BANDO PER LA SOSTITUZIONE AUTOVEICOLI, CICLOMOTORI E MOTOCICLI DANNEGGIATI DAGLI EVENTI ALLUVIONALI DEL MAGGIO 2023.  

La regione Emilia -Romagna ha stanziato contributi per la sostituzione o la riparazione dei mezzi distrutti o danneggiati dall’alluvione di maggio 2023. Per i residenti nei comuni delle province di: Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna Forlì-Cesena e Rimini, proprietari di un veicolo di categoria M1, ciclomotore o motociclo, a solo uso privato, che sia stato danneggiato dagli eventi alluvionali di maggio 2023 sarà possibile dal 31/10/2023 presentare le domande ONLINE.

È ammessa la sostituzione con mezzi nuovi, oppure usati o a km 0 è ammessa la rottamazione oppure la vendita del veicolo alluvionato. Sono esclusi i mezzi ad uso pubblico come pure gli autoveicoli a uso privato indicati come beni strumentali ad una attività di impresa.

I contributi variano in base alla classe ambientale e tipologia del veicolo acquistato:

  • Ciclomotori e motocicli € 700,00
  • Autoveicoli con classe ambientale minore ad euro 4 € 3000,00
  • Autoveicoli con classe ambientale uguale o maggiore di euro 4 € 5000,00
  • Autoveicoli ibrido, plug-in hybrid-PHEV/elettrico € 5000,00

Il contributo è cumulabile con altri contributi ricevuti in precedenza.

Qualora il veicolo sia coperto da assicurazione il contributo regionale è ridotto in misura pari alla somma liquidata dalla società assicuratrice. Nel caso di veicolo danneggiato il contributo sarà il 100% della spesa sostenuta fino a un massimo di € 2000, 00. L’importo riguarda tutte le tipologie ammesse dal bando.

I requisiti di partecipazione sono:

  • Essere proprietario di un mezzo appartenente alle categorie indicate nel bando.
  • Essere titolare di un certificato di rottamazione del mezzo oppure di un documento attestante la vendita del vel veicolo a un rivenditore.
  • Essere proprietario del veicolo acquistato in sostituzione con data successiva al 1° Maggio 2023.

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE 

La presentazione della domanda è a partire dalle ore 10.00 del 31/10/2023 fino a esaurimento delle risorse disponibili e non oltre le ore 23.59 del 31/12/2024 esclusivamente attraverso il modulo informatico predisposto dalla Regione. La data di chiusura potrà essere anticipata in caso di esaurimento del plafond. Per poter accedere all’applicativo informatico predisposto dalla regione è necessario essere in possesso delle credenziali SPID CIE CNS.                                                                                                                   È ammessa la presentazione di una sola richiesta da parte dello stesso soggetto o nucleo familiare.

Il beneficiario deve mantenere la proprietà del veicolo per almeno 24 mesi dalla data di immatricolazione o del passaggio di proprietà in caso di veicolo usato.

Il servizio regionale provvederà a liquidare fino al plafond disponibile, sulla base dell’ordine cronologico delle domande pervenute per le quali potranno essere richieste integrazioni e/o chiarimenti.  Il contributo verrà accreditato direttamente sul conto corrente quindi alla presentazione della domanda dovrà essere inserito un IBAN valido su cui effettuare il pagamento, le eventuali variazioni di IBAN andranno comunicate all’ indirizzo mail dedicato: Bandoveicolialluvionati@regione.emilia-romagna.it .

Se in seguito ai controlli, sorgessero gravi irregolarità l’amministrazione provvederà a revocare il contributo con conseguente restituzione delle somme già versate maggiorate degli interessi legali, fatte salve ulteriori conseguenze penali.

 

 

 

BONUS PRIMA CASA: RIPRENDONO A DECORRERE I TERMINI DAL 31 OTTOBRE 2023 

Dal 31 ottobre 2023 riprendono a decorrere tutti i termini prescritti dalla normativa sull’agevolazione “prima casa” che erano stati sospesi in conseguenza dell’epidemia Covid-19.

  • L’acquirente di una “prima casa” deve trasferire la sua residenza, entro 18 mesi dalla data del rogito di acquisto, presso l’abitazione che da diritto al godimento delle agevolazioni;
  • Se l’acquirente al momento dell’acquisto di una “prima casa”, era già proprietario di un altro immobile, precedentemente acquistato con le agevolazioni di “prima casa”, ha tempo un anno dal rogito del nuovo acquisto per vendere il primo acquisto e godere delle medesime agevolazioni sul secondo;
  • Il venditore di una casa acquistata con l’agevolazione e poi alienata prima di cinque anni deve comprare entro un anno un’altra abitazione al fine di non subire la decadenza dal beneficio fiscale ottenuto in sede di acquisto;
  • Nei casi di riacquisto infrannuale il contribuente matura inoltre un credito d’imposta;

Le regole del bonus

Originariamente, l’articolo 24 del DL 23/2023 aveva sospeso i termini in corso al 23 febbraio 2020, mentre per i soggetti che avrebbero iniziato il loro decorso nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 dicembre 2020 la data era stata posticipata al 31 marzo 2022, ed infine c’è stata un ulteriore proroga al 30 ottobre 2023. Si è trattato, in totale, di 768 giorni di sospensione.

