Notizie in Pillole dal 13 aprile 2023 al 19 aprile 2023 (fonte: Agra press)
DEF: DG CONFAGRICOLTURA BARRILE ILLUSTRA PROPOSTE CONFEDERAZIONE IN COMMISSIONI BILANCIO
3953 – roma (agra press) – “rafforzare la posizione negoziale dei produttori agricoli nella fase di formazione dei prezzi nella filiera agroalimentare, in modo che il prezzo loro riconosciuto sia allineato sui costi di produzione. per contrastare la volatilita’ dei prezzi e garantire un maggior equilibrio nella catena alimentare, in diversi paesi europei questo meccanismo e’ stato fissato a livello legislativo, mostrando risultati estremamente positivi anche in fasi con elevata inflazione, come l’attuale”, ha detto il direttore generale di confagricoltura, annamaria BARRILE, in audizione dinanzi alle commissioni congiunte bilancio del senato e della camera che stanno esaminando il def. “il def vede la luce in un quadro economico incerto e non privo di rischi, a causa delle tensioni geopolitiche ancora elevate e il rialzo dei tassi di interesse che incrementano crisi nel sistema bancario internazionale. nel 2022 la produzione agricola italiana si è ridotta dello 0,7%, le coltivazioni sono diminuite del 2,2%, con riflessi sui prezzi al consumo che ha avuto picchi del 12,9% a ottobre e del 15,5% nel febbraio scorso per i prodotti alimentari lavorati….in questo contesto risultano essenziali quelle misure in grado di garantire la tenuta delle imprese. preoccupa, pertanto, l’assenza di interventi di correzione delle aliquote di agevolazione sul credito d’imposta transizione 4.0, ancora dimezzate rispetto al 2022”, ribadisce confagricoltura. la richiesta di confagricoltura e’ “di ripristinare le aliquote del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali al 40% (beni strumentali 4.0), auspicando allo stesso tempo un piu’ generale riconoscimento dell’agevolazione anche per altre tipologie di beni”, ha aggiunto BARRILE. per quanto riguarda l’estensione delle disposizioni per l’acquisto di carburanti per l’esercizio dell’attivita’ agricola e della pesca, estesa anche alla spesa sostenuta per l’acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all’allevamento degli animali, il direttore di confagricoltura ha suggerito “il mantenimento della misura fino a una stabilizzazione dei prezzi europea e il riconoscimento, anche per il settore agricolo, dei crediti d’imposta per i carburanti per i trimestri successivi al primo del 2023, utile soprattutto in assenza di una traccia comunitaria sulla gestione dei prezzi energetici”. “ribadiamo infine la richiesta di inserire il settore primario all’interno della categoria dei comparti energivori, per tutelare maggiormente le imprese agricole in questo periodo critico, a vantaggio anche delle famiglie. resta fondamentale, infatti, intraprendere un’azione di contrasto al caro bollette, anche tenendo conto dei modelli gia’ adottati da altri stati membri nostri principali concorrenti (francia, germania, spagna) e, soprattutto, delle relative tempistiche di adozione”, ha concluso BARRILE.
EMILIA ROMAGNA: BONACCINI E MAMMI,DA PSR 357 MILIONI PER INNOVAZIONE, SOSTENIBILITA’, PROGETTI IDRICI
3934 – bologna (agra press) – “sostegno della regione agli investimenti delle imprese agricole e delle aziende di trasformazione dell’emilia-romagna, per renderle piu’ forti e piu’ competitive in ambito nazionale e internazionale, con contributi per 138 milioni di euro, risorse del piano di sviluppo rurale che permettono di accogliere 962 domande di finanziamento. sono gli esiti degli ultimi due bandi del psr, presentati questa mattina in regione in conferenza stampa del presidente stefano BONACCINI e dell’assessore regionale all’agricoltura, alessio MAMMI”, rende noto un comunicato stampa della regione emilia-romagna. “in un momento storico molto complesso per le aziende e’ un dato di grande valore avere quasi mille imprese agricole e agroalimentari sul nostro territorio pronte a impegnarsi nella realizzazione di interventi di ammodernamenti, ampliamenti, misure di sostenibilita’ ambientale e innovazione, generando nel territorio un investimento complessivo 357 milioni di stimoli agli investimenti, grazie ai contributi messi a terra dalla regione e alle quote di cofinanziamento”, sottolineano BONACCINI e MAMMI, che aggiungono: “dalle nostre imprese arriva un segnale molto positivo, perche’ vedono la possibilita’ concreta di programmare e continuare a competere nel sistema globale. il nostro impegno e’ sostenerle, perche’ i nostri prodotti agricoli raccontano chi siamo, il valore e l’identita’ della nostra terra: una ricchezza unica per l’economia regionale e il made in italy”. “rispetto ai due bandi, per quasi 138 milioni di euro, questa la situazione. per quanto riguarda il primo bando (4.1.01 del programma di sviluppo rurale) dedicato alle imprese agricole, sono 605 le domande gia’ ammesse a finanziamento, a cui si aggiungono, grazie a un rifinanziamento della misura a sostegno delle imprese, altre 283 richieste per le quali e’ in corso l’istruttoria. con questo bando, saranno oltre 90 milioni di euro le risorse erogate (56 milioni nella prima fase e 33 milioni di rifinanziamento), che genereranno sul territorio un investimento complessivo di 220 milioni di euro. e sono coinvolte tutte le filiere, dal settore lattiero-caseario a quello delle carni, dal settore dell’ortofrutta al vitivinicolo e dei seminativi. per quanto riguarda il secondo bando (4.2.01 del programma di sviluppo rurale) dedicato alle aziende agroalimentari che svolgono attivita’ di trasformazione di prodotti agricoli, sono 74 le domande ammesse, alle quali sono destinati piu’ di 48 milioni di euro”, conclude la regione.
