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ELEZIONI, CONFAGRICOLTURA INCONTRA I CANDIDATI IN CAMPAGNA NELLE COLLINE RIMINESI:

 

FACCIA A FACCIA SUI PRINCIPALI PROBLEMI DEL COMPARTO.

APPUNTAMENTO LUNEDÌ 19 SETTEMBRE, ORE 17:00,

ALLA TENUTA DEL MONSIGNORE DI SAN GIOVANNI IN MARIGNANO (RN)

È un momento preoccupante per l’agricoltura italiana, schiacciata tra gli effetti dei cambiamenti climatici e rincari dei costi produttivi mai visti fini ad oggi.

Anche in Romagna il settore primario si sta interrogando sul futuro e, in vista delle elezioni del 25 settembre, Confagricoltura invita i candidati a sporcarsi le scarpe di terra e conoscere da vicino i problemi che gli imprenditori agricoli devono affrontare quotidianamente.

Per questo ospiterà i candidati ad un incontro in mezzo alla campagna lunedì 14 settembre, alle ore 17:00, presso la Tenuta del Monsignore, in Via Patarino 154, a San Giovanni in Marignano (RN).

Dopo una visita alla cantina ci sarà spazio per un dibattito con il nostro gruppo dirigente e alcuni imprenditori agricoli.

In occasione di questo evento – che sarà trasmesso anche in streaming sulla pagina Facebook dell’associazione (https://www.facebook.com/Confagricoltura-di-Forli-Cesena-e-di-Rimini-105137052335605/) e sul canale YouTube (https://www.youtube.com/channel/UCdmEGqISgkP5aM_Q3odSKbg) in modo da raggiungere tutti i 1200 soci dell’organizzazione – ai candidati verrà consegnato il documento “Produrre non è peccato”, in cui sono presenti un sunto delle richieste nazionali di Confagricoltura e un approfondimento dedicato al nostro territorio.

“Per noi si tratta di un appuntamento molto importante per sollecitare i politici e portare alla loro attenzione le criticità, vecchie e nuove, che impattano sul settore – commenta Carlo Carli, presidente Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – Chi rappresenterà il nostro territorio a Roma deve avere ben chiaro il ruolo dell’agricoltura e le difficoltà che vivono gli imprenditori agricoli. Abbiamo anche sollecitato i candidati su specifiche questioni, dalla siccità alla gestione dell’acqua; dalla carenza di manodopera all’energia; dalla caccia ai danni della fauna selvatica…Vogliamo capire quali sono le loro posizioni per supportare un settore fondamentale per l’economia del Paese e del territorio. Nel documento di Confagricoltura – conclude il presidente – troveranno una nostra approfondita analisi sulle dinamiche del settore e concrete proposte per rilanciare il comparto”.

 

 

 

CANDIDATI ALLE ELEZIONI POLITICHE A CONFRONTO NELL’ALLEVAMENTO AVICOLO DELL’AZIENDA AGRICOLA CONTI DI FORLÌ,

CONFAGRICOLTURA:

“NON DIMENTICATE I PROBLEMI CHE AFFLIGGONO IL SETTORE”

 

(Forlì, 15 settembre 2022) – Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini ha accompagnato, nel tardo pomeriggio di mercoledì 14 settembre scorso, i candidati alle elezioni politiche del 25 settembre alla scoperta di un moderno allevamento avicolo, quello dell’Azienda agricola Conti di San Lorenzo in Noceto, a Forlì.

 

Accompagnati dal titolare Massimiliano Conti, che ha illustrato ai politici come è organizzata la sua impresa, raccontando le difficoltà quotidiane che un imprenditore agricolo oggi deve affrontare, è stato organizzato un dibattito trasmesso sui canali social dell’organizzazione.

 

Gli effetti negativi che i cambiamenti climatici hanno sull’agricoltura, la difficoltà ad assicurarsi da parte delle imprese, la scarsa disponibilità di manodopera da impiegare in campagna, il caro energia e l’assurda normativa sugli extraprofitti e poi i danni provocati dalla fauna selvatica. Sono alcuni dei temi su cui i candidati sono stati sollecitati, temi che approfonditi da Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini nel documento “Produrre non è peccato!” che è stato consegnato ai presenti.

 

All’incontro hanno preso parte Alice Buonguerrieri per Fratelli d’Italia, Maria Grazia Bartolomei per Impegno Civico, Rosaria Tassinari per Forza Italia, Carlo Ugo De Girolamo per Noi Moderati, Paolo Pasini per il Movimento 5 Stelle, Cristiano Mauri per la Lega Nord e Aride Poletti per il Terzo Polo, che ha sostituito il candidato Luca Ferrini, assente per un contrattempo.

 

“Confagricoltura vuole aprire un dialogo con tutte le forze politiche e con i futuri rappresentati del territorio in Parlamento: il settore primario merita attenzione e in questa fase storica ne ha bisogno più che mai – afferma Carlo Carli, presidente Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – Per esempio non possiamo affrontare nodi come il caro energia da soli. Durante la pandemia e poi con lo scoppio della guerra in Ucraina il ruolo degli agricoltori, coloro che producono il cibo che tutti i giorni finisce sulle nostre tavole, è stato riscoperto: noi non ci siamo mai fermati e anche in questo quadro difficile continuiamo incessanti il nostro lavoro. Ma la situazione sta diventando ogni giorno sempre più pesante: la morsa dei rincari, dall’energia ai mezzi tecnici, rischia di soffocare il settore. Questo rischio va disinnescato e questo sarà il compito del prossimo governo”.

