Notizie in Pillole dal 02 novembre 2023 al 08 novembre 2023 (fonte: Agra press)

 

CORTE CONTI: POCHE RICHIESTE PER FONDO NAZIONALE EFFICIENZA
ENERGETICA EROGATI SOLO 2,8 MLN SU 310

12071 – Roma (agra press) – a quattro anni dall’istituzione del fondo nazionale per l’efficienza energetica, solo 2,8 milioni di euro, sui 310 stanziati, sono stati erogati per il finanziamento di progetti di efficientamento o di riduzione dei consumi di energia, con un risparmio energetico conseguito di 11mila tonnellate equivalenti di petrolio (tep), a fronte dei 15,5 milioni indicati al 2020 come uno degli obiettivi nazionali raggiungibili con il concorso di tutte le misure adottate nel settore, rileva la corte dei conti nell’analisi, approvata con delibera n. 26/2023/ccc (https://bit.ly/47afBms), che i magistrati del collegio del controllo concomitante hanno condotto sulla gestione delle risorse destinate al “fondo nazionale per l’efficienza energetica”, istituito presso il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, con la gestione di Invitalia.

 

FLOROVIVISMO: VIA LIBERA DEFINITIVO
DEL GOVERNO A DDL DELEGA
 

12128 – Roma (agra press) – il comunicato stampa diramato al termine della riunione rende noto che “il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste francesco LOLLOBRIGIDA, ha approvato, in esame definitivo, in disegno di legge di delega al governo in materia di florovivaismo, volto a costituire un quadro normativo organico in materia di coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione e incremento della qualità e dell’utilizzo dei prodotti del settore florovivaistico e della relativa filiera. il testo tiene conto del parere espresso dalla conferenza unificata”.

 

GRANO: CONFAGRICOLTURA, BENE CONTROLLI E ALLA TRACCIABILITA’.
STABILIZZARE ETICHETTA PROVENIENZA

12141 – Roma (agra press) – “bene i controlli lungo la filiera perché’ agevolano la tracciabilità, così come è fondamentale conoscere la provenienza del grano, per permettere di garantire la salubrità del prodotto”, afferma filippo SCHIAVONE, componente della giunta di Confagricoltura, al termine della prima riunione della cabina di regia sui controlli della filiera grano-pasta che si è svolta oggi al masaf. per Confagricoltura occorre evitare speculazioni sui prezzi, controllare la catena del valore per riuscire a dare margine di reddito a tutti gli elementi della filiera e rafforzarne i rapporti. a proposito della scadenza il prossimo 31 dicembre dell’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta per il grano usato nella pasta: “non serve una proroga perché’ conoscere la provenienza del grano usato per produrre questo capolavoro del ‘made in italy’ è un diritto che va assolutamente stabilizzato, non semplicemente prorogato”, conclude SCHIAVONE.

 

CDM DICHIARA STATO EMERGENZA PER ZONE
TOSCANA COLPITE E ALTRE ZONE

12130 – Roma (agra press) – il comunicato stampa diramato al termine della riunione rende noto che: “il consiglio dei ministri, su proposta del ministro per la protezione civile e le politiche del mare nello MUSUMECI, ha deliberato: la dichiarazione di stato d’emergenza, per dodici mesi, nel territorio delle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e prato, in conseguenza degli eventi meteorologici di eccezionale intensità verificatesi a partire dal 2 novembre 2023 che hanno determinato una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle persone, causando alcune vittime, l’allagamento e l’isolamento di diverse località, nonché’ l’evacuazione di numerose famiglie dalle loro abitazioni. considerata la necessità di dare immediata risposta alla popolazione colpita, è stato disposto un primo stanziamento di 5.000.000 di euro per garantire le misure e gli interventi più urgenti volti al soccorso e all’assistenza alla popolazione e al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alle attività di gestione rifiuti e delle macerie; la dichiarazione dello stato di emergenza, per un periodo di dodici mesi, in conseguenza degli eventi sismici verificatisi il giorno 18 settembre 2023 nel territorio dei comuni di Brisighella, in provincia di Ravenna, Castrocaro terme e terra del sole, Modigliana, Predappio, rocca san Casciano e Tredozio, in provincia di Forlì-Cesena. per le esigenze più immediate sono stati stanziati 6.000.000 di euro, a valere sul fondo per le emergenze nazionali; la proroga di dodici mesi dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza degli eccezionali eventi che si sono verificati il giorno 15 settembre 2022 nel territorio dei comuni di Gubbio, Pietralunga e di scheggia e Pascelupo, in provincia di Perugia”.