UCRAINA: COMMISSIONE UE SI RISERVA GIUDIZIO SU STOP IMPORT GRANO; NUOVI AIUTI PER PAESI FRONTALIERI
3949 – bruxelles (agra press) – la politica commerciale e’ di competenza della commissione europea, ma prima di dare un giudizio sulle iniziative prese da polonia e ungheria per bloccare l’import di cereali dall’ucraina si riserva di valutare cosa e’ stato effettivamente fatto, ha affermato la portavoce al commercio e all’agricoltura dell’esecutivo europeo miriam GARCIA FERRER durante il quotidiano press briefing, precisando che, a tal fine, la commissione e’ in contatto con le autorita’ nazionali. GARCIA ha precisato che la commissione e’ consapevole del danno che l’incremento dell’importazione dal paese in guerra di prodotti agricoli a dazio zero attraverso i corridoi della solidarieta’, in particolare cereali, sta causando agli agricoltori dei paesi confinanti. proprio per questo sta preparando un secondo pacchetto di aiuti dalla riserva di crisi della pac, dopo quello da 56,3 milioni di euro destinato a polonia, bulgaria e romania approvato definitivamente il 30 marzo scorso, che si spera abbia un iter veloce come il precedente proprio per dare ristoro al piu’ presto agli agricoltori. rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano se la commissione riteneva di dover modificare la propria politica di solidarieta’ nei confronti dell’ucraina, visti i contraccolpi causati al mercato interno europeo, GARCIA ha ribadito che questa non viene messa assolutamente in discussione e che non c’e’ nemmeno motivo di riconsiderare le clausole di salvaguardia. rispetto a queste ultime i paesi frontalieri dell’ucraina avevano fatto richiesta di valutare le norme con approccio regionale, ma la portavoce ha ricordato che le regole sono gia’ state rafforzare, con una procedura piu’ snella di attivazione, monitoraggi del mercato interno piu’ frequenti e la riduzione da 6 a 3 mesi del periodo di investigazione per decidere di attivarle. tra le domande poste, e’ stato chiesto alla portavoce se la commissione sapesse dire quali cereali creano maggiori turbative, visto che molto import riguarda il mais che serve per l’alimentazione degli animali e che un grosso problema e’ dato dall’incremento delle quantita’ di cereali da stoccare. a questo proposito la commissione non sa dare una risposta in tempo reale visti i tempi di raccolta delle informazioni, ha risposto GARCIA, come pure non e’ a conoscenza di chi beneficia effettivamente degli indennizzi, visto che i soldi vengono dati agli stati membri, che decidono la loro distribuzione sulla base delle diverse e specifiche situazioni di mercato. la commissione non puo’ nemmeno sapere, ha aggiunto la portavoce, se i cereali ucraini vengono riesportati, perche’ quando entrano nel mercato unico diventano anch’essi dell’ue. come ha spiegato GARCIA, non ci sono accordi per la loro riesportazione, mentre e’ lavoro degli operatori privati decidere i prodotti e i mercati di destinazione. resta pero’ il fatto che l’ue, in linea con il suo impegno per la sicurezza alimentare globale, ha aumentato le esportazioni di cereali verso le economie in via di sviluppo, in particolare verso algeria, marocco, egitto e nigeria, ha sottolineato GARCIA.
