettaglio si stima un lieve aumento dell’indice (da 112,4 a 112,6) mentre nel comparto manifatturiero la fiducia e’ in peggioramento (l’indice passa da 102,5 a 101,4) in tutte le sue componenti.
ISTAT: NEL 2021 CRESCITA PIL E CONSUMI MAGGIORE NEL NORD-OVEST OCCUPAZIONE AUMENTA DI PIU’ AL SUD
13147 – roma (agra press) – “nel 2021, il pil in volume e’ aumentato del 7,5% nel nord-ovest, del 7,1% nel nord-est, del 6% nel mezzogiorno e del 5,9% nel centro”. lo rende noto un comunicato dell’istat sulla base del report “conti economici territoriali 2019-2021” pubblicato oggi. “il nord-ovest mantiene il primo posto nella graduatoria del pil pro-capite, con un valore in termini nominali di circa 38mila euro, mentre nel mezzogiorno il livello risulta leggermente inferiore a 20mila euro annui”, precisa il comunicato, nel concludere che “nel 2021, il reddito disponibile pro-capite delle famiglie del mezzogiorno (15,1mila euro) si conferma il piu’ basso del paese, sebbene si riduca la distanza con quello del centro-nord (22,1mila euro)”. il report e’ disponibile al link https://bit.ly/3hLENMa
BIOLOGICO: SOTTOSEGRETARIO D’ERAMO FIRMA DECRETO PROROGA 2025 CONTAMINAZIONI ACCIDENTALI FITOFARMACI
13153 – roma (agra press) – “il ministero dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste risponde alle esigenze degli operatori del biologico e posticipa al 31 dicembre 2025 la proroga che era stata in precedenza fissata al 31 dicembre 2022 sulle contaminazioni accidentali di prodotti fitosanitari”, afferma il sottosegretario di stato al masaf luigi D’ERAMO dopo aver firmato il decreto di modifica del dm 13 gennaio 2011, n. 309, su “contaminazioni accidentali e tecnicamente inevitabili di prodotti fitosanitari in agricoltura biologica”, cosi’ come modificato dal decreto 10 luglio 2020, n. 7264. “nel dettaglio, in merito alle contaminazioni accidentali e tecnicamente inevitabili in prodotti biologici di origine vegetale da acido fosfonico, viene prorogata l’applicazione del limite inferiore di acido fosfonico=0,5 mg/kg per le colture erbacee e di acido fosfonico=1,0 mg/kg per le colture arboree. nel caso di operatori che notificano la propria attivita’ con metodo biologico per le coltivazioni arboree dopo l’entrata in vigore del decreto, e con coltivazioni arboree ancora in fase di conversione, sara’ possibile applicare tale soglia anche dopo il 31 dicembre 2025 per un periodo massimo di ventiquattro mesi dalla fine del periodo di conversione”, precisa il masaf. “si tratta di un provvedimento richiesto e atteso dal settore. consentira’ inoltre di avere piu’ tempo per valutare i risultati del progetto di ricerca avviato per approfondire i fenomeni di degradazione dell’acido fosfonico all’interno dei tessuti vegetali e altri aspetti legati al problema della contaminazione da fosfiti dei prodotti biologici”, conclude D’ERAMO.