 

MALTEMPO: GIANSANTI (CONFAGRICOLTURA), CORDOGLIO PER
VITTIME FORTE PREOCCUPAZIONE PER DANNI SETTORE

 

12142 – Roma (agra press) – “al cordoglio per le vittime, si aggiunge grande preoccupazione per i danni al settore agricolo provocati dalla tempesta ciaran che sta colpendo pesantemente l’Italia. lo sottolinea la Confagricoltura, a seguito dei contatti avviati con le proprie strutture in toscana, veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna”, rende noto un comunicato stampa, che aggiunge: “impossibile in questa fase formulare stime sulla perdita di raccolti e danni alle strutture. dalle prime indicazioni, risulta comunque già evidente che l’impatto è pesante e andrà ad aggiungersi alle conseguenze economiche negative, nell’ordine di 5-6 miliardi di euro, provocate quest’anno da ripetuti eventi climatici eccezionali. dalla siccità, ai nubifragi, alla grandine oltre misura, fino alle fitopatie. le perdite spaziano dai cereali, agli ortofrutticoli, al vino”. “nell’immediato, risulta indispensabile un consistente aumento dei fondi pubblici per le calamità naturali, al fine di garantire solleciti ed adeguati ristori dei danni subiti dagli agricoltori e consentire la ripresa dell’attività produttiva”, afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano GIANSANTI. “occorre poi accelerare al massimo i programmi di adeguamento al cambiamento climatico. dalla manutenzione del territorio alle opere strutturali, alla diffusione delle innovazioni tecnologiche. un altro passaggio cruciale è quello della revisione della normativa in materia di assicurazioni per la difesa del reddito degli agricoltori”, conclude GIANSANTI.

 

POLIZZE CATASTROFALI: CONDIFESA ROMAGNA, CONTENERE
AUMENTI DOPO QUINQUENNIO DI INCREMENTI

12120 – bologna (agra press) – “con i cambiamenti climatici in atto, assicurare le produzioni agricole è una necessita’ ineluttabile. ma dopo un quinquennio di progressivi incrementi dei premi e un 2023 caratterizzato da emergenze meteoclimatiche su vari fronti – dall’alluvione alla siccita’, passando per grandinate e danni da vento – il settore primario ha bisogno di nuove risposte, anche dal settore assicurativo”, rende noto un comunicato stampa di condifesa Romagna. “ma soprattutto l’agricoltura romagnola non può sobbarcarsi nuovi costi”, afferma andrea FERRINI, presidente di condifesa Romagna, associazione senza scopo di lucro con quasi 50 anni di storia che opera su tutto il territorio nazionale e associa oltre mille imprese agricole, affiancandole nella prevenzione e nella gestione dei rischi. “gli eventi estremi sono in evidente aumento ed è importante sensibilizzare gli agricoltori a dotarsi di una copertura assicurativa gli stessi istituti di credito, in ottemperanza a quanto stabilito in sede comunitaria, nel momento in cui un’impresa agricola accede a un finanziamento chiedono che le sue produzioni siano assicurate. ma assicurarsi costa, purtroppo costa sempre di più: tra il 2015 e il 2022 abbiamo riscontrato incrementi medi tra il 30 e il 40% a seconda delle polizze. e dopo tutto quello che è successo quest’anno, tra ortofrutta bruciata dal gelo tardivo in primavera, produzioni danneggiate dalla grandine e campi sommersi da acqua e fango con l’alluvione di maggio, sicuramente avremo una ridefinizione delle polizze catastrofali, quelle che tutelano le imprese agricole proprio verso alluvioni, gelo-brina e siccita’. noi come condifesa stipuliamo in nome e per conto degli agricoltori soci polizze per il rischio atmosferico e facendo massa critica il nostro compito è quello di ottenere le migliori condizioni possibili per gli imprenditori agricoli, che invitiamo sempre ad assicurarsi contro le avversità. a maggior ragione nell’attuale contesto. il 2023, come detto, è stato un anno in cui i danni in agricoltura sono stati ingenti e in questa fase stiamo verificando polizza per polizza che gli indennizzi corrispondano a quanto previsto nei contratti sottoscritti con le assicurazioni un’altra preziosa attività che il condifesa svolge nei confronti degli associati affinché’ ottengano quanto gli spetta”, sottolinea il presidente di condifesa Romagna.