 

“Auspichiamo che questo incontro possa essere il primo di una lunga serie: con la concretezza che contraddistingue gli agricoltori abbiamo portato i candidati in azienda, mostrando e spiegando lo-ro difficoltà e problemi, ma anche l’entusiasmo che noi imprenditori agricoli mettiamo nel nostro lavoro quotidiano, testimoniato da Massimiliano Conti, che ci ha ospitato, e da Enrico Drei Donà, che ha fatto il punto sulla vendemmia in corso e sulle sfide della viticoltura – aggiunge Alberto Mazzoni, vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – La nostra Associazione è infatti la casa degli imprenditori agricoli e la nostra porta è sempre aperta al dialogo con tutte le forze politiche per costruire insieme le migliori condizioni possibili affinché il settore primario possa svolgere al meglio il proprio lavoro, cioè quello di produrre e rispondere alle richieste di cibo di tutti i cittadini”.

 

La registrazione del dibattito è visionabile sul canale YouTube dell’Associazione al link: https://www.youtube.com/watch?v=jxf0f2vfyyQ e sulla pagina Facebook dell’Associazione al link: https://fb.watch/fzUgTfaewg/

DL SEMPLIFICAZIONI FISCALI: Commento alla conversione in Legge del Decreto

Superamento dell’obbligo di stampa o di conservazione elettronica dei registri contabili

È stato fornito un importante chiarimento in ordine all’obbligo di stampa o di conservazione elettronica annuale dei registri contabili tenuti con sistemi elettronici. In particolare, è stabilito che deve ritenersi valida la tenuta e conservazione dei registri con sistemi meccanizzati o elettronici (libro giornali, inventari, etc.) se gli stessi registri, aggiornati su supporto magnetico secondo le disposizioni di legge, vengano stampati all’atto della richiesta degli organi preposti al controllo, in sede di accesso, ispezione o verifica.

Modifiche del calendario fiscale

Inoltre, è ripristinato al 25 del mese successivo, anziché al 30 del mese successivo (come previsto dalla versione originaria del decreto-legge), il termine per l’invio telematico degli elenchi INTRASTAT relativi al mese o trimestre precedente.

Estensione dell’applicazione della disciplina in materia di versamento unitario

Con la disposizione in merito al versamento unitario viene stabilito un ampliamento della serie dei versamenti che potranno essere effettuati tramite il modello F24 per pagare imposte, tasse e contributi allo Stato, agli enti territoriali ed agli enti previdenziali.

Maggiori informazioni verranno fornite con l’emanazione di un apposito decreto del Ministero delle Finanze e dell’Economia, che dovrà individuare e regolamentare le tipologie di ulteriori versamenti effettuabili con la delega di pagamento, al fine di consentire ai contribuenti di avvalersi di tale modalità per corrispondere qualsiasi imposta, tassa o contributo.

Dichiarazione dei redditi precompilata

Ulteriori chiarimenti sono stati forniti in merito alla dichiarazione precompilata con modifiche, mediante CAF o professionista, in quanto il controllo formale dell’Agenzia delle Entrate, non viene effettuato sui dati delle spese sanitarie che non risultano modificati rispetto alla dichiarazione precompilata e non verrà richiesta la conservazione della documentazione.  In caso di difformità, l’Agenzia delle Entrate effettua il controllo formale relativamente ai soli documenti di spesa che non risultano indicati nella dichiarazione precompilata.

Modifiche alla disciplina dei crediti d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e di gas naturale e della cessione del credito d’imposta o dello sconto in fattura

Con un’ulteriore modifica alla disciplina della cessione dei crediti d’imposta e dello sconto in fattura, si ammette che la possibilità di cedere i crediti da parte delle banche o altri istituti finanziari a soggetti che abbiano stipulato un contratto di c/c (correntisti, diversi dai consumatori o utenti non esercenti attività d’impresa, c.d. quarta cessione), si estende anche alle comunicazioni di cessione dei crediti presentate attraverso la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate ante 1° maggio 2022.

Contrassegno fiscale telematizzato sull’alcole e sulle bevande alcoliche

In sede di conversione è stato soppresso l’articolo 25 del decreto-legge che, nell’ambito del “Testo unico delle accise” che avrebbe dovuto stabilire che le caratteristiche, il prezzo, le modalità di distribuzione, di applicazione del contrassegno fiscale, anche in forma dematerializzata, su alcole e bevande alcoliche avrebbero dovuto essere aggiornate con un decreto del Mef da emanare in relazione all’evoluzione delle tecnologie di anticontraffazione, nonché di tracciabilità.

Modifiche all’articolo del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza

Con l’entrata in vigore a metà luglio del codice della crisi, sono stati introdotti dei particolari obblighi a carico non solo delle imprese individuali, ma anche delle società commerciali per assicurare la continuità dell’attività economica dell’azienda.

In particolare, il codice della crisi e della insolvenza, prevede che l’INPS, INAIL, l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Entrate – Riscossione, provvedano ad inviare delle segnalazioni all’impresa e agli organi di controllo delle società commerciali quando i debiti non pagati superano una determinata soglia. In tal modo si sollecita e si invita l’imprenditore a valutare tempestivamente la sua situazione, anche se è venuto meno l’obbligo di denuncia da parte degli enti c.d. qualificati agli organismi di composizione negoziata della crisi (OCRI).

È stata modificata la soglia che autorizza l’Agenzia delle Entrate a segnalare all’organo di controllo dell’azienda, la situazione di morosità della stessa nell’adempimento degli obblighi fiscali, per un importo superiore ad euro 20.000, e non per importo superiore ad euro 5.000, Inoltre tale segnalazione deve essere effettuata entro 150 giorni dalla scadenza dell’adempimento in questione.