Le date delle sospensioni del bonus 

Per effetti della presente legislazione:

  • Il termine del 23 febbraio 2020 è stato sospeso e riprenderà a decorrere il 31 ottobre 2023;
  • Il termine la cui decorrenza avrebbe dovuto iniziare dal 23 febbraio 2020, inizia a decorrere il 31 ottobre 2023.

La facilitazione di cui fin ora si è parlato non compete a chi abbia ricevuto la notifica di avvisi di accertamento per scadenza dei termini tra il 1° aprile 2022 e il 27 febbraio 2023.

Chi ha comprato una casa il 31 gennaio 2020 avrebbe avuto tempo fino al 31 luglio 2021 per trasferire la sua residenza; invece, avrà tempo fino al 6 marzo 2025.

Chi invece abbia comprato una casa dal 23 febbraio 2020 al 30 ottobre 2023, avrà tempo fino al 31 marzo 2025 per spostare la propria residenza, in quanto il decorso dei 18 mesi non è mai iniziato.

 

 

 

Cedolare secca al 26% anche sulla prima casa per chi affitta più di un appartamento

Verrà applicata a tutti gli appartamenti in affitto breve, quando ce ne siano almeno due. Per chi affitta un solo immobile l’aliquota resterà al 21%.

La cedolare secca al 26% si applicherà a tutti gli appartamenti in affitto breve, quando ce ne siano più di uno. Chi affitta un solo immobile non avrà l’aumento. Ma chi ne affitta più di uno subirà l’incremento di cinque punti su tutti, e non solo a partire dal secondo. È questa la conseguenza dell’articolo 18 del disegno di legge di Bilancio, che ritocca la disciplina fiscale sulle locazioni brevi.

La nuova norma, infatti, si aggancia al decreto-legge n. 50/2017, dove si spiega che ai redditi derivanti da contratti di locazione breve si applica «l’aliquota del 21 per cento in caso di opzione per l’imposta sostitutiva nella forma della cedolare secca». Questa aliquota è innalzata al 26% in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta».

Resteranno al 21% solo le locazioni brevi di chi affitta un solo appartamento. Se in un anno vengono invece destinati alla locazione breve più immobili, tutti quanti saranno attratti dall’aliquota più sfavorevole (26%). Un effetto traino che tende ad aumentare il carico impositivo.

Ci sarà l’introduzione del Cin, il codice identificativo nazionale che migliorerà la vigilanza sugli adempimenti fiscali.

Il codice verrà assegnato dal ministero del Turismo, con una procedura automatizzata e dopo la presentazione di una domanda e ad ogni unità oggetto di locazione per finalità turistiche.

Ogni unità dotata di codice identificativo sarà inserita in una banca dati pubblica e liberamente consultabile. Chi affitterà il proprio immobile «è tenuto ad esporre il Cin all’ingresso dell’unità immobiliare e all’ingresso dell’edificio, nonché ad indicarlo in ogni annuncio ovunque pubblicato». Sarà vietato pubblicare online annunci privi di Cin. La violazione di questi obblighi sarà sanzionata.

Lavoratori extracomunitari stagionali e non stagionali. Quote per l’anno 2023.

Pubblicata in data 27 ottobre 2023 la Circolare interministeriale. 

E’ stata pubblicata in data 27 ottobre 2023 la circolare congiunta n. 5969 con cui Ministeri competenti (Ministeri dell’interno, del lavoro, dell’Agricoltura e del Turismo) hanno fornito le indicazioni operative per la presentazione delle istanze di nulla osta al lavoro di cittadini extracomunitari per l’anno 2023, sulla base delle previsioni del DPCM 27 settembre 2023. Il click day delle richieste per lavoro stagionale è fissato per il 12 dicembre 2023.

Con particolare riferimento al comparto primario, il citato DPCM riconosce 82.550 quote per motivi di lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero (di cui  2.000 unità per  nullaosta  pluriennale) riservate esclusivamente a cittadini provenienti da Paesi che hanno già sottoscritto accordi in materia migratoria con l’Italia (Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina,  Repubblica di Corea, Costa D’avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina).

Sono inoltre autorizzate 4.000 quote per conversioni dei permessi di soggiorno stagionali in permessi di lavoro subordinato.

Domanda Unica 2023, pagamento anticipi.

Agea ha pubblicato la circolare numero 69190, che contiene indicazioni sull’avvio dei pagamenti degli anticipi, che per la DU 2023 dovrebbero avere inizio tra il 6 e l’8 novembre. Mentre per lo sviluppo rurale le difficoltà relative alla rendicontazione della nuova programmazione porteranno il pagamento degli anticipi alla fine di novembre, in prossimità degli ultimi giorni validi per il pagamento di questi.

Gli anticipi DU, che vedranno già la decurtazione del 3% per il fondo AGRICAT, avverranno su:

  • Premio base (titoli)
  • Sostegno redistributivo
  • Sostegno giovani agricoltori (trascinamenti) – non verranno pagati i giovani che hanno chiesto il premio per la prima volta quest’anno in quanto non è ancora terminata l’istruttoria di ammissibilità;
  • Ecoschemi – ad esclusione dell’ECO1 per mancanza di dati definitivi sui capi in BDN e la mancanza dei dati Classyfarm del secondo semestre;
  • Sostegni accoppiati – ad esclusione dei premi pomodoro, colza e girasole per assenza dei dati dei contratti e olio d’oliva e agrumi per assenza dei dati necessari.