 

EUROZONA: CONFAGRICOLTURA, SALVAGUARDIA COMPETITIVITA’
E PRODUTTIVITA’ DANDO SEGUITO A BUONE INTENZIONI

 

12156 – Roma (agra press) – “il dibattito sulla manovra di bilancio per il 2024 si svolgerà in un contesto di crescente instabilità a livello internazionale”. lo fa notare la nota settimanale di Confagricoltura, che prosegue: “secondo la banca mondiale, l’eventuale aumento d’intensità del conflitto in Medio Oriente potrebbe far ripartire la corsa verso l’alto dei prezzi dei prodotti energetici. a seguito dell’atto terroristico di Hamas, le quotazioni del petrolio sono salite del 6 per cento. nello scenario peggiore, ha indicato la banca mondiale, potrebbero salire fino a superare il massimo storico di 147 dollari al barile toccato nel 2008. sul disegno di legge varato dal governo pesano anche le incertezze riguardanti le clausole del nuovo patto di stabilità e crescita dell’unione europea che entrerà in vigore, a meno di improbabili cambiamenti di rotta, il 1° gennaio 2024. al momento, i negoziatori cercano una sintesi tra la posizione dei paesi – Germania in testa – che sollecitano percorsi rigorosi e cifrati per la riduzione dei debiti pubblici e quella di altri stati membri favorevoli alla definizione di margini di flessibilità, anche a supporto del ciclo economico. l’Italia, in particolare, chiede di tenere fuori dai conteggi alcune delle spese pubbliche legate alla realizzazione dei programmi decisi in ambito europeo. come la transizione energetica e l’economia verde che richiedono ingenti investimenti. la posizione italiana è suffragata dai risultati ottenuti negli stati uniti grazie ad un consistente e finalizzato aumento della spesa pubblica. nonostante il rialzo dei tassi d’interesse, l’economia continua a crescere e non si registrano segnali di recessione. nel terzo trimestre di quest’anno la crescita statunitense ha sfiorato i cinque punti percentuali. nell’eurozona è stata pari a zero. nelle ultime settimane, per quanto riguarda il settore primario, il dipartimento di stato usa all’agricoltura (usda) ha annunciato il varo di alcuni programmi che hanno una dotazione finanziaria complessiva di 2,6 miliardi di dollari. in dettaglio, 300 milioni sono stati destinati a supportare le iniziative delle imprese per lo stoccaggio al suolo del carbonio. alla promozione delle esportazioni andranno 1,3 miliardi. un altro miliardo servirà per l’acquisto di prodotti sul mercato interno, da destinare agli aiuti alimentari internazionali. la sostenibilità ambientale non è stata trascurata. circa 1,8 miliardi di dollari sono stati liquidati a metà ottobre agli agricoltori che hanno assunto impegni pluriennali per la tutela della biodiversità e delle risorse naturali. la situazione è del tutto diversa nella UE. nella proposta di revisione intermedia del bilancio pluriennale dell’unione non sono stati previsti nuovi fondi per l’agricoltura, nonostante una richiesta di risorse finanziarie aggiuntive agli stati membri per un ammontare di 66 miliardi di euro entro il 2027. nel discorso sullo stato dell’unione pronunciato lo scorso 13 settembre, la presidente della commissione ha espresso la volontà di aprire un dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nella UE. per salvaguardare la competitività delle imprese e il potenziale produttivo, è urgente dare seguito alle buone intenzioni”.

 

GRANO DURO: LOLLOBRIGIDA, PARTIRA’ A META’ NOVEMBRE
UN PIANO STRAORDINARIO DI CONTROLLI SU IMPORT
 

12155 – Roma (agra press) – “‘al via un piano straordinario di controlli da metà novembre sul grano duro che viene importato, sia nei porti di arrivo che nei luoghi di destinazione sul territorio, incentrato sulla qualità e sull’origine in termini di trasparenza. il made in italy è una garanzia di qualità e deve continuare ad esserlo. per questo abbiamo chiesto alle nostre forze in campo un impegno straordinario, all’interno della cabina di regia, per controllare l’import e chi produce alimenti con 100% grano italiano, ha detto il ministro dell’agricoltura, francesco LOLLOBRIGIDA, in occasione della cabina di regia riunita al ministero con la rete degli enti responsabili dei controlli per il comparto agro-alimentare, a cui è seguito un confronto diretto con rappresentanti delle filiere”. lo rende noto un comunicato del masaf, nel precisare che “fanno parte della cabina di regia i comandi dei carabinieri per la tutela agroalimentare e per la tutela forestale e parchi, la guardia di finanza, la capitaneria di porto, Agea, agenzia delle entrate e l’ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del masaf, a cui è affidato il ruolo di coordinamento operativo”. “questi controlli non devono essere un aggravio per le imprese, ma un ulteriore strumento di garanzia dell’utilizzo di grano italiano, a vantaggio delle persone che acquistano e degli stessi produttori, che vedono cosi’ garantito il valore della loro fatica e del loro valore nell’utilizzare una materia prima di origine nazionale”, ha sottolineato LOLLOBRIGIDA.  