La comunicazione attinente al mancato pagamento di quanto dovuto e risultante dalle liquidazioni periodiche inizierà a decorrere da quelle relative al secondo semestre 2022 anziché al primo trimetre 2022.

 

SUPERBONUS 110%: no alla proroga per le unifamiliari, ok allo sblocco dei crediti

Il Senato approva l’emendamento per lo sblocco dei crediti, con l’eliminazione della responsabilità solidale, mentre nessuna proroga viene data per le unifamiliari.

Martedì 13 settembre 2022 è stato convocato per esaminare il disegno di legge di conversione del DDL aiuti-bis.

Dalla riunione è emerso che la scadenza del 30 settembre per le unifamiliari non è stata prorogata.

Ricordiamo che secondo le nuove regole dettate dalla legge di Bilancio 2022, l’agevolazione al 110% per gli interventi sugli edifici unifamiliari (e assimilabili) può godere della proroga al 31 dicembre 2021, a patto che al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.

Tuttavia, si ricorda che per determinare il raggiungimento del 30% dello stato avanzamento lavori, ai fini dell’asseverazione per la cessione del credito o lo sconto in fattura, la verifica del SAL deve essere effettuata separatamente per Sismabonus ed Ecobonus, in quanto i due interventi richiedono differenti competenze tecniche per l’asseverazione e per il rispetto dei requisiti tecnici e della congruità delle spese. Questo è quanto chiarito anche dalla Risposta 53/2022 dell’Agenzia delle Entrate.

Con voto unanime delle due Commissioni sul Superbonus 110% viene inoltre ristretto il campo della responsabilità in solido al solo dolo e colpa grave.

Il Governo ha previsto una riformulazione dell’emendamento 33.06, il quale rende la responsabilità in solido non applicabile nei casi di crediti maturati da interventi di Superbonus e non applicabile agli altri crediti maturati a partire dai primi di novembre 2021 (esplosione del fenomeno delle frodi).

In pratica, per le cessioni successive al 21 novembre 2021 (entrate in vigore del dl antifrodi) è abolita la responsabilità solidale del cessionario, eccezione fatta per il caso di dolo o colpa grave. Per le cessioni avvenute prima di tale data è necessario possedere la documentazione di cui al comma 1-ter dell’art.121 (asseverazione tecnica e visto di conformità).

RAPPORTO BIENNALE SULLA SITUAZIONE DEL PERSONALE MASCHILE E FEMMINILE: modifiche normative            

 

Ricordiamo che, con decreto del 29 marzo 2022, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali – di concerto con il Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia – ha aggiornato le indicazioni per la redazione del rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile che – ai sensi dell’art. 46 del D.Lgs. n. 198/2006 (“Codice delle pari opportunità tra uomo e donna”), come recentemente modificato dalla Legge n. 162/2021 – le aziende pubbliche e private con più di 50 dipendenti hanno l’obbligo di redigere telematicamente sul sito del Ministero del Lavoro e trasmettere alle Rappresentanze Sindacali Aziendali (RSA).  Come noto, l’obbligo in questione era già in vigore dal 2006 ma riguardava esclusivamente i datori di lavoro che, al termine dell’anno precedente l’invio del rapporto, occupavano oltre 100 dipendenti. Con la citata modifica normativa apportata al Codice delle pari opportunità, da quest’anno l’obbligo di redazione del rapporto biennale è stato esteso alle aziende con più di 50 dipendenti. È stata altresì prevista la facoltà di redazione del report per le aziende che occupano fino a 50 dipendenti. Si ricorda che tale documento – che va trasmesso almeno ogni due anni entro il 30 aprile dell’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio – serve ad esaminare gli aspetti della gestione del personale (inquadramento, retribuzioni, assunzioni, licenziamenti, passaggi di categoria o qualifica, processi di selezione), in un’ottica di genere, differenziando le informazioni relative ai lavoratori maschi da quelle relative alle lavoratrici.  In fase di prima applicazione delle nuove modalità di trasmissione, limitatamente al biennio 2020-2021, il termine di trasmissione del rapporto è stabilito al 30 settembre 2022. Per i bienni successivi, il termine di trasmissione è confermato al 30 aprile dell’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio. Si ricorda altresì che per il computo dei dipendenti valgono, in assenza di ulteriori indicazioni, le precisazioni fornite dal Ministero del Lavoro con la circolare n. 48/1992, secondo cui deve essere considerata tutta la forza lavoro a qualunque titolo occupata in azienda al 31 dicembre dell’anno precedente (per quest’anno, quindi, al 31 dicembre 2021), compresi gli apprendisti. Vanno conteggiati dunque anche gli operai agricoli a tempo determinato che risultavano in forza a tale data. Il rapporto inoltre deve essere redatto “sia in relazione al complesso delle unità produttive e delle dipendenze, che in riferimento a ciascuna unità produttiva con più di cinquanta dipendenti” (art. 1, comma 2, D.M. del 29 marzo 2022). La mancata trasmissione del rapporto – anche dopo l’invito a regolarizzarlo nel termine di sessanta giorni da parte dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro competente – comporta l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 11 del d.P.R. 19 marzo 1955, n. 520 (da € 103 a € 516); qualora l’inottemperanza si protragga per oltre dodici mesi, può essere disposta la sospensione per un anno dei benefici contributivi eventualmente goduti dall’azienda. Si sottolinea che “nel caso di rapporto mendace o incompleto, si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 5.000 euro” (c. 4-bis dell’art. 46 D.Lgs. n. 198/2006). Il rapporto deve essere redatto in modalità esclusivamente telematica tramite il nuovo applicativo informatico disponibile sul portale Servizi Lavoro.