UCRAINA: GRANO, UE LAVORI A TUTELA PREZZI E MERCATI INTERNI AUSPICA CONFAGRICOLTURA
3932 – roma (agra press) – “l’influenza dei flussi di grano ucraino sui mercati interni agli stati membri e’ un tema che, per confagricoltura, deve essere affrontato al piu’ presto”. lo afferma un comunicato di confagricoltura, che prosegue: “secondo i dati definitivi resi noti dalla commissione europea, le esportazioni di settore dell’ucraina verso il mercato ue, a fine 2022, hanno superato in valore i 13 miliardi di euro, circa 6 miliardi in piu’ sull’anno precedente. con un aumento complessivo dell’88% nell’arco di un anno, l’ucraina e’ diventata il terzo fornitore di prodotti agroalimentari della ue, superando gli stati uniti. l’import di cereali, in particolare, si e’ attestato sui 4,6 milioni di tonnellate per un incremento di valore del 100%. il risultato e’ che i prezzi negli stati membri confinanti sono crollati, suscitando le proteste degli agricoltori. per sostenere l’attivita’ agricola a seguito dell’invasione russa, lo scorso anno la ue ha proceduto alla sospensione dei dazi doganali sui prodotti agroalimentari in arrivo dall’ucraina fino a giugno 2023. e’ gia’ stata inviata al parlamento e al consiglio europei una proposta di proroga fino a giugno 2024. secondo confagricoltura la soluzione dei problemi in atto va trovata in ambito europeo e in accordo con le autorita’ di kiev. la politica commerciale rientra tra le competenze esclusive della commissione europea. le decisioni unilaterali degli stati membri sono sempre contrarie alle regole dell’unione, ma l’impatto determinato dallo straordinario aumento delle importazioni dall’ucraina sull’agricoltura negli stati membri confinanti richiede la massima attenzione. va anche garantito il transito dei prodotti ucraini nei ‘corridoi di solidarieta” aperti dalla ue per dare un’alternativa alle esportazioni ucraine dal mar nero. da maggio a dicembre 2022 sono transitati 17 milioni di tonnellate di grano ucraino. infine, la confederazione ricorda la necessita’ di salvaguardare e incrementare la presenza dei prodotti ucraini nel contesto delle iniziative internazionali per la sicurezza alimentare nei paesi meno avanzati. tenendo anche conto che le recenti contestazioni della federazione russa hanno fatto salire l’incertezza sul futuro dell’accordo sul grano in partenza dai porti del mar nero. come segnalato nell’ultimo rapporto della fao, resta aperta la sfida della sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo importatori netti di prodotti destinati all’alimentazione, a causa dell’aumento del debito pubblico e del deprezzamento del cambio delle valute locali nei confronti del dollaro usa e dell’euro”.
UCRAINA: DOPO LA POLONIA ANCHE L’UNGHERIA VIETA TEMPORANEAMENTE L’IMPORT DI PRODOTTI AGRICOLI
3928 – kiev (agra press) – a seguito alla decisione della polonia, anche l’ungheria ha temporaneamente bloccato le importazioni di grano, semi oleosi e alcuni altri prodotti agricoli ucraini per proteggere il proprio mercato interno, ha affermato il ministro dell’agricoltura ungherese istvan NAGY, secondo quanto riporta il giornale online the kyiv independent del 16 marzo riprendendo le dichiarazioni pubblicate da un organo di stampa magiaro. “il governo e’ impegnato a rappresentare gli interessi della comunita’ agricola ungherese, motivo per cui, in assenza di misure comunitarie significative, vieta temporaneamente l’importazione di cereali e semi oleosi originari o provenienti dall’ucraina, nonche’ diversi altri prodotti agricoli prodotti in ungheria, in modo simile alla polonia”, ha affermato il ministro. “le restrizioni – spiega il giornale ucraino – dureranno fino al 30 giugno, che, secondo il ministro, dovrebbe essere un tempo sufficiente all’ue per prendere misure opportune, tra cui il riesame dell’importazione esente da dazi di merci ucraine e il funzionamento dei corridoi di solidarieta’, istituiti per aiutare l’ucraina a esportare prodotti agricoli a seguito dell’invasione da parte della russia e del blocco dei porti marittimi ucraini”. aggiunge il giornale che “il 9 aprile, NAGY ha affermato che i primi ministri ungherese, polacco, slovacco e rumeno, nonche’ il presidente bulgaro, hanno chiesto alla commissione europea di occuparsi dell’aumento delle importazioni di grano dall’ucraina perche’ il grano ucraino a buon mercato – riporta il giornale – ha sommerso il mercato dell’ue dall’inizio dell’invasione, aiutato dall’unione europea che ha rinunciato ai dazi doganali e alle quote di importazione per mantenere in funzione il settore agricolo ucraino. i prezzi bassi del grano si rivelano troppo allettanti per gli acquirenti e i commercianti e indeboliscono i produttori locali”.