PESCA: API-CONFAGRICOLTURA, INTERVENIRE SU COSTI ENERGETICI E TRACCIABILITA’ PER ACQUACOLTURA
13127 – roma (agra press) – “l’acquacoltura e’ un’attivita’ sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale. puntare su questo comparto migliora l’autosufficienza alimentare nazionale per i prodotti ittici e contribuisce a colmare il divario tra consumo e produzione di piscicoltura sostenibile nell’unione europea”. lo ha messo in evidenza l’api (associazione piscicoltori italiani) di confagricoltura intervenendo – informa un comunicato di api – all’audizione informale prima di natale, presso la commissione agricoltura della camera dei deputati. “nel 2021, l’acquacoltura ha prodotto 180.000 tonnellate di prodotti ittici tra pesci e molluschi, con un fatturato di circa 500 milioni di euro negli 850 sono i siti produttivi concentrati per il 60% al nord, il 15% al centro e il 25% al sud”, rileva il comunicato. “il perdurare del conflitto russo-ucraino ha acuito notevolmente i costi energetici per le nostre aziende, che hanno consumi estremamente elevati”, ha affermato il vicepresidente api, marco GILMOZZI, che ha proseguito: “chiediamo di inserire nell’elenco delle imprese energivore quelle che svolgono l’attivita’ di acquacoltura in impianti a terra utilizzando acqua dolce, salmastra o salata. per raggiungere una maggiore efficienza energetica sarebbe anche necessario consentire impianti fotovoltaici innovativi su strutture come vasche o bacini d’allevamento”. “in italia si allevano, in grande biodiversita’, 25 specie ittiche in ambienti diversi: acqua dolce, salmastra (lagune), mare”, spiega il comunicato, che precisa: “il pesce piu’ allevato e’ la trota, seguono orata e spigola. si producono anche 130 milioni di avannotti di specie ittiche marine pregiate e siamo leader europei per il caviale di storione”. “proprio per questi motivi occorre fornire una informazione chiara ai consumatori indicando l’origine (da pesca o allevamento) e il paese di provenienza del pesce, alla stregua di quanto e’ gia’ d’obbligo per la vendita al dettaglio nei supermercati o nelle pescherie”, ha aggiunto il direttore dei piscicoltori di confagricoltura, andrea fabris, nel sottolineare che “la trasparenza con l’etichettatura obbligatoria dei prodotti ittici, somministrati attraverso i canali ho.re.ca., tutela il diritto del consumatore e le produzioni made in italy”.”e’ stato infine evidenziato il problema della durata delle concessioni per acquacoltura e delle procedure di assegnazione”, informa il comunicato, nel concludere che “per i piscicoltori e’ necessario avviare, nel piu’ breve tempo possibile, i bandi per l’utilizzo dei fondi residui del feamp di compensazione finanziaria per il mancato guadagno e per i costi aggiuntivi sostenuti a causa del conflitto russo-ucraino, attivando un’analoga procedura per l’utilizzo dei fondi feampa relativi alla programmazione 2021-2027. l’api ha sottolineato la vitalita’ del comparto il cui numero di addetti e’ in costante crescita”.
EMILIA ROMAGNA: MAMMI FA IL PUNTO SU PSR 2023-27 PRONTI 300 MILIONI PER PROSSIMO ANNO
13145 – bologna (agra press) – l’assessore regionale all’agricoltura alessio MAMMI ha tenuto oggi una conferenza stampa per fare il punto sulle risorse stanziate e sui prossimi bandi del piano di sviluppo rurale appena concluso e sui prossimi interventi della programmazione 2023-27. “passa da qui la strada per nuova agricoltura- ha spiegato MAMMI- attraverso investimenti in innovazione e ricerca per le imprese agricole e agroalimentari, per garantire qualita’ delle produzioni, sostenibilita’ e competitivita’ sui mercati. la regione e’ pronta con i bandi della nuova programmazione, anche con l’importante riallocazione di risorse per scorrere le graduatorie su bandi per il contrasto delle emissioni di ammoniaca e la filiera del latte. il nostro obiettivo e’ il sostegno al reddito delle imprese e il lavoro”. “siamo gia’ pronti entro fine anno con 11 bandi dello sviluppo rurale 2023- 2027 per un valore di circa 150 milioni di euro. nel corso del 2023 pubblicheremo nuovi bandi, per un valore complessivo di 300 milioni di euro. inoltre abbiamo messo a disposizione delle aziende tramite lo scorrimento delle graduatorie altre risorse riallocate, un’iniezione finanziaria fondamentale per accompagnare le imprese verso il sostegno al reddito, maggiore innovazione e sostenibilita’, a tutela della qualita’, ma anche per dare un aiuto al settore nel pieno della crisi energetica, con i prezzi di gas e materie prime alle stelle e gli effetti combinati del cambiamento climatico e della pandemia negli ultimi due anni coi quali fare i conti tutti i giorni”, ha