 

PAGAMENTO DELLA SECONDA RATA DELL’EMISSIONE RELATIVA AI CONTRIBUTI DEI LAVORATORI AUTONOMI IN AGRICOLTURA DA VERSARE NELL’ANNO 2022 non applicazione sanzioni civili

Informiamo che l’Inps attraverso il Messaggio n. 3388 del 15/09/2022 fornisce comunicazione del fatto che, considerate le anomalie di carattere tecnico rilevate in fase di accesso al cassetto previdenziale dei lavoratori autonomi in agricoltura che determinano ritardi nell’acquisizione delle informazioni per effettuare il pagamento della seconda rata dell’emissione relativa ai contributi dei predetti lavoratori da versare nell’anno 2022, per i pagamenti intervenuti tra il 17 settembre e il 30 settembre 2022 l’Istituto non applicherà le sanzioni civili.

Mercato fondiario: rapporto sul mercato fondiario del Crea per il 2021

 La terra è ancora vista, almeno in parte, come un bene rifugio, anche se permangono difficoltà legate al ricambio generazionale.

Il rapporto sul mercato fondiario, indagine annuale ad opera del CREA (consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), evidenzia che nel 2021 il prezzo dei terreni agricoli ha registrato, rispetto al 2020, un aumento dell’1,1% a livello nazionale, trainato soprattutto dalla circoscrizione del Nord Ovest e del Nord Est e dalle zone di pianura, con un prezzo medio nazionale che sfiora i 21mila euro ad ettaro, seppur con evidenti differenze tra il Nord Est (42.300 euro) e il Nord Ovest (29.100 euro) e il resto d’Italia (15mila euro).

Considerando però l’aumento del tasso di inflazione (+1,9% nel 2021), dopo due anni di sostanziale stabilità dei prezzi, il prezzo della terra in termini reali arretra ancora di -0,8%, confermando un processo che dura da oltre 15 anni e che ha portato il prezzo della terra a ridursi del 12% rispetto al 2010, senza particolari differenze a livello di circoscrizioni geografiche.

Continua pertanto a prevalere la domanda nel mercato degli affitti, soprattutto seminativi irrigui, in genere sostenuta nelle aree di pianura o dove insistono colture ad alto valore aggiunto.

Quanto ai canoni si evidenzia una sostanziale stabilità, probabilmente in conseguenza delle difficoltà legate alla pandemia che già nel 2020 aveva portato al rallentamento delle trattative per la stipula dei contratti di affitto e ad una riduzione media nazionale del livello dei canoni di circa il 2%.

Infine il CREA rileva che i proprietari difficilmente sono disponibili a stipulare contratti a lungo termine probabilmente in attesa di una stabilizzazione dello scenario politico-economico.

 

PSR 2023-2027: gli obiettivi del nuovo Piano

Il primo obiettivo di competitività potrà contare su risorse complessive per oltre 286 milioni di euro, oltre il 31% del totale. Guarda a un settore agricolo che dovrà essere sempre più adattabile e diversificato, per poter garantire la sicurezza alimentare a lungo termine. Si va da interventi per migliorare la redditività delle imprese e sostenere innovazioni nelle produzioni, al potenziamento delle filiere agricole e forestali regionali, rafforzando gli strumenti di aggregazione. Sono poi previste azioni di internazionalizzazione e lo sviluppo della filiera corta e dei mercati locali. La competitività passa anche dal sostegno nelle aree montane o svantaggiate e dal sostegno alle imprese nel fronteggiare i rischi legati alle avversità in generale e non solo legate al cambiamento climatico.

Il secondo obiettivo riguarda la sostenibilità ambientale per la quale sono previste risorse complessive per oltre 404 milioni di euro pari al 44,25% delle risorse totali, di cui 326 milioni per interventi a superficie o a capo e oltre 77,7 milioni per investimenti di natura ambientale. Le azioni riguardano la protezione ambientale in linea con gli obiettivi del Patto per il lavoro e clima e con gli obiettivi dell’Unione europea. Sono previsti interventi per tagliare l’impiego della chimica e favorire metodi di agricoltura biologica e integrata, investimenti per ridurre le emissioni nei processi produttivi agricoli, in particolare nel settore zootecnico; sistemi irrigui aziendali ad alta efficienza e capacità di stoccaggio della risorsa idrica e ottimizzazione dell’uso delle acque. Significativi sono poi gli interventi per la salvaguardia del patrimonio forestale e animale e per ridurre gli impatti sulla biodiversità.

Il terzo obiettivo mira allo sviluppo equilibrato dei territori per rafforzare il tessuto socioeconomico delle zone rurali e rispondere alle preoccupazioni sociali, in sinergia con le Strategie territoriali per le aree interne e montate (STAMI). Per queste azioni le risorse complessive ammontano a oltre 149 milioni di euro pari al 16,32% delle risorse totali. Gli interventi programmati vanno dal favorire il ricambio generazionale nelle aziende con l’ingresso di giovani agricoltori professionalizzati a investimenti per servizi a favore della popolazione rurale e per aumentare l’attrattività per i giovani, fino al contrasto dello spopolamento in aree montane e interne e a progetti di sviluppo locale con partenariati pubblico-privati.