INFLAZIONE: ISTAT, INDICE NAZIONALE SCENDE DELLO 0,4% SU BASE MENSILE AUMENTA DEL 7,6% SU BASE ANNUA
3912 – roma (agra press) – “nel mese di marzo 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettivita’ (nic), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,4% su base mensile e un aumento del 7,6% su base annua, da +9,1% nel mese precedente; la stima preliminare era +7,7%”. lo rende noto un comunicato dell’istat, che prosegue: “il rallentamento dell’inflazione si deve, in primo luogo, alla decelerazione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +40,8% a +18,9%) e all’accentuarsi della flessione di quelli degli energetici regolamentati (da -16,4% a -20,3%), i cui effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +8,7% a +9,1%), di quelli dei servizi relativi all’abitazione (da +3,3% a +3,5%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,1% a +6,3%) e dei tabacchi (da +1,8% a +2,5%). l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +6,3%, cosi’ come quella al netto dei soli beni energetici, che si attesta a +6,4%. si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +12,4% a +9,7%), mentre si accentua di poco quella relativa ai servizi (da +4,4% a +4,5%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -5,2 punti percentuali, da -8,0 di febbraio. i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano una seppur lieve decelerazione in termini tendenziali (da +12,7% a +12,6%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto mostrano una piu’ cospicua frenata (da +9,0% a +7,6%). la diminuzione congiunturale dell’indice generale si deve al calo dei prezzi degli energetici, sia non regolamentati (-9,6%) sia regolamentati (-4,6%), solo in parte compensato dall’aumento dei prezzi degli alimentari non lavorati (+1,0%), dei servizi relativi ai trasporti (+0,9%), degli alimentari lavorati e dei tabacchi (+0,7% entrambi), dei beni semidurevoli (+0,5%), dei beni non durevoli, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei servizi relativi all’abitazione (tutti e tre +0,3%). l’inflazione acquisita per il 2023 e’ pari a +5,0% per l’indice generale e a +4,0% per la componente di fondo. l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (ipca) aumenta dello 0,8% su base mensile, per la fine dei saldi stagionali di cui il nic non tiene conto, e dell’8,1% su base annua (in netto rallentamento da +9,8% di febbraio); la stima preliminare era +8,2%. l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (foi), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,4% su base mensile e un aumento del 7,4% su base annua. nel primo trimestre 2023 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’ipca, e’ piu’ ampio sulle famiglie con minore capacita’ di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa piu’ elevati (+12,5% e +8,2% rispettivamente). per l’approfondimento cfr. pag. 10. a marzo prosegue la fase di rapido rientro dell’inflazione (scesa a +7,6%), guidata dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata (entrambe in netto calo su base congiunturale). emergono inoltre, nonostante il permanere delle tensioni al rialzo nel comparto dei beni alimentari non lavorati e dei servizi, segnali di esaurimento della fase di accelerazione che, nei mesi scorsi, aveva caratterizzato la dinamica dei prezzi di ampi settori del paniere. dopo la progressione che ha caratterizzato il 2022, l’inflazione di fondo si stabilizza al +6,3%. infine, i prezzi del “carrello della spesa” rallentano su base tendenziale, scendendo a +12,6%”. il testo integrale e la nota metodologica sono disponibili al link https://bit.ly/40cqksY
ENERGIA: CONFAGRICOLTURA, BENE FIRMA DECRETO ATTUAZIONE PNRR PER IMPIANTI AGRIVOLTAICI
3883 – roma (agra press) – in un comunicato confagricoltura esprime “soddisfazione nell’apprendere che il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, gilberto PICHETTO FRATIN, ha firmato il decreto di attuazione del pnrr per lo sviluppo degli impianti agrivoltaici”. “il decreto consentira’ di supportare nuovi investimenti nella produzione di energia fotovoltaica in impianti realizzati su terreni agricoli, secondo modelli innovativi, su cui viene mantenuta e monitorata l’attivita’ agricola”, sottolinea il presidente della federazione nazionale di prodotto bioeconomia di confagricoltura, alessandro BETTONI. “si tratta di un provvedimento molto atteso dal settore che potra’ cosi’ avvalersi di specifiche risorse. rispetto allo schema di decreto preannunciato nel giugno 2022, non possiamo che apprezzare il fatto che il decreto annunciato preveda uno specifico contingente (300 mw su 1.04 gw) dedicato alla realizzazione di impianti di potenza fino ad 1 mw realizzati da imprese agricole. tale novita’, conferma il ruolo prioritario che assumono le imprese agricole nella produzione di energia rinnovabile e nella decarbonizzazione”, ha aggiunto BETTONI. “confagricoltura attende di conoscere maggiori elementi sul livello di incentivazione dell’energia immessa in rete, che si integrera’ con l’aiuto in conto capitale al 40% annunciato dal ministro, per esprimere valutazioni piu’ puntuali da parte delle imprese. l’organizzazione sollecita inoltre la definizione della disciplina sulle aree idonee allo sviluppo delle fer, sottolineando che molte aziende agricole ricadono in aree soggette a vincoli di diversa natura che impediscono la realizzazione di impianti fotovoltaici, benche’ funzionali ai processi produttivi”, prosegue confagricoltura. “un tema, questo, su cui occorre fare una riflessione profonda se vogliamo che il settore agricolo raggiunga la propria indipendenza energetica”, conclude BETTONI.