Le percentuali di pagamento sono quelle riportate nella circolare: per i pagamenti diretti possono arrivare al 70% del premio, per lo sviluppo rurale fino al 85%.

La decisione di non pagare gli anticipi sui premi zootecnia, pomodoro, girasole, colza, olio e agrumi è per ridurre al minimo il rischio di dover intervenire con successivi recuperi vista l’attuale l’incertezza dei dati su queste linee di premio.

 

 

 

Rimborsi per alluvione: firmata l’Ordinanza 11/2023

Il 20 ottobre scorso è stata firmata dal Commissario straordinario per l’alluvione Generale Figliuolo l’ordinanza numero 11/2023, che contiene criteri e modalità per determinare i contributi per le attività economiche, ovviamente comprese le aziende agricole.

Attualmente l’Ordinanza è al vaglio della Corte dei conti, poi dovrà essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale per diventare pienamente operativa. Le domande andranno presentate sulla piattaforma informatica della regione di competenza. Le regioni interessate oltre all’Emilia-Romagna sono anche le Marche e la Toscana.

Nella ordinanza confermato l’obbligo di perizia asseverata, utilizzo di apposita piattaforma (quella usata per il sisma in Emilia) per l’invio delle domande e della documentazione, vaglio da parte dei Comuni e successiva erogazione dei contributi. I rimborsi saranno al 100% delle spese ammissibili, seguendo però determinati scaglioni di pagamento: per danni fino a 40mila euro verrà dato il 50% d’anticipo e il restante a saldo, previa rendicontazione e relativi controlli; per danni sopra i 40mila euro, verranno liquidati subito 40mila euro, poi il restante a seguire, applicando comunque sempre un meccanismo di anticipo (50% del primo contributo concesso) e saldo.

Per quanto riguarda gli immobili aziendali potranno essere rimborsati i costi sostenuti per ripristinarli o ricostruirli da zero altrove nel caso in cui la collocazione dei fabbricati sia, nel frattempo, incompatibile con i mutati piani di assetto idrogeologico. I danni alle pertinenze sono ammissibili solo se queste sono utilizzate per l’attività d’impresa, come nel caso dei magazzini. Anche per le spese di progettazione, esecuzione e direzione lavori sono fissate delle percentuali di rimborso, in proporzione all’importo complessivo dei lavori. Possono essere chiesti i danni anche per i terreni produttivi irrimediabilmente persi e non più recuperabili. E in generale possono essere portati a rimborso tutti i danni direttamente collegabili all’alluvione a beni mobili e immobili utilizzati per l’attività d’impresa. Attenzione però: gli immobili, per ottenere il contributo richiesto, devono essere in regola con i titoli edilizi del comune, ad eccezione di quelli costruiti prima dal 1967.

La domanda di risarcimento può essere chiesta da ogni impresa in attività, fuori da procedure concorsuali, che risulti però in regola con gli obblighi di legge previsti verso Inps e Inail. Regolarità è richiesta anche alle ditte che verranno incaricate dalle imprese committenti per i lavori di ripristino: dovranno applicare i contratti nazionali di lavoro e risultare nella white list delle prefetture. Tutti i pagamenti dovranno essere tracciabili. I Comuni potranno chiedere al commissario supporto in termini di personale tecnico per la lavorazione delle pratiche.

In linea di massima, i richiedenti i ristori avranno 18 mesi per chiudere e documentare i lavori, nonché la rendicontazione delle spese sostenute.

 

 

 

Camera di Commercio della Romagna: sostegno alle imprese agricole dei territori alluvionati.

In data 21 settembre 2023 la Camera di Commercio della Romagna ha attivato un intervento straordinario a sostegno delle imprese con sede operativa nei territori dei Comuni interessati dalle piogge alluvionali di maggio 2023. La misura prevede contributi a fondo perduto per le imprese agricole che stipulino un contratto di finanziamento garantito da Agrifidi uno Emilia-Romagna 

L’intervento consiste in un contributo a fondo perduto destinato, alle imprese agricole con sede operativa nelle zone ricomprese nell’allegato 1 del D.M. 61 / 2023 ovvero rientranti nei seguenti comuni:

per la provincia di Forlì-Cesena: tutti i comuni,

per la provincia di Rimini: Casteldelci, Novafeltria, San Leo, Sant’Agata Feltria, Montescudo.

Le Imprese che stipulano un nuovo contratto di finanziamento assistito dalla garanzia di Agrifidi Uno Emilia Romagna potranno ricevere il contributo direttamente dalla CCIAA della Romagna.

Il contributo viene quantificato come segue:

per prestiti a breve, fino a 12 mesi, il contributo  del 5% conteggiato sull’importo finanziato, può arrivare ad un massimo di euro 7 mila;

per prestiti di medio/lungo periodo, fino a 60 mesi, il contributo del 10% conteggiato sull’importo finanziato, può arrivare ad un massimo di euro 20 mila;

Lo stanziamento complessivo riservato a questa misura arriva ad Euro 800 mila, la priorità viene determinata dalla presentazione delle domande alla Camera di Commercio che avviene dopo l’erogazione del prestito.

Le imprese possono presentare richiesta di contributo per nuovi finanziamenti garantiti ed erogati fino al 30 giugno 2024.