L’obiettivo Akis (Agricultural knowledge and innovation system) ovvero le azioni per sostenere innovazione e sfida digitale nell’agricoltura e nelle aree rurali è trasversale a tutte le aree di intervento. Si tratta di interventi per promuovere e condividere conoscenze, innovazione e processi di digitalizzazione nell’agricoltura e nelle aree rurali incoraggiandone l’utilizzo. Le risorse complessive ammontano a circa 51 milioni di euro pari al 5,58% delle risorse totali.

Sono inoltre presenti spese tecniche per il funzionamento dello Programma di sviluppo rurale, che valgono il 2,5% della spesa complessiva.

Zootecnia: sostegni per alcuni settori zootecnici in crisi

In merito alle misure di sostegno per alcuni settori zootecnici in crisi disposte con D.M. dell’8 luglio 2022 n. 0304905 al fine di fronteggiare il peggioramento economico internazionale con innalzamento dei costi di produzione dovuto alla crisi Ucraina, l’Organismo Pagatore AGEA ha provveduto ad emanare le Istruzioni operative che dispongono le modalità attuative per la richiesta e l’erogazione dell’aiuto degli interventi a favore delle seguenti filiere zootecniche per la campagna 2022:

  1. a) filiera suinicola;
  2. b) filiera delle carni bovine di età inferiore agli 8 mesi;
  3. c) filiera bovini di razze autoctone in contratti di filiera di tipo privatistico o in Sistemi di Qualità Nazionale (SQN) o in Sistemi di qualità di Denominazione di Origine Protetta (DOP) e/o di Indicazione Geografica Protetta (IGP);
  4. d) filiera ovicaprina;
  5. e) filiera cunicola;
  6. f) filiera galline ovaiole;
  7. g) filiera tacchini;
  8. h) filiera polli:.

All’aiuto possono accedere le imprese agricole di allevamento di suini, scrofe, vitelli, bovini di razze autoctone, ovicaprini, conigli, galline ovaiole, tacchini e polli, allevati e macellati in Italia.

Sono, tuttavia, esclusi dall’accesso agli aiuti:

− i soggetti la cui attività risulti cessata alla data di entrata in vigore del decreto ministeriale 8 luglio 2022 n. 0304905 e ai soggetti che hanno attivato la partita IVA dopo l’entrata in vigore dello stesso decreto ministeriale;

− le imprese soggette alle sanzioni adottate dall’UE di cui alla sezione 1.1 della Comunicazione (2022/C 131 I/01) della Commissione europea.

La presentazione delle domande avverrà sulla base:

  • delle informazioni già presenti nella Banca Dati Nazionale (BDN) del Ministero della Salute,
  • dei dati aziendali presenti nel Fascicolo Aziendale del SIAN.

Alla domanda sono accluse:

  1. a) la certificazione idonea a dimostrare il numero di conigli allevati e macellati in Italia nel periodo dal 1 aprile 2022 al 31 maggio 2022 nel caso in cui il dato comunicato sia superiore al dato riscontrato nella BDN;
  2. b) copia del contratto di soccida nel caso in cui sussista.

Con specifico riferimento agli allevamenti in soccida, il contributo sarà ripartito tra soccidante e soccidario. E’ possibile che una delle due parti rinunci alla sua quota di contributo e far sì che la controparte percepisca il 100% presentando una dichiarazione di liberatoria soccida da allegare alla domanda.

La presentazione delle domande potrà intervenire nell’intervallo temporale tra il 28 settembre ed il 14 ottobre 2022 per il tramite del SIAN e con l’assistenza del CAA.

 

CIMICE ASIATICA: trappole, parassitoidi e geomateriali per combatterla

Il 19 settembre presso l’Hotel “Molino rosso” di Imola (Bo) si terrà il convegno “Metodi innovativi e sostenibili per il contrasto alla cimice asiatica” organizzato da Agri2000 Net srl. Si tratta dell’evento conclusivo del progetto Goi “SISCCCA – Sistemi integrati sostenibili di comprensorio per il controllo alla cimice asiatica”. Durante l’incontro, che ha il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, e che è rivolto a imprenditori agricoli e tecnici del territorio, verranno descritti e analizzati alcuni strumenti efficaci nel contrasto alla cimice asiatica. In particolare l’attenzione verrà posta sulle trappole per il monitoraggio, trappole per la cattura massale, i parassitoidi e i geomateriali sperimentati. All’evento, moderato da Camillo Gardini (Presidente Agri 2000), parteciperanno anche Luca Casoli (Direttore Consorzio Fitosanitario di Modena e Reggio-Emilia), Davide Vernocchi (Presidente Apoconerpo) e Alessio Mammi (Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca Regione Emilia-Romagna). La rilevanza è molto elevata dal momento che la coltura del pero è in grave difficoltà a causa di diverse problematiche, fra cui la cimice asiatica.

L’ingresso gratuito ma è necessaria la prenotazione seguendo le indicazioni al seguente link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdbT3NqS14maTGHExngUWeXUhDqYTRSyqboYRrVbJGxV4Q35Q/viewform

Maggiori informazioni al seguente link:

https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/progetti-innovazione/notizie/2022/trappole-parassitoidi-e-geomateriali-per-combattere-la-cimice-asiatica

 

DONNE E IMPRESE: corso di apicoltura di Conapi e Cefa

Da ottobre 2022 ad aprile 2023, in presenza e online. Disponibili tutte le informazioni e il modulo di iscrizione.