evidenziato l’assessore. “gli 11 bandi in uscita entro fine anno – spiega un comunicato – riguardano le produzioni integrate e biologiche, le tecniche di lavorazione dei suoli rispettose dell’ambiente, la gestione di prati e pascoli, gli interventi per favorire l’agrobiodiversita’ e per un uso piu’ sostenibile dei prodotti fitosanitari. sempre entro fine 2022 saranno pubblicati ulteriori tre bandi della programmazione scorsa in via di conclusione, che riguardano le misure per fronteggiare i danni da fauna, le attivita’ di informazione e l’agricoltura sociale, per un valore complessivo di 6,1 milioni di euro. in particolare, su quest’ultima, l’emilia-romagna continua il sostegno all’ agricoltura sociale, in coerenza con la legge regionale che ha l’obiettivo di riconoscere e incentivare attivita’ realizzate dalle aziende agricole che hanno un impatto sul territorio come la formazione, l’inserimento lavorativo di persone in difficolta’, le collaborazioni con le strutture socio-sanitarie e per l’infanzia. il bando mette a disposizione risorse per 1,5 milioni di euro”.
EMILIA ROMAGNA: BONACCINI FIRMA ORDINANZA PER ULTERIORE TASSELLO RICOSTRUZIONE POST SISMA
13122 – bologna (agra press) – stefano BONACCINI, presidente della regione emilia-romagna e commissario delegato per la ricostruzione post sisma, ha firmato l’ordinanza n. 24 del 22 dicembre 2022 che consente ai beneficiari degli interventi di ricostruzione privata, gestiti tramite piattaforma mude, di richiedere un acconto sulle somme residue da erogare del saldo finale del 90% del contributo concesso. nel caso di interventi che dovessero chiudere a un costo inferiore al contributo concesso il 90% verra’ calcolato sull’importo dichiarato in sede di quadro economico a consuntivo. i comuni potranno erogare tali somme con la mera verifica formale di quanto depositato e prima di effettuare l’istruttoria della documentazione consentendo cosi’ di anticipare alle imprese liquidita’ sufficiente in tempi rapidi. l’ordinanza e’ consultabile qui https://www.regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione “atti per la ricostruzione”, e sara’ pubblicata sul bollettino ufficiale telematico della regione emilia-romagna (burert). in calce all’ordinanza e’ pubblicato il modulo per richiedere l’anticipo.
EUROBAROMETRO, LA PAC DOVREBBE CONTRIBUIRE A GARANTIRE PREZZI ALIMENTARI RAGIONEVOLI
13097 – bruxelles (agra press) – “secondo l’ultimo eurobarometro sull’agricoltura e la pac pubblicato dalla commissione ue, quasi la meta’ degli europei ritiene che garantire un approvvigionamento alimentare stabile nell’ue in qualsiasi momento dovrebbe essere un obiettivo principale della politica agricola comune (pac), con un aumento di 6 punti percentuali rispetto al 2020”, informa un comunicato. “questa opinione – spiega il comunicato – si e’ sviluppata in 22 paesi dell’ue ed e’ aumentata di almeno dieci punti percentuali in sei paesi (finlandia, lituania, svezia, grecia, spagna e italia). inoltre, piu’ della meta’ degli intervistati (55%, +6%) aggiunge che la pac dovrebbe anche contribuire a garantire prezzi alimentari ragionevoli per i consumatori. dal 2020, questa opinione ha guadagnato terreno in 20 paesi dell’ue – aggiunge il comunicato – ed e’ stata la risposta piu’ comune in grecia (76%), cipro (75%), bulgaria (62%), ungheria (61%), cechia (58%), lettonia (57%) e polonia (52%). alla domanda se la pac contribuisca efficacemente a questi due obiettivi – approvvigionamento alimentare stabile e prezzi ragionevoli – rispettivamente il 79% e il 65% degli europei pensano di si’. fornire alimenti sicuri, sani e sostenibili di alta qualita’ – sottolinea il comunicato – rimane la missione principale della pac secondo sei europei su dieci. questo dato e’ stabile da diversi anni. inoltre, l’eurobarometro evidenzia la percezione pubblica che i cambiamenti climatici stiano influenzando sempre di piu’ l’attivita’ agricola. mentre un’ampia percentuale di intervistati (58%, +3%) afferma che l’agricoltura ha gia’ dato un contributo importante nella lotta al cambiamento climatico e che la pac contribuisce a proteggere l’ambiente e a affrontarlo (65%), due terzi (67%) ritengono che gli agricoltori dell’ue potrebbero ancora fare di piu’ cambiando il loro modo di lavorare, anche se cio’ significa un’agricoltura dell’ue meno competitiva a livello globale”. “l’indagine e’ stata condotta nei 27 stati membri dell’ue tra il 21 febbraio e il 21 marzo 2022. tra gli argomenti trattati figurano anche il commercio internazionale dei prodotti agricoli, i marchi di qualita’, le esigenze alimentari speciali e il programma scolastico dell’ue”, conclude il comunicato.