Tutte le aziende richiedenti devono essere in regola con i requisiti previsti dal Regolamento De Minimis UE 1408/2013, avere una Sede Operativa e/o una Unità Locale nelle Province di Forlì-Cesena e Rimini ricompresa nell’Allegato 1 del Decreto Ministeriale n.61 del I° giugno 2023, ed essere in regola con il versamento dei diritti camerali alla CCIAA della Romagna, essere in regola con il DURC, avere una gestione economica in equilibrio e poter effettuare la firma digitale.

 

 

 

Gli interventi a sostegno dell’innovazione in agricoltura: fondo innovazione e misura ammodernamento PNRR

Nelle prossime settimane si apriranno due bandi molto importanti per il settore agricolo.

Con l’attuazione del Fondo innovazione, previsto dalla legge di bilancio 2022, che destina 225 milioni nel triennio 2023-2025, verrà incentivata la realizzazione e lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all’incremento della produttività nei settori dell’agricoltura, della pesca dell’acquacoltura attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa, per l’utilizzo di macchine, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio dell’acqua e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche, nonché per l’utilizzo di sottoprodotti. Gli interventi saranno attuati da ISMEA con una procedura a sportello previa pubblicazione di un avviso relativo all’apertura del portale dedicato alla ricezione delle domande e contenente le istruzioni operative.

Gli interventi sono attuati con una procedura a sportello, previa pubblicazione di un avviso relativo all’apertura del portale dedicato alla ricezione delle domande e contenente le istruzioni operative. La domanda di accesso alle agevolazioni dovrà essere presentata, utilizzando la modulistica messa a disposizione da ISMEA sul portale dedicato.

Possono essere ammesse ai benefici del decreto le PMI singole o associate, comprese le loro cooperative e associazioni, che risultano iscritte al registro delle imprese con:

  • la qualifica di “impresa agricola” ai sensi dell’articolo 1 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228;
  • ovvero di “impresa ittica” ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4;
  • ovvero con qualifica di “impresa agromeccanica”, ai sensi dell’articolo 5 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99;

Le suddette imprese devono rispettare gli ulteriori requisiti previsti dall’art. 3 (risultano attive da almeno due anni alla data di presentazione della domanda; hanno sede operativa nel territorio nazionale, ecc.).

Macchine e attrezzature agricole

Requisiti

Macchine, strumenti e attrezzature per l’agricoltura. In particolare, macchine, anche motrici e operatrici, strumenti e dispositivi per il carico e lo scarico, la movimentazione, la pesatura e la cernita automatica dei pezzi, dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, droni, Automated Guided Vehicles (AGV) e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento dei pezzi, attrezzature per i trattamenti con prodotti fitosanitari e per lo spandimento dei fertilizzanti:

  • presenza o compatibilità con un sistema ISOBUS o equivalente con funzionalità task controller;
  • presenza di un sistema di interconnessione leggera che sia in grado di trasmettere dati in uscita, funzionali, a titolo esemplificativo, a soddisfare i requisiti ulteriori di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto e di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo (rif. Circolare MISE del 01/08/2018, n. 295485);
  • presenza di un sistema di guida automatica o semi automatica (rif. Circolare MISE 23 maggio 2018, n. 177355);
  • presenza di un sistema di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
  • presenza di soluzioni proprietarie per controllo a rateo variabile, controllo sezioni o strategie di guida parallela;
  • presenza di un sistema di gestione intelligente dell’irrigazione attraverso sensing delle condizioni irrigue del terreno o della coltura e utilizzo di algoritmi di supporto alle decisioni che consentano di stabilire le strategie migliori per ottimizzare la resa e minimizzare il consumo di risorse idriche.

Macchine mobili non stradali per agricoltura e zootecnia. In particolare, tutte le macchine rientranti nel campo di applicazione del Regolamento (UE) 2016/1628 (Prescrizioni in materia di limiti di emissione di inquinanti gassosi e particolato inquinante per i motori a combustione interna)      •              motorizzazione elettrica (cosiddette “macchine a zero emissioni”);

  • destinazione ad attività agricole o zootecniche.

Macchine per la zootecnia caratterizzate da un elevato livello tecnologico e di automazione, quali: macchine il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti; macchine utensili e impianti per la realizzazione di prodotti mediante la trasformazione dei materiali e delle materie prime; sistemi di monitoraggio in process per assicurare e tracciare la qualità del prodotto o del processo produttivo e che consentono di qualificare i processi di produzione in maniera documentabile e connessa al sistema informativo di fabbrica. Per tali macchine/ attrezzature è necessaria la presenza di almeno uno dei seguenti requisiti:

  • sistema di interconnessione leggera in grado di trasmettere dati in uscita, funzionali, a titolo esemplificativo, a soddisfare i requisiti ulteriori di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto e di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo (rif. Circolare MISE del 01/08/2018, n. 295485);
  • sistema di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori.

Trattrici agricole che rientrano nel campo di applicazione del Regolamento (UE) n. 167/2013, con motorizzazione Stage V,

La domanda di sostegno dovrà identificare in maniera univoca il veicolo sostituito. Il beneficiario deve dimostrare il possesso del certificato di rottamazione per i veicoli sostituiti secondo la normativa vigente.