CONFAGRICOLTURA, DDL TEA E REGISTRO CREDITI CARBONIO STRUMENTI IMPORTANTI PER TRANSIZIONE ECOLOGICA
3863 – roma (agra press) – “la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera ha raggiunto le 419,13 parti per milione (ppm), con un aumento di 1,82 parti per milione rispetto al 2022. lo dicono i recenti dati dell’osservatorio noaa, situato a 3.3387 metri sul vulcano mauna loa sull’isola di hawaii. si tratta di un nuovo, negativo, record: in 63 anni non era mai stata rilevata cosi’ tanta co2 nell’aria”. lo fa notare un comunicato di confagricoltura, che prosegue: “alla luce di questa notizia, per confagricoltura, e’ evidente l’importanza della definizione delle regole per il mercato dei crediti di carbonio. uno strumento fondamentale per raggiungere l’obiettivo del green deal europeo di ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030. parallelamente, e’ altrettanto importante mettere il settore primario nelle condizioni di esercitare il ruolo, che riveste da sempre, di ambito produttivo capace di ‘catturare’ e immagazzinare il carbonio prodotto dalle attivita’ umane. per questa ragione, confagricoltura guarda con grande interesse alle recenti iniziative messe in campo dal governo: da una parte, il disegno di legge sulla sperimentazione in campo delle tecniche di evoluzione assistita (tea); dall’altra, l’emendamento al decreto-legge pnrr per la valorizzazione delle pratiche di gestione agricole e forestali sostenibili. confagricoltura sostiene da tempo l’utilita’ delle nuove tecniche di miglioramento genetico. il disegno di legge sulle tea – in discussione nella IX commissione del senato – potrebbe dare un forte impulso alla ricerca scientifica. si potra’ iniziare la sperimentazione in campo di varieta’ vegetali, gia’ pronte in laboratorio e capaci di adattarsi alle nuove condizioni climatiche. non solo. le tecniche di evoluzione assistita permettono di ridurre l’uso di fitofarmaci e acqua e di garantire la produttivita’ necessaria per rispondere alla crescente domanda di cibo e per mantenere alta la qualita’ made in italy. questo permettera’ all’italia di essere pronta quando verra’ pubblicato il regolamento che la commissione ue intende proporre per regolamentare le nuove tecniche genomiche. la confederazione ha accolto con entusiasmo anche l’approvazione dell’emendamento che prevede l’istituzione del registro dei crediti di carbonio agroforestali al crea. l’iniziativa valorizza la capacita’ delle imprese agroforestali di ‘imbrigliare’ la co2 attraverso i servizi ecosistemici svolti nella gestione del patrimonio agro-forestale nazionale. l’emendamento mira a definire il modo in cui le quantita’ di carbonio immagazzinato verranno certificate e trasformate in crediti da scambiare su un mercato unico e condiviso”.
PESTE SUINA: EMILIA-ROMAGNA, 63 IMPRESE PRONTE PER RECINZIONI ANTINTRUSIONE DA REGIONE 1,7 MLN AIUTI
3867 – bologna (agra press) – “l’obiettivo e’ mettere in campo tutte le azioni possibili e le risorse necessarie. tra le misure, quella di installare o ammodernare le recinzioni antintrusione per bloccare l’avvicinamento dei cinghiali agli allevamenti di suini, e finanziare la prevenzione da fauna selvatica. sono 63 le imprese pronte ad intervenire, grazie al finanziamento dalla regione con un contributo di oltre 1,7 milioni, attraverso un apposito bando chiuso a fine febbraio. di queste, 19 sono a reggio emilia, 16 a modena, 7 a piacenza e bologna, 8 a ravenna e 3 a forli’-cesena e parma. la spesa degli interventi, che complessivamente supera i 2,5 milioni di euro, e’ da sostenere entro il 31 dicembre 2023. gli interventi riguarderanno la progettazione, l’acquisto e la messa in opera di recinzione antintrusione perimetrale, esterna all’area di allevamento, con pali, ma anche l’adeguamento e/o completamento delle recinzioni perimetrali gia’ esistenti degli allevamenti in stalle per renderle conformi ai requisiti tecnici”, rende noto un comunicato stampa della regione emilia-romagna. “inoltre, in questi giorni gli uffici regionali stanno definendo con gli enti territoriali e le polizie provinciali l’utilizzo di ulteriori fondi straordinari che la regione ha stanziato con l’approvazione della legge regionale 17/2022. sono state individuate risorse per ulteriori 500mila euro, che serviranno a realizzare piani di controllo per la riduzione dei cinghiali presenti sul territorio. nel 2022 le attivita’ venatorie e i piani di controllo hanno portato a una riduzione di oltre 30mila cinghiali sul territorio, il dato piu’ alto di sempre in emilia-romagna. nel frattempo, e’ stato pubblicato il bando per i contributi alle imprese agricole per la prevenzione dei danni da fauna selvatica: a disposizione altri 3 milioni di euro”, prosegue il comunicato. “vogliamo scongiurare in ogni modo le gravissime ripercussioni economiche e sociali che potrebbero verificarsi qualora la malattia si diffondesse in emilia-romagna, con importanti ricadute anche sull’intera economia nazionale. danni che gia’ oggi sono valutati in 20 milioni di euro al mese per le mancate esportazioni ma che potrebbero aumentare esponenzialmente su tutta la filiera se il virus dovesse estendersi ulteriormente”, ha detto l’assessore regionale all’agricoltura, alessio MAMMI. “nei giorni scorsi la regione ha sollecitato l’impegno del governo con una lettera indirizzata ai ministri della salute e dell’agricoltura, orazio SCHILLACI e francesco LOLLOBRIGIDA. la lettera, firmata dagli assessori MAMMI e DONINI (salute), contiene tre richieste precise. la prima riguarda l’avvio immediato del percorso per l’installazione del tratto di recinzione di circa 28 chilometri, per il quale la regione ha assegnato al commissario nazionale le prime risorse di 1,9 milioni di euro lo scorso dicembre. quest’installazione consentirebbe di delimitare l’area infetta, attuando le misure necessarie all’interno e all’esterno della zona individuata. la seconda fa riferimento alla necessita’ di attuare un piano di eradicazione nazionale della peste suina africana (psa) che si dimostri concreto, rapido e adeguatamente finanziato. un piano che abbia valore nazionale per un problema che non ha confini amministrativi e ha preso il via oltre un anno fa tra piemonte e liguria. servono le risorse necessarie alla realizzazione del progetto di recinzione nella sua interezza (necessari, solo per l’installazione dei restanti 200 chilometri circa di recinzioni, ulteriori 18 milioni di euro). la terza istanza e’ la piena disponibilita’ a collaborare per affrontare insieme il problema della psa nell’interesse nazionale, chiedendo che siano attuate rapidamente tutte le azioni in grado di consentire l’eradicazione della malattia, per le quali serviranno ulteriori finanziamenti”, conclude la regione.