 

FONDAZIONE ENPAIA: PRESIDENTE PIAZZA E DG DIACETTI
PRESENTANO RELAZIONE ANNUALE 2023

12268 – Roma (agra press) – “con un 2022 caratterizzato da un forte rialzo dei prezzi delle materie prime, da un’instabilità dei mercati internazionali e dalle continue tensioni geopolitiche, la fondazione enpaia, l’ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura, conferma la sua ottima gestione finanziaria. è quanto emerge dalla relazione annuale 2023 della fondazione, presentata oggi al senato, nella quale si evidenzia che il valore complessivo del patrimonio nel 2022 è stato pari a oltre 2 miliardi di euro, con un utile di oltre 10 milioni di euro e un rendimento netto complessivo del portafoglio pari ad un +5.03% rispetto al 4.88% del 2021”. lo rende noto un comunicato stampa dell’ente che cosi’ prosegue: “numeri positivi certificati anche dall’aumento degli iscritti che, a dicembre 2022, sono stati 39.683 (+1.7% rispetto al 2021), impiegati presso 8.984 aziende (+1.8% rispetto al 2021), dei quali il 51.9% appartiene alla componente di genere maschile, a fronte di quella femminile che si è attestata al 48.1%, con una crescita del 3.1% rispetto allo scorso anno, a certificare come la fondazione enpaia, fra le casse previdenziali, sia fra le più ‘rosa’. un dato in controtendenza rispetto al 2021, ascrivibile al contesto socioeconomico di forte volatilità, è quello relativo alle erogazioni delle prestazioni agli iscritti. nel 2022, infatti, sono stati erogati 155.489.012 milioni di euro a fronte dei 161.455.460 di euro del 2021, con una diminuzione pari al 4%. di segno positivo, invece, sono le entrate contributive da parte delle aziende del settore agricolo, cresciute del 3.9% rispetto al 2021 con 155.592.681 milioni di euro complessivi, numeri che dimostrano la grande forza e resilienza del settore agricolo italiano. a formare l’utile del 2022 contribuiscono anche le ottime performance conseguite nella gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare. il programma di diversificazioni del portafoglio mobiliare ha permesso di raggiungere un +4.55% mentre per quello immobiliare un +0.09% per un valore complessivo di oltre 2 miliardi di euro. sui mercati finanziari sono stati poi allocati investimenti finanziari per circa 740 milioni di euro, cosi’ come grande impulso è stato dato dalla vendita di 95 unità immobiliari per 46 milioni di euro che hanno registrato una plusvalenza lorda di circa 24 milioni. dalla relazione emerge come, al 2022, la cornice fiscale dentro la quale le casse di previdenza svolgono le loro funzioni, non sia più adeguata. ciò che viene fortemente evidenziato, e richiesto, è un cambio delle regole tributarie attuali. per favorire e attrarre maggiori investitori, le casse di previdenza chiedono al legislatore di mettere sullo stesso piano di tassazione le casse di previdenza e i fondi pensione. attualmente entrambi i soggetti (enti di previdenza e fondi pensione) sono regolati dal d. lgs. 252/2005 ma gli enti di previdenza sono soggetti ad una duplice tassazione – una aliquota al 26% contro il 20% dei fondi e una imposizione fiscale delle prestazioni pensionistiche sul lordo dei rendimenti contro il netto dei rendimenti dei fondi – che produce un’anomalia fiscale che le casse chiedono venga risolta”. il sottosegretario di stato al ministero dell’economia e delle finanze, federico FRENI, ha osservato: “i dati di enpaia sono in controtendenza rispetto al sistema delle casse e sono straordinariamente buoni con un bilanciamento notevole fra prestazioni e contributi e ciò dimostra la grande flessibilità del settore agricolo. un comparto sul quale questo governo sta puntando con uno sguardo rivolto verso le economie di filiera e sulla gestione complessiva di un sistema agricolo integrato che ci porti verso il terzo millennio. sono convinto che enpaia e il sistema delle casse daranno un contributo virtuoso all’Italia”. alberto BAGNAI (lega), presidente della commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, ha dichiarato: “l’agricoltura è un settore che sul fronte previdenziale mostra un sistema organizzativo peculiare che valorizza la bilateralità’ e dimostra dei segni di vitalità che lasciano ben sperare. la richiesta di armonizzazione della fiscalità delle casse a quella dei fondi pensione è fondata. la delega fiscale