  • presenza di un sistema ISOBUS o equivalente, per garantire la necessaria interoperabilità con le attrezzature portate (per esempio, Display di bordo ISOBUS con funzionalità Task Controller);
  • presenza di un sistema di guida automatica o semiautomatica basata su GPS, per garantire una maggiore precisione nelle lavorazioni e quindi anche una maggiore efficienza in termini di consumi (Circolare MISE n. 177355);
  • presenza di un sistema di monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori (rif. Circolare MISE del 01/08/2018, n. 295485).

 

Macchine ed attrezzature per la pesca           Requisiti

investimenti per la pesca e l’acquacoltura i cui costi rientrano nel campo di applicazione del Regolamento (UE) 2022/2473 della Commissione del 14 dicembre 2022, collegati ai seguenti interventi:

  • attrezzature di bordo volte alla riduzione dell’emissione di sostanze inquinanti o gas a effetto serra nonché ad aumentare l’efficienza energetica dei pescherecci;
  • attrezzi da pesca innovativi e selettivi;
  • strumenti e attrezzature innovative di bordo che migliorano la qualità dei prodotti della pesca;
  • macchinari, strumenti e attrezzature per l’acquacoltura utili alla riduzione dell’impatto negativo o l’accentuazione degli effetti positivi sull’ambiente, nonché l’uso più efficiente delle risorse utilizzate nel processo;
  • macchinari, strumenti e attrezzature volti all’ottenimento di una considerevole riduzione nell’impatto delle imprese dell’acquacoltura sull’utilizzo e sulla qualità delle acque, in particolare tramite la riduzione del quantitativo utilizzato d’acqua o di sostanze chimiche, antibiotici e altri medicinali o il miglioramento della qualità delle acque in uscita, anche facendo ricorso a sistemi di acquacoltura multitrofica ovvero che aumentino l’efficienza energetica e favoriscano l’utilizzo delle fonti rinnovabili.

Gli investimenti in innovazione tecnologica non devono essere di importo inferiore a 70.000 euro e non superiore a 500.000 euro (per il settore pesca il limite minimo degli investimenti è stabilito in 10.000 euro).

 

Nello stesso tempo con Decreto Masaf sono stati fissati i criteri per le Regioni e le Province autonome per la definizione delle modalità di emanazione dei bandi regionali (entro 31.12.23) relativi ai 400 milioni di euro, destinati alla sottomisura “ammodernamento delle macchine agricole” PNRR che prevede supporto all’investimento in macchine e attrezzature per l’agricoltura di precisione; sostituzione di veicoli fuoristrada per agricoltura e zootecnia; supporto all’investimento per l’innovazione dei sistemi di irrigazione e gestione delle acque.

Olivicoltura: al via un bando da 658mila euro per l’ammodernamento e la meccanizzazione dei frantoi oleari.

Un finanziamento di 658mila euro per contributi a fondo perduto alle imprese della filiera olearia. Tra le novità del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr) ci sono anche interventi per l’ammodernamento dei frantoi con l’obiettivo di un miglioramento complessivo della qualità dell’olio extra-vergine d’oliva e della filiera olivicolo-olearia e una maggiore efficienza energetica degli impianti.

Potranno fare domanda le aziende agricole e le imprese agroindustriali, le loro associazioni e cooperative, i titolari di frantoi oleari, produttori di olio extravergine di oliva e in possesso delle autorizzazioni ambientali per lo svolgimento delle attività aziendali.

Il bando finanzia investimenti per la sostituzione e l’ammodernamento degli impianti più obsoleti dei frantoi oleari con l’introduzione di impianti di molitura ed estrazione a 2 o 3 fasi, interventi per lo stoccaggio e il confezionamento dell’olio extravergine di oliva e dei relativi sottoprodotti e reflui di lavorazione, al fine di migliorare la sostenibilità ambientale dell’azienda, soprattutto nella fase di produzione e gestione di sanse e acque di vegetazione.

Inoltre, sono ammissibili le spese sostenute dai beneficiari per l’ammodernamento o ampliamento di fabbricati nella misura strettamente necessaria all’introduzione di nuovi impianti e tecnologie per un massimo del 30% della spesa ammessa e nel rispetto del principio Dnsh (Do no significant harm, acronimo per indicare che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non arrechino danni significativi all’ambiente), fondamentale per accedere ai finanziamenti.

Le domande vanno presentate entro il 15 gennaio 2024 sulla piattaforma Sian, il sistema informativo agricolo nazionale.

 

 

 

 

PIANO DI AZIONE AMBIENTALE PER UN FUTURO SOSTENIBILE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA.

Bando amianto 2023. Incentivi alle imprese per la rimozione e lo smaltimento dei manufatti contenenti amianto

Destinatari

Possono presentare domanda per richiedere un contributo le micro, piccole e medie imprese e le grandi imprese, con sede legale o unità locale nel territorio della Regione Emilia-Romagna.

Progetti Finanziabili:

Sono finanziabili i progetti relativi alla rimozione e smaltimento di manufatti contenenti amianto, presenti in immobili in cui si svolgono attività produttive, terziarie e commerciali dell’impresa richiedente, sede di lavoro per i soggetti addetti a tali attività.

L’intervento dovrà avere un costo complessivo ammissibile di almeno € 15.000,00 per le spese di rimozione e smaltimento dell’amianto (esclusi, quindi, i costi di ricostruzione) e dovrà riguardare immobili localizzati sul territorio della Regione Emilia-Romagna.