AGRISOLARE: LOLLOBRIGIDA, RAGGIUNTO OBIETTIVO FINE 2022 ORA RIPENSARE VINCOLO AUTOCONSUMO
13113 – roma (agra press) – “e’ stato emanato in queste ore il decreto direttoriale con l’elenco dei destinatari ammessi a finanziamento per la misura pnrr ‘parco agrisolare’. il masaf consegue cosi’ il primo target europeo in scadenza a fine anno 2022”. lo rende noto un comunicato stampa del masaf che cosi’ prosegue: “il decreto assegna risorse per un valore di 451 milioni di euro circa, pari al 30% della dotazione finanziaria totale della misura, che ammonta a 1 miliardo e mezzo di euro”. il ministro francesco LOLLOBRIGIDA afferma che “per il masaf e per il governo meloni questa e’ senz’altro una buona notizia, al tempo stesso pero’ ci sono degli aspetti su cui occorre un cambio di prospettiva. in seguito al conflitto russo-ucraino, infatti, sono emerse carenze energetiche che ci devono indurre a ripensare il vincolo di autoconsumo. cio’ dipende dal fatto che nella fase in cui il pnrr venne progettato le condizioni erano radicalmente diverse da quelle attuali. oggi l’esigenza e’ concentrarsi sulla massima produzione possibile da immettere nella rete. per questo motivo, il masaf ha proposto un meccanismo per consentire alle imprese agricole o agroalimentari dotate di impianti fotovoltaici di conservare ‘virtualmente’ l’energia prodotta in eccesso riutilizzandola nei periodi di maggiore richiesta energetica delle proprie attivita’”, conclude il ministro. il testo del decreto e’ disponibile sul sito web del ministero dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste.
COMMERCIO ESTERO: ISTAT, A NOVEMBRE 2022 AUMENTA EXPORT VERSO PAESI EXTRA UE E DIMINUISCE IMPORT
13082 – roma (agra press) – a novembre 2022 l’istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra ue27 , un marcato aumento congiunturale per le esportazioni (+8,3%) e una flessione per le importazioni (-3,4%). “la dinamica positiva dell’export verso i paesi extra ue27 a novembre – sottolinea l’istat – e’ trainata dalle vendite di beni strumentali e influenzata da movimentazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) al netto delle quali il profilo di crescita risulta piu’ contenuto sia su base mensile (+3,2%) sia su base annua (+17,0%). un contributo importante alla nuova flessione congiunturale dell’import deriva dalla contrazione degli acquisti di energia, che riflette il calo dei volumi importati e dei prezzi del gas naturale allo stato gassoso. su base annua, la crescita dell’import e’ sostenuta ma in deciso rallentamento. il deficit energetico resta ampio ma l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta e il saldo commerciale, negativo da inizio anno, torna positivo”.