approvata a luglio apre una porta a questo intervento che contribuirebbe ad aumentare la redditività degli investimenti che le casse hanno in gestione”. per Mirco CARLONI, presidente della commissione agricoltura della Camera dei deputati: “l’agricoltura, in questo momento, ha bisogno di grande attenzione sotto tutti i punti di vista. la fondazione enpaia, per sua importante rilevanza finanziaria, ha un ruolo fondamentale. nella relazione emerge che l’agricoltura è particolarmente fragile. la politica agricola oggi deve avere queste due grandi missioni: dare forza e dall’altra parte riuscire a dare maggiore marginalità. se non c’è ricambio generazionale e non è prevista una successione nel mondo agricolo anche il tema previdenza ne risente in modo significativo. questa settimana verrà calendarizzata la proposta di legge, di cui sono primo firmatario assieme ai colleghi della lega, sui giovani agricoltori che credo possa contribuire a dare futuro a un settore centrale per il paese”. secondo francesco BATTISTONI (fi), vicepresidente della commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei deputati: “dalla relazione enpaia 2023 emerge chiaramente la forza e la solidità della fondazione che, nonostante le instabilità geopolitiche e le complesse congiunture socioeconomiche internazionali, risulta una delle casse di previdenza sociale fra le più resilienti. nel corso del 2022 enpaia è riuscita a difendere i suoi iscritti e a produrre ricchezza in termini di lavoro e di sostenibilita’ aumentando il suo core business, ma soprattutto è riuscita a proteggere il benessere sociale e previdenziale degli agricoltori e delle loro famiglie”. Giorgio PIAZZA, presidente della fondazione enpaia, ha rilevato che: “dopo due anni difficili, enpaia è riuscita ad ottenere dei risultati incoraggianti nell’interesse dei propri iscritti. anche nel periodo di maggiori difficoltà dovute alla pandemia prima, poi alla guerra in ucraina e adesso in Medio Oriente, i numeri degli iscritti sono cresciuti ed è un sintomo positivo che certifica come l’agricoltura sia un settore resiliente, in grado di produrre ricchezza generando nuovi posti di lavoro”. per roberto DIACETTI, direttore generale fondazione enpaia: “nel 2023 sono proseguite le condizioni di straordinaria volatilità dei mercati che hanno influito sui rendimenti della gestione finanziaria delle casse previdenziali. ciò nonostante, la fondazione enpaia sta traguardando un anno con un risultato che colloca il rendimento del portafoglio finanziario al di sopra del 3%, dimostrando una notevole resilienza rispetto alle dinamiche economiche e geopolitiche. rimangono peraltro centrali per la nostra cassa gli investimenti a supporto dell’economia reale italiana ed in particolare del comparto agricolo: in questo quadro va ricordata la recente partecipazione di enpaia all’aumento di capitale di Granarolo, prima operazione del patrimonio rilancio gestito da cdp”. Tiziana STALLONE, vicepresidente adepp e presidente enpab, ha sottolineato: “nella relazione enpaia ci sono diversi spunti. particolarmente rilevante è la questione di genere. è inaccettabile, a fronte di una grande preparazione negli studi, che le donne si scontrino ancora con un forte divario con gli uomini per quanto riguarda i redditi e la previdenza. con riferimento al tema fiscale mi auguro che in legge di bilancio vengano rivisti i criteri di tassazione e investimento a beneficio del sistema paese”. per maurizio GARDINI, presidente Confcooperative: “bisogna dare una spinta al settore puntando sui contratti di filiera e sugli investimenti. c’è una grande aspettativa da parte del mondo delle imprese per poter investire al fine di cogliere le opportunità che si stanno presentando. poi c’è il tema della carenza di manodopera. mancano profili importanti come i tecnici. in tale quadro, gli investimenti del pnrr assumono un ruolo centrale nell’ottica di garantire equilibrio, stabilizzazione e rilanciare la filiera”. secondo claudio PAITOWSKY, presidente confederdia: “sono molte le sfide che il settore sta affrontando. la fondazione enpaia ha una struttura e personale importante per contribuire al rilancio del comparto. occorre un’attenzione particolare da parte della politica per sostenere i lavoratori e dare futuro alle nuove generazioni di imprenditori agricoli”.