Sono esclusi gli interventi finalizzati al mero adeguamento alle norme esistenti.

Sono ammissibili solo gli interventi avviati dopo la data di prenotazione on-line.

Regime di aiuto in esenzione

Il regime di aiuto sulla base del quale verranno concessi i contributi è disciplinato ai sensi del Reg. (UE) n. 651/2014 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato, tra cui gli aiuti per la tutela dell’ambiente di cui all’art. 36 del citato Regolamento.

 

Criteri soglie e condizioni minime:

  • nel rispetto delle % massime definite dal Regolamento (UE) n.651/2014 l’intensità dell’aiuto è definita nella misura seguente:
  • 50% per le PMI;
  • 35% per le Grandi Imprese
  • Il limite massimo di contributo ammissibile per intervento è fissato a € 150.000,00 in valore assoluto
  • L’importo del contributo, per il 50% è a fondo perduto e per il restante 50% dovrà essere restituito in applicazione dell’Art. 72 della Legge n.289/2002.
  • Il limite minimo del costo ammissibile di intervento è pari ad € 15.000,00, iva esclusa

 

Risorse disponibili:

A copertura dell’iniziativa in oggetto sono disponibili risorse pari a € 4.000.000,00.

 

Criterio di priorità:

L’obiettivo è dare massima efficacia all’utilizzo delle risorse disponibili, garantire la tutela della salute della cittadinanza e dei lavoratori, qualificando i luoghi di lavoro e tutelando l’ambiente

 

Criteri di priorità Selezionati:

  • Vicinanza dell’edificio da bonificare inferiore a 800 metri in linea d’aria, da recettori sensibili quali scuole o ospedali;

 

Si   considerano   per    scuole:    scuole   di   ogni    ordine   e   grado    pubbliche   o    paritarie.

Si considerano per ospedali: ospedali e strutture sanitarie pubblici o accreditati.

 

  • Contestuale installazione di impianto fotovoltaico

L’impianto fotovoltaico dovrà essere installato presso la medesima unità locale, area/sito produttivo, commerciale o artigianale di cui fa parte l’edificio da bonificare e dovrà essere installato dopo la data di presentazione della prenotazione on line ed entro 24 mesi dalla data di concessione del contributo.

Nella formazione della graduatoria, verrà data priorità agli interventi per i quali sia riscontrata la presenza di almeno un criterio di priorità, disposti in ordine cronologico.

Se l’intervento proposto comprende più edifici da bonificare, il criterio di priorità troverà applicazione anche nel caso in cui la presenza di almeno un criterio di priorità sia verificabile in uno solo degli edifici.

Sarà possibile indicare la presenza di entrambi i criteri di priorità. In tal caso, l’intervento vedrà applicato il criterio di priorità al pari di interventi con un solo criterio.

Modalità di partecipazione:

La presentazione della domanda di contributo si articolerà in due fasi:

  • Fase 1: prenotazione online del contributo (click day), con l’indicazione del costo stimato dell’intervento candidato e dichiarazione dell’eventuale presenza criterio di priorità. La Fase 1 avrà una durata di 5 giorni lavorativi;

 

  • Fase 2: presentazione della domanda completa, alla quale saranno invitate solo le imprese che si troveranno in posizione utile nella graduatoria, sulla base delle risorse finanziarie disponibili.

Le imprese invitate avranno 3 mesi per presentare il progetto dell’intervento e completare la domanda di contributo.

 

Valutazione e Graduatoria:

La Struttura competente provvederà all’istruttoria delle domande pervenute e alla redazione della graduatoria dei progetti ammessi a contributo, tenuto conto della presenza dei criteri di priorità e dell’ordine cronologico di arrivo delle prenotazioni on-line.

Nella formazione della graduatoria, verrà data priorità agli interventi per i quali sia riscontrata la presenza di almeno uno dei criteri di priorità individuati, disposti in ordine cronologico. Successivamente saranno inseriti in graduatoria gli interventi che non soddisfino alcun criterio di priorità, in ordine cronologico, entro i limiti delle risorse finanziarie disponibili.

Realizzazione degli interventi:

Gli interventi di rimozione e smaltimento amianto dovranno essere effettuati entro 24 mesi dalla concessione del finanziamento.

I beneficiari dei contributi entro un mese dalla conclusione dell’intervento sono tenuti a presentare una relazione tecnica attestante la conclusione dei lavori.

Rendicontazione spese ed erogazione contributi:

Il contributo sarà erogato in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento, sulla base delle spese sostenute e documentate.

Ai fini della liquidazione del contributo, alla conclusione del progetto, i soggetti beneficiari dovranno produrre la rendicontazione finanziaria e tecnica, attestante anche il mantenimento del criterio di priorità, ove presente, sulla base del quale il contributo è stato concesso.

Restituzione del 50% del contributo non a fondo perduto in attuazione dell’art. 72 della Legge n. 289/2002

In applicazione dell’art. 72 della Legge n. 289/2002, i contributi in conto capitale concessi alle imprese devono essere restituiti nella misura minima del 50% secondo un piano di restituzione pluriennale ad un tasso di interesse di almeno lo 0,50%.