Sono aperte le iscrizioni al corso di formazione sull’apicoltura organizzato da CONAPI in collaborazione con CEFA e finanziato dal MIPAAF, Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, nell’ambito degli interventi per la formazione, l’aggiornamento e l’insediamento di imprese gestite prevalentemente da donne. Il corso è gratuito, online e in presenza, ed è rivolto principalmente a donne che siano interessate ad acquisire conoscenze sia teoriche che pratiche da impiegare in attività potenzialmente generatrici di reddito. Si prefigge l’obiettivo di favorire l’insediamento, aggiornamento e formazione di imprese gestite da donne, favorendo il miglioramento dei metodi di allevamento, cura, raccolta dei mieli nei diversi territori. A tal fine, il corso mira a fornire alle partecipanti, oltre alla formazione di base in apicoltura, specifiche conoscenze e competenze su comunicazione e promozione dell’apicoltura e dei suoi prodotti. Il corso sarà diviso in due moduli, uno per il nord Italia, che avrà Bologna e Milano come città di riferimento per gli incontri in presenza, e uno per il centro-sud Italia, che avrà come città di riferimento Roma e Bari. I partecipanti potranno scegliere uno dei due moduli in base alla propria residenza. I costi di viaggio saranno a carico dei partecipanti. Entrambi i moduli sono di 40 ore, di cui 16 online. Le 24 ore in presenza (nei fine settimana), saranno divise in 4 incontri, uno dei quali sarà la prova pratica di 2 giorni in apiario. Entrambi i moduli inizieranno con un incontro in presenza, il 22 ottobre (Milano e Roma) e il 29 ottobre (Bologna e Bari), nelle 4 città. Le lezioni proseguiranno fino ad aprile-maggio 2023, con lezioni online il giovedì ogni due settimane dalle 18:30 alle 20:30.

Maggiori informazioni al seguente link:                                                                                                        https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/notizie/attualita/2022/settembre/donne-e-imprese-corso-di-apicoltura-di-conapi-e-cefa

 

BOLLETTINI ARIA E NITRATI: dal 1° ottobre ricominciano le limitazioni

Si ricorda che dal 1° ottobre 2022 al 30 aprile 2023 saranno attive le misure del Piano Aria integrato. Pertanto saranno attivi i bollettini aria pubblicati da ARPAE (lunedì, mercoledì e venerdì) che determinerà o meno l’attivazione delle misure emergenziali. Come noto, queste riguardano anche la distribuzione di reflui non palabili, che in caso di attivazione delle misure deve essere effettuata solo con metodi ecosostenibili (iniezione diretta al suolo, a bande rasoterra, con interramento immediato). Il divieto di abbruciamento dei residui vegetali sarà invece attivo per tutto il periodo (1° ottobre – 30 aprile) e saranno ammesse le consuete deroghe.                                                                                                                                                                         Di seguito si riportano le limitazioni previste. ATTENZIONE! Sono quelle relative alla stagione 2021/2022, per cui potrebbero subire delle modifiche. Il bollettino potrà essere consultato al link                                              https://www.arpae.it/it/temi-ambientali/aria/liberiamo-laria/bollettino-misure-emergenziali                                                                   Dal 1° novembre, inoltre, inizieranno i periodi di divieto di utilizzazione agronomica ed entreranno in vigore i bollettini coordinati aria-nitrati.

MISURE EMERGENZIALI NON ATTIVE (bollino verde):

Comuni PAIR:

limitazioni alla circolazione nei centri abitati dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30

stop a tutti i veicoli diesel fino a euro 3 compreso

stop autoveicoli a benzina fino a euro 2 compreso

stop autoveicoli metano-benzina e Gpl-benzina fino a euro 1 compreso

stop ciclomotori e motocicli fino a euro 1 compreso

domeniche ecologiche, tutte le limitazioni strutturali e stop a veicoli diesel fino a euro 4 compreso

Tutti i Comuni di pianura:

limitazioni alla circolazione nei centri abitati dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30

stop a tutti i veicoli fino a euro 1 compreso

stop ad abbruciamenti di residui vegetali nel periodo dal 1° ottobre al 30 aprile nelle zone di Pianura Est, Pianura Ovest e agglomerato di Bologna (sono previste deroghe per motivi fitosanitari, risaie, zone non raggiunte da viabilità ordinaria)

Tutti i Comuni sotto i 300 metri:

stop a camini aperti e a impianti a biomassa legnosa per il riscaldamento domestico di classe fino a 2 stelle comprese in tutti i Comuni sotto i 300 metri di altitudine e nel caso in cui sia presente un sistema alternativo di riscaldamento domestico

MISURE EMERGENZIALI ATTIVE (bollino rosso)

Comuni PAIR:

tutte le limitazioni strutturali + stop alla circolazione di tutti i veicoli diesel euro 4 nei centri abitati interessati dai provvedimenti, dalle 8,30 alle 18,30

abbassamento temperature medie nelle abitazioni fino a 19°C e negli spazi commerciali e ricreativi fino a 17°C

divieto di combustione all’aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi d’artificio…)

divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle

divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli

potenziamento controlli sulla circolazione dei veicoli, combustioni all’aperto, spandimento liquami e impianti a biomassa domestici.

Tutti i Comuni di pianura:

divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili in tutti i comuni dell’agglomerato di Bologna, di Pianura Est e di Pianura Ovest delle province in cui si attivano le misure emergenziali.

abbassamento temperature medie nelle abitazioni fino a 19°C e negli spazi commerciali e ricreativi fino a 17°C

divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle.

 

 

 

 

 

 

Antiriciclaggio: via libera al database centralizzato dal Garante Privacy.