 

 

 

LATTE: GIANSANTI (CONFAGRICOLTURA), URGENTE RIUNIONE
TAVOLO FILIERA AL MASAF PER PROBLEMI PREZZI

12265 – Roma (agra press) – “riteniamo indispensabile ed urgente una riunione del tavolo latte al ministero dell’agricoltura, per discutere con tutte le parti della filiera l’andamento e le prospettive del mercato, a partire dal livello dei prezzi riconosciuti agli allevatori”: è la richiesta del presidente di Confagricoltura, Massimiliano GIANSANTI, motivata dalle crescenti difficoltà di un settore che è essenziale per il sistema agroalimentare italiano. “secondo i dati dell’Ismea, i prezzi del latte bovino hanno fatto registrare una contrazione di oltre il 30 per cento da dicembre 2022 allo scorso mese di settembre. anche i costi produttivi risultano in diminuzione, ma in una percentuale sensibilmente inferiore. non solo: negli utimi tempi sono in salita le quotazioni di alcune materie prime utilizzate per l’alimentazione del bestiame”, ha spiegato GIANSANTI. “dal lato delle esportazioni continuano ad arrivare segnali positivi, con un aumento delle vendite all’estero di quasi quattro punti percentuali nei primi sette mesi di quest’anno sullo stesso periodo del 2022. dobbiamo però mettere in conto il possibile impatto negativo del rallentamento economico in atto a livello europeo”, ha aggiunto GIANSANTI. “a nostro avviso, è interesse di tutte le parti della filiera, scongiurare il rischio di una contrazione produttiva e di una caduta dei consumi finali che, peraltro, hanno già fatto segnare una lieve contrazione. stiamo attraversando una complicata fase economica, aggravata dall’instabilità e dalle tensioni geopolitiche in atto. è il momento di avviare una profonda riflessione che consenta di individuare le soluzioni più efficaci per affrontare i prossimi mesi, con l’obiettivo di salvaguardare al massimo la vitalità economica dell’intera filiera”, ha concluso il presidente di Confagricoltura.

 

IMBALLAGGI: PRESSING ASSOCIAZIONI SU EUROPARLAMENTO,
STOP NORMA E SPAZIO ALLE BIOPLASTICHE

12370 – Bruxelles (agra press) – “la proposta di regolamento sugli imballaggi in discussione all’ europarlamento se approvata nella sua attuale formulazione provocherebbe effetti pesantemente negativi sulle filiere produttive nazionali e sui consumatori, mette in discussione il riciclo dove l’Italia è leader e non tiene conto di soluzioni più sostenibili come le bioplastiche totalmente biodegradabili”, affermano coldiretti, filiera Italia, cia, Confapi, ancc-coop, ancd-conad, Legacoop, Legacoop agroalimentare, Legacoop produzione servizi, ue.coop, flai Cgil, fai-Cisl e uila-uil che hanno promosso un incontro al quale hanno dato adesione oltre 40 eurodeputati italiani appartenenti a tutte le forze politiche in vista del voto della relazione pe durante la plenaria del 21 novembre”. lo rende noto un comunicato stampa. “l’obiettivo è quello di ricreare l’asse trasversale degli eurodeputati italiani a prescindere dall’appartenenza politica che deve essere superato quando sono in gioco interesse pesanti per l’intero paese enfatizzando per la prima volta il fatto che l’Italia e leader nelle bioplastiche totalmente biodegradabili e che queste possono costituire un elemento di forza anche con paesi schierati su posizioni diverse rappresentando soluzioni incontestabilmente sostenibili”, sottolinea il comunicato. “l’Italia è diventata negli ultimi anni punto di riferimento globale nel materiale innovativo riciclabile ed ha già raggiunto in termini di riciclo obiettivi superiori alla stragrande maggioranza degli altri paesi: il tasso di riciclo complessivo degli imballaggi in Italia ha raggiunto quota 73,3% nel 2021, superando l’obiettivo del 70% fissato per il 2030, collocando il nostro paese al secondo posto in Europa per riciclo degli imballaggi pro-capite. rimettere in discussione questo modello ormai consolidato – secondo le associazioni – rischia di vanificare gli sforzi e gli obiettivi raggiunti finora, generando un impatto estremamente pervasivo che rischia di colpire oltre il 30% del nostro prodotto interno lordo”. “il danno non sarebbe infatti limitato alle sole aziende degli imballaggi ma riguarderebbe a ritroso filiere fondamentali per il nostro paese quali l’intero settore agroalimentare, dalla produzione, alla trasformazione e distribuzione, mettendo a rischio decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di posti di lavoro. la proposta impatterebbe, inoltre, un settore come quello delle bioplastiche compostabili e totalmente biodegradabili introducendo una serie di limitazioni d’uso, limitando di fatto l’innovazione negli imballaggi e non permettendo il ritorno degli ingenti investimenti fatti in innovazione e in bioraffinerie prime al mondo oggi in funzione, di cui l’Italia è leader attraverso società quali eni versalis – Novamont che, insieme ad altre partecipate pubbliche e campioni nazionali, aderiscono a filiera Italia”, spiega il comunicato. “parliamo di bioplastiche e di bioprodotti da fonti rinnovabili concepiti per la tutela del suolo e delle acque, attraverso la riconversione di siti industriali non più competitivi, nel rispetto delle specificità locali e in partnership con tutti gli attori della filiera. la leadership che il nostro paese detiene in tali prodotti innovativi è ulteriormente confermata dal fatto che Cina e stati uniti stanno cercando di imitare tali prodotti e processi innovativi nella loro corsa agli sviluppi industriali del biomanufacturing”, continua il comunicato. “per il settore agroalimentare in particolare, la proposta impatta negativamente il confezionamento stesso dei prodotti, mettendo a rischio gli attuali standard di sicurezza e qualità alimentare, ma anche la shelf-life dei prodotti stessi, con il conseguente rischio di aumento degli sprechi dovuto alla maggiore deperibilità degli alimenti venduti senza confezione. un esempio indicativo è rappresentato dal divieto, che tale proposta introduce, di confezionamento di frutta e verdura in quantità inferiori ad 1,5 chili, prescrizione che determinerebbe la definitiva scomparsa del settore della quarta gamma di cui l’Italia è leader mondiale. altro esempio rappresentativo sarebbe l’obbligo di passare dal riciclo al riuso nel settore dell’ho. re.ca con difficoltà di sostituire ad esempio, nel servizio d’asporto, le stoviglie monouso riciclabili con materiale in plastica da riutilizzare che andrebbero restituite dal consumatore ogni volta al ristorante di provenienza”, evidenzia il comunicato. “ciò aiuta a comprendere come, secondo tutte le più recenti evidenze scientifiche, gli imballaggi riutilizzabili che la commissione UE vorrebbe imporre sono più impattanti del packaging monouso comportando un aumento del 180% di emissioni di co2 e di circa il 240% in più di consumo d’acqua. tutto ciò genererebbe anche – concludono le associazioni – un ulteriore aumento dei costi di produzione per l’intera filiera agroalimentare, con pesanti ripercussioni sui prezzi pagati dai consumatori in un momento di grande difficoltà economica”.