Le imprese, in fase di rendicontazione, possono decidere se:

  • Restituire contestualmente alla liquidazione la quota del 50% non a fondo perduto;
  • Restituire la quota del 50% in 5 rate annuali al tasso di almeno lo 0,50% presentando una garanzia fidejussoria a copertura della restituzione.

 

Uscita DGR

Approvazione del Bando

Click day

Fase 2 – Completamento

domanda di contributo

30/10/2023

dal merc 22/11/2023

al mar 28/11/2023

5 gg lavorativi

dal 10/01/2024

al 05/04/2024

 

  1. BOLLETTINO NITRATI E ARIA: riprende la pubblicazione tre volte a settimana
  2. Ogni lunedì, mercoledì e venerdì sul sito di Arpae. Il bollettino definisce i giorni nei quali è possibile o meno effettuare la distribuzione dei fertilizzanti.

Inizia il periodo in cui la distribuzione in campo dei fertilizzanti azotati sarà soggetta a vincoli, in base alle disposizioni del Regolamento regionale in materia di utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, del digestato e delle acque reflue. Infatti dal 1 novembre 2023 riprende l’emissione del Bollettino nitrati e aria, pubblicato ogni lunedì, mercoledì e venerdì sul sito di Arpae. La prima emissione sarà pubblicata lunedì 31 ottobre. Il Bollettino definisce i giorni nei quali è possibile o meno effettuare la distribuzione dei fertilizzanti, in base a:

  • condizioni meteorologiche e pedologiche;
  • tipo di fertilizzante impiegato;
  • coltura praticata;
  • localizzazione in zona vulnerabili ai nitrati (ZVN) o in zona ordinaria (ZO);

 

 

 

DEFLUSSO MINIMO VITALE: portale di regolazione dei prelievi, cessazione attività per il 2023

Come previsto dalla determinazione n. DET-2023-601 del 11/07/2023 che ne ha previsto l’attivazione e valutata la situazione dei corpi idrici in Emilia-Romagna che non suggerisce la necessità di una proroga, il portale di regolazione dei prelievi è stato disattivato il 31 Ottobre 2023. Il servizio riprenderà con l’arrivo della stagione estiva 2024.

 

 

 

CLASSYFARM: iscrizione obbligatoria per aderire all’eco-schema 1

Per poter aderire all’eco-schema 1 – pagamento per il benessere animale e la riduzione dell’antimicrobico resistenza – è obbligatorio iscriversi al sistema Classyfarm. Si specifica che si fa riferimento ad entrambi i livelli dell’eco-schema 1.

Classyfarm è il sistema informativo del Ministero della Salute, gestito dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna (IZSLER) ed integrato alla rete Vetinfo. Definisce la categorizzazione degli allevamenti in base al rischio e permette di monitorare, analizzare ed indirizzare gli interventi in funzione delle problematiche dell’allevamento. Classyfarm raccoglie e registra dati relativi al controllo ufficiale (autorità competente: medici veterinari ufficiali) e all’autocontrollo (operatore/allevatore, veterinario aziendale) sul benessere animale, inoltre, ha come base dati anche il sistema informativo per la farmacosorveglianza. Le elaborazioni consentono di misurare l’effettivo consumo di farmaco, tenendo conto dei principi attivi utilizzati, del numero di animali trattati per ciascun allevamento o possono essere analizzate in forma aggregata per consentire di studiare i fenomeni di utilizzo del farmaco su scala più ampia. Tutti i dati sono convertiti in coefficienti validati e inseriti in un logaritmo di calcolo che definisce un punteggio di rischio all’allevamento permettendo la categorizzazione dello stesso.

 

 

 

 

 

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News 

 

DISEGNO DI LEGGE DI BILANCIO 2024 – PRIME INNOVAZIONI DA APPROVARE 

Riportiamo le prime novità che potrebbero essere introdotte nel testo del Disegno di Legge di Bilancio 2024, che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre 2023.

LAVORO E FAMIGLIE: 

  • conferma della carta dedicata a te e del bonus bollette;
  • riduzione canone Rai in bolletta;
  • eliminati i titoli di Stato dall’ISEE;
  • decontribuzione totale per le donne con almeno due figli;
  • conferma del congedo parentale all’80 per cento, e aggiunta di un ulteriore mese indennizzato in maniera più favorevole;
  • incremento del fondo per il bonus asilo nido: l’importo massimo, in presenza di specifiche condizioni, passa a 3.600 euro;
  • rinnovo contratti PA, Pubblica Amministrazione;
  • conferma dell’ISCRO, l’indennità straordinaria per gli autonomi;
  • detassazione per notturni e festivi per il settore del turismo;
  • nuove modalità di controllo contro l’evasione nel settore domestico;
  • nuove modalità di accesso alla pensione anticipata: quota 103 con penalizzazioni e conferma con modifiche di Ape Sociale e Opzione donna

Riguardo agli aiuti alle famiglie riportiamo alcune indicazioni sul congedo parentale, fondi asilo nido e decontribuzione per le lavoratrici madri:

Riguardo al congedo parentale: viene introdotta un’ulteriore mensilità aggiuntiva, con il riconoscimento del 60 per cento della retribuzione (oltre a quella già ulteriormente inserita con retribuzione all’80 per cento). Per il 2024 entrambi i mesi dovrebbero essere all’80 per cento.

Tra le misure viene inserito anche il potenziamento del fondo asili nido, ma solo in caso di figlie o figli nati nel 2024 in una famiglia in cui è già presente un bambino o una bambina fino a 10 anni.

