ORTO MIO, LA FORZA DI REAGIRE
L’azienda forlivese ha ospitato il presidente Giansanti e la premier Meloni
Due visite significative, importanti per accendere i riflettori sull’impatto che l’ondata di maltempo ha avuto sull’agricoltura. L’azienda forlivese Orto Mio – realtà leader nella produzione delle piante da orto – ha aperto le porte al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
Acqua e fango hanno invaso serre e strutture di Orto Mio in via Zampeschi per l’esondazione del fiume Ronco, ma la reazione dell’impresa – associata a Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – è stata esemplare: già da sabato 20 maggio aveva ripreso le consegne ai propri clienti.
“Giorgia Meloni è stata estremamente spontanea – ricorda Chiara Mackintosh, Ceo di Orto Mio – è andata subito andare sul concreto, chiedendo le nostre priorità e ciò di cui abbiamo bisogno. Noi gli abbiamo chiesto di snellire, per quanto possibile, tutte le procedure necessarie a comunicare i danni subiti, che sono ingenti”.
E degli aspetti burocratici si è parlato anche con Massimiliano Giansanti, accompagnato nella visita da Orto Mio dal presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini Carlo Carli e dal presidente della Consulta di Forlì e vicepresidente interprovinciale Alberto Mazzoni.
Passata la fase acuta dell’emergenza è ora importante ragionare sulla ripartenza e sulla manutenzione del territorio. “Bisogna attuare in modo serio la pulizia dei corsi d’acqua, non è un caso che un tempo si facesse costantemente legna nei fiumi, mentre oggi c’è una vegetazione lussureggiante: serve equilibrio tra la tutela dell’ambiente e la salvaguardia degli insediamenti e delle attività dell’uomo – puntualizza l’imprenditrice – Ritengo poi fondamentale creare nuovi invasi. Vediamo che episodi di precipitazioni violente sono sempre più frequenti, bacini di stoccaggio possono poi servire per recuperare acqua e usarla nei momenti più siccitosi. Bisogna essere molto pratici e ognuno di noi deve essere dotato di senso civico e pronto a fare la propria parte”.
L’alluvione dell’azienda è ancora un ricordo fresco. “A partire da giovedì mattina con i nostri collaboratori ci siamo da fare e abbiamo iniziato a ripulire, spostando le partite nelle zone più asciutte, togliendo acqua e portando via fango, intervenendo nelle serre – ripercorre quelle ore Mackintosh – E’ stato un lavoro enorme, ma sabato mattina eravamo nelle condizioni di effettuare le prime consegne, sfruttando anche la possibilità di recuperare i materiali dalle altre sedi in Romagna, a Carpinello, Cesena e Santarcangelo, che non hanno avuto importanti danni. Devo ringraziare i nostri dipendenti e tutti coloro che ci hanno aiutato. Abbiamo avuto tante attestazioni di stima e solidarietà, è più di 30 anni che siamo sul mercato – conclude Chiara Mackintosh – Dopo aver superato questa situazione ci sentiamo più forti di prima”.