 

UCRAINA: CONFAGRICOLTURA, CAPITOLO AGRICOLO ADESIONE
ALL’UE È COMPLESSO, SERVE PERIODO TRANSITORIO

 12336 – Roma (agra press) – “per l’impatto finanziario e per ragioni di stabilità dei mercati, la trattativa sul capitolo agricolo risulterà particolarmente complessa”, rileva Confagricoltura con riferimento al parere positivo, annunciato oggi dalla commissione, all’apertura del negoziato per l’adesione dell’ucraina nella UE. “in un documento redatto dal segretariato generale del consiglio in vista della recente riunione informale, a Granada, dei Capi di Stato e di governo, è stato indicato che, a legislazione invariata, il costo dell’adesione dell’ucraina ammonterebbe a poco meno di 190 miliardi di euro nell’arco di sette anni, che è la durata del bilancio pluriennale della UE. per l’agricoltura, in particolare, l’estensione all’ucraina della pac in vigore determinerebbe maggiori spese nell’ordine di 96 miliardi di euro in sette anni. a bilancio invariato, per compensare i maggiori oneri, i trasferimenti agli agricoltori dei 27 stati membri dovrebbero essere tagliati di almeno il 20% rispetto ai livelli attuali”, precisa la confederazione. “l’attuale dotazione finanziaria della pac, pari allo 0,4% del pil dei 27 stati membri, è chiaramente inadeguata a reggere l’impatto del nuovo allargamento della UE”, sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano GIANSANTI, che aggiunge: “gli elementi critici del nuovo allargamento della UE vanno al di là degli aspetti strettamente finanziari. l’adesione dell’ucraina è potenzialmente in grado di compromettere il regolare funzionamento dei mercati agricoli. come dimostrano le tensioni sorte con gli stati membri confinanti per le importazioni e il transito di grano ucraino”. “a seguito dell’aggressione russa, sono stati sospesi i dazi doganali e i contingenti sui prodotti agroalimentari dell’ucraina destinati al mercato europeo. nel giro di un anno, stando ai dati della commissione europea, le importazioni dall’ucraina sono praticamente raddoppiate. alla fine del 2021, ammontavano a circa 7 miliardi euro, saliti a più di 13 a dicembre dello scorso anno. nei primi sei mesi del 2023 si è registrato un ulteriore aumento del 45% in valore sullo stesso periodo del 2022. alla luce di queste cifre, l’ucraina è diventata il terzo fornitore di prodotti agroalimentari della UE, dopo regno unito e brasile, andando ad occupare la posizione finora detenuta dagli stati uniti. cereali, semi oleosi, colture proteiche e pollame i prodotti più esportati dall’ucraina negli stati membri dell’unione”, spiega Confagricoltura. “al di là di quella che sarà la data formale dell’adesione, dovrà essere fissato un congruo periodo transitorio prima della piena applicazione della pac in ucraina. il periodo di transizione servirà anche per l’adeguamento alle regole dell’unione in materia di sicurezza alimentare, protezione dell’ambiente e delle risorse naturali”, conclude GIANSANTI.