Infine si prevede una decontribuzione per le madri lavoratrici, il cosiddetto bonus mamme 2024: le lavoratrici, nel caso di due figli o più saranno esonerate dal pagamento dei contributi a carico del lavoratore. I limiti all’applicazione della misura sono i seguenti:

  • il raggiungimento del decimo anno del secondo figlio;
  • il raggiungimento del diciottesimo anno del terzo figlio.

Dal testo del DDL Bilancio emergono due aspetti rilevanti:

  • il beneficio è riconosciuto nel limite massimo di 3.000 euro annuali;
  • l’agevolazione è rivolta solo a coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato.

 

LAVORO E PENSIONE: LE PRINCIPALI NOVITÀ 

Infine, un altro capitolo importante è quello delle pensioni: si restringono le strade verso il pensionamento con le novità tracciate dal Disegno di Legge di Bilancio.

In linea generale, le principali novità in arrivo possono essere riassunte nei seguenti punti:

  • si arriva a Quota 103 con penalizzazioni: pensione a 63 anni d’età e 41 di contributi con calcolo dell’assegno secondo il sistema contributivo. Finestre d’uscita dilatate;
  • viene confermata Opzione Donna, ma il requisito anagrafico sale a 61 anni, le altre regole restano uguali;
  • conferma anche per Ape Sociale: il requisito anagrafico sale a 63 anni e 5 mesi, invariate le altre condizioni.
  • La pensione di vecchiaiaaccessibile con 67 anni d’età e 20 di contributi e un importo almeno pari all’assegno sociale e per quanto riguarda la pensione anticipata contributiva (64 anni d’età e 20 di contributi), l’importo minimo passa da 2,8 a 3 volte quello dell’assegno sociale.

Ape Sociale e Opzione donna: aumenta di 5 mesi, fino a 63 anni e 5 mesi l’età per l’accesso all’ammortizzatore che accompagna alla pensione disoccupati, caregiver, invalidi con almeno il 74% e impegnati in lavori gravosi. Aumenta di un anno, fino a 61 anni l’età minima per l’accesso a Opzione donna ai quali va aggiunto un anno di finestra mobile (un anno e mezzo per le autonome). Potranno usarlo le donne nate fino al 1963 che hanno almeno 35 anni di contributi nel 2023 e quindi hanno cominciato a lavorare almeno dal 1988 ricalcolando tutto l’importo con il metodo contributivo.

Adeguamento alla Speranza Vita dal 2025: l’adeguamento alla speranza di vita per chi va in pensione a prescindere dall’età una volta raggiunti 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 le donne) partirà nel 2025 e non nel 2027. Resta la finestra mobile di tre mesi.  

 

 

 

RICOSTITUZIONE PENSIONE PER SUPPLEMENTO – AVVISO IMPORTANTE

La ricostituzione della pensione è una pratica che consente di ricalcolare l’importo della pensione sulla base del riconoscimento della contribuzione versata o maturata in precedenza alla decorrenza della data di pensionamento.

Consigliamo pertanto, a chi ha avuto la pensione liquidata nell’anno 2018 ed ha continuato a versare contributi prestando attività lavorativa per periodi successivi alla decorrenza della pensione, di recarsi presso le nostre sedi di Patronato in modo da presentare domanda per ottenere così un adeguamento dell’importo della pensione a seguito dei suddetti contributi versati.

 

ANNULLAMENTO AUTOMATICO DEBITI CONTRIBUTIVI IN CARTELLA FINO A 1.000 EURO PER I LAVORATORI AUTONOMI 

SINTESI

L’INPS fornisce le istruzioni operative per la richiesta di riconteggio dei debiti contributivi dei lavoratori autonomi, tra cui gli agricoli (IAP-CD-CM) fino a 1.000 euro automaticamente annullati per legge.

Attraverso tale procedura i lavoratori autonomi (compresi quelli agricoli) interessati potranno evitare ripercussioni negative sulla propria posizione contributiva, versando i relativi importi maggiorati di interessi legali.

Ciò si compie dando la possibilità agli interessati di versare in un’unica soluzione o ratealmente entro il 31 dicembre 2023 gli importi annullati.

Tale facoltà potrà essere esercitata qualora, alla data dell’annullamento automatico, risulti verificata la titolarità dell’Istituto a ricevere il pagamento dei debiti stralciati.

La domanda di riconteggio – che dovrà essere presentata all’INPS entro il 10 novembre 2023 – può essere inoltrata dai lavoratori autonomi agricoli interessati tramite il “Cassetto previdenziale per agricoltori autonomi”.   

Si rende noto che, in considerazione del fatto che l’istanza può riguardare due diverse misure di stralcio (quella realizzata nel 2018 e quella del 2023), l’Istituto ha predisposto due diversi modelli di istanza all’INPS per il riconteggio dei debiti annullati:

  • Possibilità di chiedere il riconteggio dei debiti fino a 1000 euro alla data del 24 ottobre 2018, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010, annullati ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge 119 del 2018, convertito con modificazioni dalla legge 136 del 2018 
  • Possibilità di chiedere il riconteggio dei debiti fino a 1000 euro alla data del 1° gennaio 2023, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, annullati ai sensi dell’articolo 1, comma 222, della legge 197 del 29 dicembre 2022.