MANOVRA: CONFAGRICOLTURA, BENE EMENDAMENTO SU CONTENIMENTO CINGHIALI
13095 – roma (agra press) – “confagricoltura accoglie con favore l’emendamento sulle misure di contenimento della comunita’ di cinghiali in italia approvato dalla commissione bilancio della camera”. lo rende noto un comunicato di confagricoltura, che prosegue: “la decisione del governo di procedere con un programma di abbattimenti la cui realizzazione sara’ competenza del comando unita’ per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei carabinieri, risponde alle richieste della confederazione di porre un freno alla diffusione della specie selvatica. la proliferazione incontrollata di questi animali non e’ solo una minaccia per le attivita’ agricole e per l’incolumita’ dei cittadini, ma e’ anche il principale viatico del temibile virus della peste suina (psa), vero incubo per l’intera filiera suinicola italiana. in tal senso, e’ importante che l’emendamento preveda l’analisi igienico-sanitaria dei cinghiali abbattuti. la confederazione comprende e condivide la ratio alla base della decisione di estendere gli abbattimenti alle aree protette e urbane, anche nei periodi di silenzio venatorio e di divieto di caccia. la diffusione senza controllo della specie, ormai presente in molte citta’ italiane, impone interventi di carattere emergenziale. confagricoltura giudica positivamente anche il possibile coinvolgimento delle guardie venatorie, dei cacciatori riconosciuti, e degli agenti delle polizie locali e provinciali con apposita licenza. la garanzia sulla sicurezza pubblica e sulla liceita’ e regolarita’ degli abbattimenti e’ garantita dalla competenza affidata all’arma dei carabinieri. positiva, infine, anche la visione di lunga durata che ha l’emendamento con la previsione di un piano straordinario quinquennale di gestione e contenimento della fauna selvatica. riportare sotto controllo la diffusione di cinghiali selvatici vuol dire porre un freno alla diffusione della psa, tra le cause dei gravi danni che il settore suinicolo italiano sta sopportando da molto tempo. la diffusione del virus, infatti, ha spinto vari paesi a limitare e in alcuni casi, a vietare l’import di prodotti italiani derivati da carni suine. il settore in italia conta quasi 9 milioni di capi, allevati in oltre 30mila allevamenti. con un export di 1,5 miliardi di euro nel 2021, il volume di affari totale (produzione degli allevamenti e fatturato dell’industria di trasformazione) sfiora gli 11 miliardi. complessivamente, la produzione suinicola ed il fatturato dell’industria dei salumi incidono per poco piu’ del 5% sul totale della produzione agricola nazionale e sul fatturato dell’intera industria agroalimentare italiana”.
MANOVRA: MAMMI (EMILIA-.ROMAGNA), BENE FONDO PER DANNI DA FLAVESCENZA DORATA MA RISORSE NON BASTANO
13114 – bologna (agra press) – DA RIVEDERE “un primo passo per far fronte a un problema reale e complesso, quello della flavescenza dorata, che minaccia i vitigni dell’emilia-romagna, insieme a quelli di altre regioni italiane. ma non basta: le risorse nazionali, frutto di un emendamento, devono essere molte di piu'”, informa un comunicato stampa della regione emilia-romagna. “e’ indubbiamente positivo che la commissione bilancio della camera, grazie a un emendamento a firma dell’onorevole stefano VACCARI del partito democratico, abbia approvato l’istituzione di un fondo, presso il ministero dell’agricoltura e della sovranita’ alimentare, riservato ai danni provocati da questa fitopatia che sta assumendo i contorni del flagello produttivo ed economico per i viticoltori dell’emilia-romagna e del nord italia, e che si sta estendendo in altre zone del paese”, ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura, alessio MAMMI. la regione emilia-romagna dal canto proprio, informa il comunicato, ha istituto un tavolo di lavoro di prevenzione e controllo, coordinato dal servizio fitosanitario regionale, nel quale sono presenti i consorzi del vino dell’emilia e della romagna, oltre alle associazioni rappresentanti delle imprese agricole e agroalimentari. “nel frattempo – prosegue mammi – abbiamo messo in bilancio due milioni di euro di risorse per la ricerca in ambito vegetale. ma servono risorse nazionali, soprattutto per le aziende costrette a estirpare i vigneti per debellare la fitopatia e, quindi, procedere al reimpianto”. le risorse nazionali concesse tramite l’emendamento – 1,5 milioni di euro per il 2023 e 2 milioni per il 2024 – , sono dunque da considerarsi “un primo passo necessario per un problema reale e complesso. chiederemo al governo – conclude l’assessore – che incrementi queste risorse, magari utilizzando quelle gia’ previste per la sovranita’ alimentare nella legge di stabilita’. si tratta, intanto, di una prima risposta che ha bisogno di essere incrementata, perche’ affronta un problema che ormai riguarda una parte consistente del territorio nazionale”.