 

COMMERCIO AL DETTAGLIO: ISTAT, A SETTEMBRE 2023
VENDITE -0,3% SU AGOSTO +1,3% SU BASE ANNUA

 

12304 – Roma (agra press) – “a settembre 2023 si stima, per le vendite al dettaglio, un calo congiunturale dello 0,3% in valore e dello 0,6% in volume”. lo rende noto un comunicato dell’ISTAT, che prosegue: “sono in diminuzione sia le vendite dei beni alimentari (-0,2% in valore e -0,6% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (rispettivamente -0,5% e -0,6%). nel terzo trimestre del 2023, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio sono stazionarie in valore e diminuiscono in volume (-1,3%). le vendite dei beni alimentari crescono in valore (+0,8%) e calano in volume (-1,1%) mentre le vendite dei beni non alimentari diminuiscono sia in valore (-0,6%) sia in volume (-1,4%). su base tendenziale, a settembre 2023, le vendite al dettaglio aumentano dell’1,3% in valore e registrano un calo in volume del 4,4%. le vendite dei beni alimentari crescono del 5,5% in valore e diminuiscono del 3,1% in volume; quelle dei beni non alimentari calano sia in valore (-1,8%) sia in volume (-5,2%). per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali eterogenee tra i gruppi di prodotti. l’aumento maggiore riguarda i prodotti di profumeria, cura della persona (+5,3%), mentre elettrodomestici, radio, tv e registratori registrano il calo più consistente (-7,9%). rispetto a settembre 2022, il valore delle vendite al dettaglio è in crescita per la grande distribuzione (+4,0%) e le vendite al di fuori dei negozi (+1,6%) mentre registrano una variazione negativa sia le vendite delle imprese operanti su piccole superfici (-1,2%) sia quelle del commercio elettronico (-2,6%)”. l’ISTAT fa notare che “a settembre 2023 si registra una flessione congiunturale delle vendite al dettaglio in valore (-0,3%) e in volume (-0,6%), determinata da entrambi i settori merceologici, beni alimentari e non alimentari. a livello tendenziale, si continua a registrare un aumento delle vendite in valore, sebbene in progressivo rallentamento, che si contrappone ad una diminuzione di quelle in volume. a settembre sono in crescita le vendite al di fuori dei negozi e quelle della grande distribuzione. per quest’ultima continua l’andamento positivo, già evidenziato nel corso dell’anno, trainato dalle vendite degli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare”. testo integrale e nota metodologica al link https://bit.ly/49shwov.

 

MALTEMPO: LOLLOBRIGIDA (MASAF), FIRMATI 10 DECRETI
PER REGIONI COLPITE CON FONDO SOLIDARIETA’

12337 – Roma (agra press) – “un aiuto concreto alle aziende colpite da eventi meteorologici eccezionali degli scorsi mesi: questo rappresentano i dieci decreti che ho firmato per sostenere il comparto agroalimentare messo in ginocchio dalle violente grandinate, e non solo, che hanno messo a rischio le produzioni delle regioni Piemonte, veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria e Molise. abbiamo accolto le richieste arrivate dai territori danneggiati che otterranno un sostegno specifico attraverso il fondo di solidarietà nazionale. la dichiarazione del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi registrati dimostra l’attenzione del governo MELONI verso quelle aziende danneggiate dal maltempo e che attendevano queste misure per far ripartire attività produttive. allo stesso modo, siamo impegnati per aiutare le attività agroalimentare della toscana. non appena avremo un quadro più completo dei danni, saremo ancora una volta pronti a dare ai cittadini e ai lavoratori le risposte e i sostegni che meritano”, afferma il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, francesco LOLLOBRIGIDA.

 

 

EMILIA ROMAGNA: 1,4 MLN PER TUTELA E CONSERVAZIONE
BIODIVERSITA’ E PER FRUIZIONE SOSTENIBILE PARCHI

 

12299 – bologna (agra press) – la giunta regionale ha dato il via libera alla ripartizione di oltre 1,4 milioni di risorse straordinarie per la tutela e conservazione della biodiversita’ e per la fruizione sostenibile tra gli enti di gestione dei parchi e delle aree protette dell’Emilia-Romagna. si tratta di contributi per le spese di gestione che si vanno ad aggiungere ai 4,5 milioni di euro stanziati per la realizzazione del programma ordinario di investimenti, sempre per l’anno in corso. si tratta di “fondi aggiuntivi per un patrimonio naturalistico accessibile e capace di insegnare a conoscere e rispettare la natura”, sottolinea l’assessora alla programmazione territoriale e paesaggistica, forestazione, parchi, Unesco barbara LORI.