Dal sito del Garante si apprende che a suo tempo il Ministero dell’economia e delle finanze aveva richiesto il parere dello stesso su di uno schema articolato volto a novellare il decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, in materia di prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo.

L’oggetto principale della novella è l’istituzione, presso gli organismi di autoregolamentazione (come definiti dall’articolo 1, comma 2, lett. aa) d.lgs. 231 del 2007), di una banca dati informatica centralizzata per le suddette finalità di prevenzione.

Tale innovazione è funzionale – come si evince dalla Relazione illustrativa allegata all’articolato – ad un duplice fine; da un lato, infatti, la costituenda banca dati costituirebbe “un patrimonio informativo di rilievo” suscettibile di accesso da parte delle autorità competenti in ambito antiriciclaggio (Ministero dell’economia e delle finanze, Unità di informazione finanziaria per l’Italia, Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, Direzione investigativa antimafia e Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo), per lo svolgimento delle proprie funzioni e secondo le rispettive attribuzioni istituzionali, in particolare per l’effettuazione di analisi ed indagini su operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.

Recentemente il Garante per la Privacy ha espresso parere favorevole su tale norma volta all’istituzione di una banca dati informatica centralizzata con finalità di prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo.

Il database sarà alimentato dagli atti, utili ai fini delle valutazioni del rischio di riciclaggio, inviati dai professionisti (commercialisti, avvocati, notai, consulenti del lavoro) nell’esercizio della propria attività.

Secondo la Relazione tecnica che accompagna lo schema di articolato (che modifica il dlgs 231/2007), sottoposto dal Ministero dell’economia e delle finanze al Garante privacy, la banca dati costituirebbe “un patrimonio informativo di rilievo” per le attività di analisi e indagini delle autorità competenti (Mef, UIF, polizia valutaria della Guardia di Finanza, Direzione investigativa antimafia). Nel caso di operazioni potenzialmente rischiose, il sistema genererebbe inoltre un avviso in grado di garantire maggiore uniformità, da parte dei professionisti, nelle modalità di adempimento degli obblighi antiriciclaggio.

Lo schema recepisce molte delle indicazioni fornite dall’Autorità nel corso delle interlocuzioni con il Mef, come la limitazione dell’oggetto del database ai soli dati per i quali già vige, in capo ai soggetti obbligati, una prescrizione di conservazione decennale, e il carattere tassativo dell’elenco dei soggetti legittimati all’accesso.

Il nuovo testo introduce un opportuno riferimento alla possibilità di utilizzo di sistemi automatizzati la cui logica algoritmica sia periodicamente verificata, con cadenza almeno biennale, per minimizzare il rischio di errori, distorsioni o discriminazioni (art. 34-bis, comma 4, secondo periodo).

La scelta in ordine alle modalità di elaborazione dell’avviso è tuttavia demandata, come anticipato, all’adozione, da parte dagli organismi, previo parere conforme del Garante, delle misure tecniche e organizzative di cui all’articolo 34-bis, comma 11, lett. b), non essendo stato accolto il suggerimento dell’Autorità, volto a richiederne la previsione con norma regolamentare.

Per quanto riguarda la generazione dell’avviso, che prevede la possibilità di utilizzare sistemi automatizzati, il Garante ha chiesto al Ministero di demandare a una norma almeno di natura regolamentare la descrizione delle modalità di elaborazione dell’alert e la previsione delle relative garanzie per gli interessati. L’avviso potrebbe infatti sottendere un trattamento di dati personali, potenzialmente anche appartenenti a categorie particolari o inerenti condanne penali o reati, a contenuto altamente profilativo.

 

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DIMISSIONI SCUOLA 2023: il termine ultimo è il 21 ottobre 2022

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato il decreto e la circolare volti a disciplinare le cessazioni dal servizio del personale scolastico dal 1° settembre 2023 contenenti, soprattutto, il termine per la presentazione delle domande di dimissioni.

Il termine finale per la presentazione, da parte del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola impiegato a tempo indeterminato, delle domande di dimissioni dal servizio è stato fissato al 21 ottobre 2022.

Il medesimo termine deve essere rispettato anche per le domande di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale con contestuale liquidazione della pensione ai sensi del DM 29.7.1997, n. 331, e per la revoca di tutte le domande di cessazione/dimissioni precedentemente inoltrate. La procedura Polis è stata implementata con l’ulteriore tipologia di domanda di cessazione finalizzata al conseguimento della pensione anticipata “Quota 102” (38 anni di contribuzione e 64 anni di età da raggiungersi entro il 31.12.2022). Anche per quest’anno viene confermata la possibilità di chiedere congiuntamente dimissioni per pensione anticipata ordinaria e per “Quota 100” (oltreché per la neo introdotta “Quota 102”), ottenendo, in subordine, in esito ad eventuale mancato accertamento dei requisiti “ordinari”, la possibilità di cessare comunque dal servizio per raggiungimento del diritto a Quota 100/102 (come precisato dal Ministero, “in presenza di istanze di dimissioni volontarie finalizzate sia alla pensione anticipata ordinaria che alla pensione quota 100 o 102, queste ultime verranno considerate in subordine alla prima istanza”).  È stata altresì confermata la modalità di presentazione, sia in modalità cartacea che digitale, delle istanze di cessazione del personale destinatario di comunicazioni/certificazioni Inps di riconoscimento delle condizioni di accesso ad Ape Sociale/pensione anticipata precoci, così come delle istanze del personale in servizio all’estero. Il termine del 21 ottobre 2022, per il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola impiegato a tempo indeterminato, riguarda soltanto le domande di cessazione dal servizio e non quelle di pensione. Per poter ottenere la pensione occorre quindi presentare apposita domanda telematica all’INPS, non essendo sufficiente il solo invio delle dimissioni dal portale “POLIS-istanze online”.