POMODORO: CONFAGRICOLTURA EMILIA-ROMAGNA, ACCORDO SIGLATO DA CASALASCO SIA RIFERIMENTO PER INTESA
3845 – bologna (agra press) – “mentre l’emilia-romagna, o meglio l’areale del pomodoro da industria del nord italia, che include anche lombardia, piemonte e veneto, non ha ancora raggiunto l’accordo, casalasco (societa’ agricola spa con sede a rivarolo del re – cr) ha accorciato i tempi e nei primi giorni del mese di aprile ha definito il prezzo con le due maggiori op del nord, ainpo e asipo: 150 euro a tonnellata”, sottolinea in un comunicato confagricoltura emilia romagna che giudica “positivamente” il risultato raggiunto. “l’accordo siglato da casalasco deve essere preso come riferimento per arrivare all’intesa., il momento e’ critico, la messa a dimora delle piantine e’ gia’ iniziata tra crisi idrica, gelate tardive e maltempo”, dichiara il presidente di confagricoltura emilia romagna giovanni LAMBERTINI. “la trattativa si e’ inspiegabilmente bloccata mentre vanno a gonfie vele le vendite all’estero di polpa, passata e concentrati, anche bio, tant’e’ che i magazzini risultano vuoti. non si comprende l’atteggiamento inflessibile dell’industria quando il costo della materia prima agricola in un barattolo di passata di pomodoro da 1 euro e’ al massimo di soli 15 centesimi. l’auspicio e’ che si arrivi presto a definire un prezzo che garantisca la piena copertura dei costi di produzione. servono poi dei correttivi alla ‘tabella qualita”, altrimenti si rischia di dover pagare anche la penale prevista in caso di mancata consegna del 95% del prodotto contrattato: inconcepibile con la crisi idrica che stiamo vivendo e la paura di vedere drasticamente calare le rese”, ha aggiunto LAMBERTINI.
PNRR: LOLLOBRIGIDA ANNUNCIA A TAVOLO RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI PREVISTI DA COMMISSIONE UE
3798 – roma (agra press) – “tutti gli obiettivi, di competenza del ministero dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste, fissati dalla commissione europea per il pnrr al 31 dicembre 2022 e l’interim step previsto per il 31 marzo 2023, sono stati raggiunti”. cosi’ il ministro francesco LOLLOBRIGIDA , intervenendo oggi alla prima riunione del tavolo del partenariato sullo stato attuazione del pnrr riunita al masaf. “nel corso del tavolo – informa un comunicato stampa del masaf – e’ stato illustrato il percorso di attuazione delle misure del pnrr di competenza e le prossime iniziative che verranno adottate. presenti gli attori istituzionali, le organizzazioni datoriali, le rappresentanze degli enti locali, i sindacati e tutte le principali associazioni di settore. il ministero dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste e’ titolare di 4 misure: sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, parco agrisolare, innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare, investimenti nella resilienza dell’agro-sistema irriguo. gli interventi ammontano complessivamente a 3,68 miliardi di euro, che arrivano a 4,88 miliardi di euro considerando anche il piano nazionale complementare (pnc). fino ad oggi sono stati pubblicati bandi per oltre 3 miliardi di euro e sono stati individuati migliaia di soggetti beneficiari”. il ministro francesco LOLLOBRIGIDA ha inoltre sottolineato come sia necessario usare al meglio le risorse disponibili: “la pianificazione che fu fatta all’epoca, prima dello scoppio della guerra in ucraina, ha delle criticita’ oggettive che sono state rilevate anche al tavolo e che stiamo tentando di risolvere”. “nei prossimi mesi – conclude il comunicato – saranno emanati nuovi bandi che conterranno diverse modifiche che sono state apportate venendo incontro alle esigenze avanzate dagli operatori del settore e che interesseranno il parco agrisolare, l’innovazione e meccanizzazione – frantoi e l’innovazione e meccanizzazione – macchine”.