“IL TRIANGOLO”: IL CONTRIBUTO DI CONFAGRICOLTURA DONNA AL CENTRO ME.DEA
13074 – torino (agra press) – “il contributo di confagricoltura donna al centro me.dea per l’accoglienza e il sostegno alle vittime di violenza” e’ uno dei titoli de “il triangolo”, newsletter” di confagricoltura piemonte, che si coccupa anche dei sostegni per l’influenza aviaria, per i quali c’e’ un ulteriore stanziamento di 10 milioni di euro, e della sabatini 2023, che sara’ “piu’ verde”. sono infatti previsti Investimenti per la transizione ecologica a fronte di una maggiorazione del contributo del 30%. per leggere gli articoli il link e’: https://bit.ly/3WyJIPk
EMILIA ROMAGNA: UN ANNO DI CRESCITA PER L’ECONOMIA REGIONALE, MA L’AGRICOLTURA SOFFRE
13102 – bologna (agra press) – crisi energetica, aumento dei prezzi e ridotta reperibilita’ delle materie, bassa crescita e alta inflazione, ma nonostante tutto il pil emiliano-romagnolo segnera’ un incremento del 4,1% nel 2022, confermandosi ai vertici della graduatoria delle regioni italiane, informa un comunicato della regione, dopo la presentazione del rapporto 2022 realizzato con unioncamere emilia-romagna. l’occupazione media regionale, secondo i dati Istat, nei primi nove mesi del 2022 e’ in crescita dello 0,5% rispetto alla media dello stesso periodo del 2021 (+9 mila lavoratori), ma risulta essere ancora inferiore al 2019 (-31,2 mila occupati, -1,5%). l’agricoltura sembra essere il settore che ha sofferto maggiormente nel corso dell’anno: la guerra in ucraina e la siccita’ hanno contribuito alla ripresa inflazionistica; sono aumentate le quotazioni dei prodotti delle coltivazioni e della zootecnia, ma il miglioramento dei prezzi di vendita non si e’ trasmesso direttamente sulla reddittivita’ in quanto l’inflazione ha gonfiato anche i costi dei fattori produttivi, aggiunge il comunicato. per il 2023, i principali ostacoli alla crescita dell’economia regionale saranno ancora inflazione e costo dell’energia, con uno scenario che pare profilarsi in sensibile rallentamento, con una modesta espansione (+0,6%) ma comunque superiore a quella nazionale (+0,4%) che allinea l’emilia-romagna ‘all’area euro’, allontanando i venti di recessione che sembravano prossimi a investire l’italia, sottolinea il comunicato. “vogliamo continuare a investire per rafforzare un argine solido a difesa dell’intero sistema emiliano-romagnolo: con le risorse europee, i fondi del pnrr e risorse proprie della regione intendiamo investire nel lavoro e sostenere le imprese che innovano e creano buona occupazione, perche’ crediamo nella grande forza e capacita’ di reazione nel nostro ecosistema economico, anche a fronte di previsioni che stimano una crescita contenuta per il prossimo anno”, afferma l’assessore regionale allo sviluppo economico, vincenzo COLLA, per il quale “l’emilia-romagna compete nel mondo con la qualita’ e l’eccellenza delle sue produzioni e in questa direzione deve continuare a puntare per restare ai vertici nella transizione digitale e sostenibile”.