 

 

RED 2018: comunicazione dei redditi

Com’è noto per le seguenti prestazioni – di invalidità civile e assegno sociale – collegate al reddito:

  • pensione di inabilità (di cui all’articolo 12 della legge 30 marzo 1971, n. 118, di conversione in legge, del D.L. 30 gennaio 1971, n. 5);
  • assegno mensile di assistenza (di cui all’articolo 13 della legge n. 118/1971);
  • pensione ai ciechi civili (di cui alla legge 27 maggio 1970, n. 382);
  • pensione ai sordi (di cui all’articolo 1 della legge 26 maggio 1970, n. 381);
  • assegno sociale (di cui all’articolo 3, comma 6, della legge 8 agosto 1995, n. 335 e all’articolo 19 della legge n. 118/1971),

E’ imposto ai soggetti beneficiari di comunicare all’INPS la propria situazione reddituale, qualora non siano tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi all’Amministrazione finanziaria ovvero non la comunichino integralmente. Con il messaggio in oggetto l’Inps rende noto che 36.763 beneficiari non hanno presentato né la dichiarazione dei redditi 2019 (annualità reddituale 2018), né la dichiarazione di responsabilità di cui all’articolo 35, comma 10-bis, del D.L. n. 207/2008, né hanno dato riscontro al primo sollecito.

Nei confronti dei soggetti inadempienti l’Inps procederà – a mezzo raccomandata A/R – ad inviare una ultima nota di sollecito a cui seguirà, in casi di assenza di risposta, la sospensione e successivamente la revoca della prestazione con relativo recupero delle somme indebitamente corrisposte.

Da ultimo l’Inps sottolinea che tutte le comunicazioni di preavviso di sospensione e di successiva revoca avverranno tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento e che i soggetti interessati potranno regolarizzare la loro posizione presentando una ricostituzione reddituale.

 

 

BONUS 200 euro autonomi e professionisti: le ultime indiscrezioni

Secondo le ultime indiscrezioni, vi sarebbero novità in merito ai termini e alle modalità di presentazione della domanda per l’indennità “una tantum”, detta anche bonus 200 euro, per autonomi e professionisti, unica categoria rimasta ancora senza indicazioni sulle modalità di erogazione dello stesso (oltre tre milioni di aventi diritto). Si tratta di una misura istituita dagli articoli 31-32 del Decreto Legge del 17 maggio 2022, n.50 (il cosiddetto Decreto aiuti), finalizzata a sostenere economicamente lavoratori, disoccupati e pensionati con redditi sino a 35mila euro, per far fronte all’inflazione e all’aumento delle spese in bolletta.

Le recenti novità disporrebbero che la trasmissione delle domande per il bonus 200 euro per autonomi e partita IVA potrà avvenire trascorsi 2 giorni (per esigenze tecniche) dalla pubblicazione del Decreto in Gazzetta Ufficiale, ma in ogni caso non prima del 20 settembre 2022.

Sarebbe inoltre stato individuato il termine perentorio entro il quale presentare le domande, ovvero il 30 novembre 2022.

In ogni caso, data l’ufficiosità delle suddette indiscrezioni, si attendono la conferma e ufficialità da parte dell’INPS.

 

 

BONUS 200 EURO COLF E BADANTI: la scadenza per fare domanda è il 30 settembre 2022

Per ottenere il Bonus 200 euro per Colf e Badanti è necessario fare la domanda, non verrà erogato d’ufficio. La domanda per ottenere il Bonus 200 euro per Colf e Badanti dovrà essere presentata entro il 30 settembre 2022.

Il Bonus 200 euro per Colf e Badanti sarà pagato direttamente dall’INPS, dal mese di luglio. La Famiglia, in qualità di datore di lavoro, non deve anticipare o pagare il Bonus 200 euro per Colf e Badanti nel cedolino paga.

Il Bonus 200 euro per Colf e Badanti è personale, possono percepire l’indennità di 200 euro anche altri familiari del lavoratore domestico se rientrano tra le categorie previste dalla norma.

La procedura online dell’INPS per la richiesta Bonus 200 euro per Colf e Badanti è stata aperta. Come Patronato Enapa stiamo già tramettendo le domande online per la richiesta del Bonus 200 euro per Colf e Badanti.

Il Bonus 200 euro per Colf e Badanti viene erogato se alla data del 18 maggio 2022 è attivo almeno un rapporto di lavoro domestico regolare o in via di regolarizzazione, a condizione che il richiedente non abbia percepito, per l’anno 2021, un reddito superiore a 35.000 mila euro, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali.

Il Bonus 200 euro per Colf e Badanti non è legato ad una durata minima settimanale del rapporto di lavoro è necessario solo che ci sia un contratto regolare attivo.

Il Bonus 200 euro per Colf e Badanti può essere riconosciuto una sola volta, indipendentemente dal numero di rapporti di lavoro regolari attivi alla data del 18 maggio 2022.

Il Bonus 200 euro per Colf e Badanti viene erogato dall’INPS oltre che su IBAN anche direttamente allo sportello tramite ufficio postale. Pertanto, è possibile chiedere il ‘bonifico domiciliato’ con invio di denaro tramite poste da ritirare in contanti. Il codice IBAN del conto corrente deve essere intestato direttamente al collaboratore domestico che sta richiedendo il Bonus 200 euro per Colf e Badanti.

 

 

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