INDUSTRIA: ISTAT, A FEBBRAIO 2023 INDICE DIMINUISCE DELLO 0,2% SU GENNAIO E DEL 2,3% SU BASE ANNUA
3789 – roma (agra press) – “a febbraio 2023 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,2% rispetto a gennaio” lo rende noto un comunicato dell’istat, che prosegue: “nella media del trimestre dicembre-febbraio il livello della produzione aumenta dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti. l’indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale solo per l’energia (+0,2%); diminuiscono invece i beni strumentali (-0,9%), i beni di consumo (-0,7%) e i beni intermedi (-0,3%). corretto per gli effetti di calendario, a febbraio 2023 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 2,3% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 come a febbraio 2022). si registrano incrementi tendenziali solo per i beni strumentali (+3,2%); diminuiscono, invece, i beni di consumo (-1,4%), i beni intermedi (-6,2%) e l’energia (-7,4%). tra i settori di attivita’ economica la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici presenta una marcata crescita tendenziale (+19,6%), seguono la fabbricazione di macchinari e attrezzature (+3,8%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (+3,3%). le flessioni piu’ ampie si registrano nell’industria del legno, della carta e della stampa (-15,9%), nella fabbricazione di prodotti chimici (-9,1%) e nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-7,9%)”. testo integrale e nota metodologica sono disponibili al link https://bit.ly/405LOaA
COMMISSIONE UE, BUON ANDAMENTO DEL COMMERCIO AGROALIMENTARE NEL 2022 NONOSTANTE LE DIFFICOLTA’
3810 – bruxelles (agra press) – “la commissione ue ha pubblicato la relazione mensile sul commercio agroalimentare, da cui emerge che questo ha raggiunto i 401,5 miliardi di euro nel 2022, con un saldo commerciale positivo di 58 miliardi di euro”, informa un comunicato. “nonostante l’aumento dei prezzi mondiali, il volume degli scambi di prodotti agroalimentari non e’ diminuito, anzi e’ aumentato. l’ue rimane – spiega un comunicato – il principale attore commerciale mondiale di prodotti agroalimentari, rinomati per la loro qualita’ e competitivita’. l’ampia rete di relazioni e accordi commerciali dell’ue ha permesso di diversificare i partner commerciali per superare le difficolta’ incontrate nel corso dell’anno con l’invasione russa dell’ucraina”. “nel 2022 – prosegue il comunicato -, le esportazioni agroalimentari dell’ue hanno raggiunto 229,8 miliardi di euro, con un aumento del 31% rispetto al 2021. i cereali, le preparazioni a base di cereali e i prodotti della macinazione hanno rappresentato l’aumento maggiore delle esportazioni totali. questi prodotti hanno rappresentato rispettivamente il 7% e il 10% dell’export. in linea con il suo impegno per la sicurezza alimentare globale, l’ue ha aumentato le esportazioni di grano verso le economie in via di sviluppo. le destinazioni piu’ importanti sono state algeria (4,9 milioni di t), marocco (4,1 milioni di t), egitto (2,9 milioni di t) e nigeria (2,5 milioni di t). nel 2022 – continua il comunicato -, l’import dell’ue e’ aumentato del 32% rispetto al 2021 in valore, per 172 miliardi di euro di importazioni. cio’ e’ dovuto in gran parte all’aumento dei prezzi mondiali, in particolare per i semi oleosi e il caffe’. l’aumento dei prezzi mondiali e’ stato accompagnato da una crescente necessita’ di importazioni di semi di girasole e di soia a causa della siccita’ estiva del 2022. questo e’ stato anche il caso delle importazioni di mais per compensare il calo della produzione interna dell’unione europea. il brasile e’ rimasto il principale paese di importazione (12%) e il regno unito il secondo (9%). nel 2022, l’ucraina – conclude il comunicato – ha superato gli stati uniti come terza fonte di importazioni agroalimentari dell’ue”.
PARTE “L’ORO IN BOCCA” GIRO D’ITALIA DI AGRONETWORK COSTITUITA DA CONFAGRICOLTURA, NOMISMA E LUISS
3786 – roma (agra press) – “l’oro in bocca” e’ il giro d’italia che agronetwork, l’associazione di promozione dell’agroindustria costituita da confagricoltura, nomisma e universita’ luiss ha programmato con l’obiettivo di valorizzare i prodotti e i territori che vedono protagonista il dialogo tra agricoltura e industria alimentare”. lo rende noto un comunicato di agronetwork, che prosegue: “la prima tappa e’ oggi a felino nella provincia di parma, nota a tutti per la sua lunga tradizione nella realizzazione di prodotti di assoluta eccellenza, presso l’azienda agricola casale della famiglia sassi, leader nella produzione di prosciutti. sotto la lente d’ingrandimento il prosciutto di parma e il parmigiano reggiano. le loro proprieta’ nutrizionali, il successo in italia e all’estero, la lunga storia che li caratterizza, le strategie adottate per promuoverne la crescita in futuro, l’attenzione alla sostenibilita’ ambientale ed economica, sono i temi principali dell’incontro. ‘per questo primo nostro evento – afferma sara FARNETTI, presidente di agronetwork, esperta di medicina e nutrizione funzionale – abbiamo scelto parma, per presentare il prosciutto di parma e il parmigiano reggiano, due fiori all’occhiello del made in italy nel mondo, di cui non tutti conoscono le caratteristiche e le qualita’ che li rendono importanti componenti di un’alimentazione sana. e’ di fondamentale importanza, infatti, in un tempo di transizione verso un sistema alimentare sempre piu’ sostenibile, comunicare in maniera efficace e scientificamente valida i valori nutrizionali che le eccellenze alimentari esprimono nei diversi territori. prosciutto di parma e parmigiano reggiano sono due prodotti che, seppur tradizionali, rivelano delle sorprendenti proprieta’ nutrizionali oggi finalmente riconosciute’. interverra’ al dibattito anche roberto GELFI, presidente di confagricoltura parma, secondo il quale ‘all’origine di ogni prodotto alimentare di qualita’ realizzato qui, nella provincia di parma, esiste un forte legame con il territorio. e’ un legame che diviene garanzia di genuinita’ ma anche di controllo e salubrita’ in virtu’ delle certificazioni necessarie quando si tratta di produzioni dop’. il prossimo incontro del tour ‘agronetwork per i territori: l’oro in bocca’ si terra’ l’8 giugno a milano, presso l’universita’ della birra – fondazione moretti – heineken italia, e sara’ dedicato a birra e bevande fermentate. ‘attraverso la nostra iniziativa’, ha dichiarato daniele ROSSI segretario generale di agronetwork, ‘vogliamo continuare a dare voce alla media impresa dell’agroalimentare in italia, quella capace di ragionare con la supply chain agricola e costruire insieme da protagonisti delle filiere di prodotto competitive nel mondo, senza mai perdere le nostre radici territoriali e la visione comune di futuro’.”.
AGRITURISMO: LOLLOBRIGIDA, SBOCCO PER I GIOVANI FRASCARELLI (ISMEA), SEI I FATTORI DI SUCCESSO.
3809 – roma (agra press) – “e’ un rapporto sull’agriturismo che riempie di soddisfazione perche’ crescono l’offerta e la domanda”, ha affermato il presidente di ismea angelo FRASCARELLI presentando a roma il rapporto “agriturismo e multifunzionalita’ – scenario e prospettive” curato da rete rurale nazionale e ismea. al convegno ha partecipato anche il ministro dell’agricoltura francesco LOLLOBRIGIDA che ha dichiarato: “gli agriturismi sono un’eccellenza tutta italiana. connubio tra enogastronomia, valorizzazione del territorio e offerta turistica. dobbiamo lavorare ancora di piu’ proprio nella consapevolezza delle peculiarita’ di questo settore, puntando molto sulla formazione dei giovani che possono trovare sbocchi professionali all’interno di questo modello che offre qualita’; quindi bisogna coinvolgere le scuole, gli istituti alberghieri e gli agrari”. analizzando il settore FRASCARELLI ha evidenziato che “l’agriturismo e’ forse il settore che va meglio dell’agricoltura, ma non dobbiamo correre il rischio che diventi vittima del successo. per questo dobbiamo capire quali sono i fattori che lo determinano e continuare a lavorare su quelli”. l’agriturismo – secondo il presidente di ismea – coglie le aspettative dei cittadini che vogliono usufruire di questo tipo di servizi, sintetizzabili in 6 punti: “il cittadino cerca il risparmio, che non e’ necessariamente prezzi bassi, ma giusto rapporto qualita’ prezzo; cerca emozione, qualcosa da poter raccontare e in agriturismo lo story telling c’e’; cerca ambiente e salute, che troviamo nell’esperienza del turismo rurale; cerca il gusto e i nostri agriturismi sono portatori dell’enogastronomia; cerca anche la comodita’ e da questo punto di vista l’agriturismo ha fatto passi enormi e altri ne potra’ fare”. per il presidente di ismea, l’affermazione dell’agriturismo si evidenzia anche con il valore delle attivita’ connesse, pari al 20,7% del valore dell’intera produzione agricola nazionale. “e’ un dato che non ha eguali in europa, abbiamo una buona normativa, abbiamo una buona politica e vedremo cosa fara’ il piano strategico pac nei prossimi anni”, ha aggiunto FRASCARELLI.
ACQUACOLTURA: CONFAGRICOLTURA, PIER ANTONIO SALVADOR (API) ELETTO PRESIDENTE WORKING PARTY ON FISH
3828 – roma (agra press) – “oggi a bruxelles nella sede del copa-cogeca, comitato delle organizzazioni agricole europee che riunisce 60 organizzazioni dei paesi membri e 36 organizzazioni partner di altri paesi, il presidente api (associazione piscicoltori italiani), pier antonio SALVADOR, e’ stato eletto alla presidenza del working party on fish (gruppo di lavoro pesce)”, informa un comunicato di confagricoltura. “ritengo il lavoro nell’ambito di copa-cogeca fondamentale per tutto il comparto dell’acquacoltura europea. nel prossimo biennio gli obiettivi dell’ufficio di presidenza del gruppo di lavoro saranno quelli di rafforzare la collaborazione tra pesca e acquacoltura, ridurre l’impatto della burocrazia per piscicoltori e pescatori, dare informazioni migliori sul pesce consumato nei canali horeca, aumentare la visibilita’ e la conoscenza dell’acquacoltura e della pesca sostenibili”, ha affermato SALVADOR. “il working party on fish (fish) del copa-cogeca e’ uno dei gruppi di lavoro composti da rappresentanti ed esperti delle organizzazioni affiliate in cui si affrontano problematiche e prospettive di mercato che riguardano i diversi settori agricoli ed alimentari, e in cui vengono discusse ed elaborate le posizioni congiunte di copa e cogeca. il presidente SALVADOR restera’ in carica fino alla primavera 2025 e sara’ affiancato dai vicepresidenti elena GHEZZI (rappresentante settore pesca alleanza cooperative italiane) e bernhard FENEIS (dbv, germania)”, conclude il comunicato.