COMUNICATO STAMPA

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Rimini, 23 marzo 2023

 

 

INNOVAZIONE, SI RAFFORZA LA SINERGIA TRA CONFAGRICOLTURA E ISRAELE. A RIMINI STRUMENTI AGRITECH PER AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

La collaborazione tra Confagricoltura e lo Stato di Israele continua a svilupparsi in maniera sempre più rilevante, con un proficuo scambio di conoscenze e strategie volte a migliorare i rispettivi settori agroalimentari. L’ultimo tassello di questa partnership ha visto una delegazione di Confagricoltura, guidata dal presidente della Federazione Nazionale di Bieoconomia, Alessandro Bettoni, e dal suo vice Alberto Mazzoni, incontrare l’azienda israeliana Solar Gik a K.EY – The Energy Transition Expo, la manifestazione fieristica in corso a Rimini fino al 24 marzo. Tema dell’appuntamento, a cui ha preso parte anche un folto gruppo di soci di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, è stata la presentazione di alcuni sistemi di ultima generazione per l’agrivoltaico.

“Il continuo scambio di informazioni tra Confagricoltura e Israele, che lo scorso anno ha portato anche al grande evento Agritech insieme all’Ambasciata di Israele, il Comune di Napoli e l’Università Federico II, è per noi molto importante e ci permette di conoscere e approfondire alcune tematiche particolarmente rilevanti per affrontare le sfide globali del cambiamento climatico – afferma Alessandro Bettoni -. In questo caso, la possibilità di produrre energia attraverso l’agrivoltaico di ultima generazione fornisce all’agricoltore un’opportunità per aumentare la propria autosufficienza energetica, bilanciando l’utilizzo dell’energia solare tra colture e pannelli, e di ottimizzare così la combinazione dei risultati agricoli ed economici”.

“Da tempo in Italia parliamo di come affrontare il cambiamento climatico che sta colpendo duramente l’intero settore agricolo – afferma Alberto Mazzoni, che poche settimane fa è stato ospite in Israele del Centro di Ricerca MIGAL, in occasione del summit Sunnyside APV 2023 -; l’utilizzo di strumenti di ultima generazione come quello che ci ha mostrato Solar GIK può essere di grande aiuto per contrastare il problema. Non dobbiamo avere timore di prendere spunto e fare nostre le idee e le proposte già avanzate dagli altri Stati. L’agricoltura di precisione può aiutare a ridurre i costi delle imprese agricole e favorire un migliore utilizzo delle risorse naturali”.

La presenza di tanti soci di Confagricoltura ha testimoniato il crescente interesse da parte dell’agricoltore verso strumenti sempre più all’avanguardia che possono essere di aiuto nell’attività quotidiana. A spiegare il funzionamento della tecnologia da loro sviluppata è stato Mou Horowitz, vicepresidente Business Development di Solar Gik.

“C’è grande sensibilità sul tema – conclude Mazzoni – Da parte nostra siamo lieti di poter continuare a sviluppare questo e altri temi insieme a Israele. Il lavoro comune di scambio di conoscenze è alla base di una crescita reciproca”.

 

ALLEVAMENTO AVICOLO DI MAIOLO, CONFAGRICOLTURA E CIA VALUTANO POSITIVAMENTE IL PROGETTO: ECCO PERCHÉ 

Rimini, 20 marzo 2023 – Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini e Cia-Agricoltori italiani Romagna hanno incontrato nei giorni scorsi il sindaco di Maiolo, Marcello Fattori, per approfondire il progetto dell’allevamento avicolo in località Cavallara. Erano presenti per Confagricoltura, il presidente Carlo Carli, il presidente della Sezione avicola Massimiliano Conti e il segretario della Circoscrizione di Rimini, Moreno Polidori. Per Cia-Agricoltori italiani Romagna il presidente Danilo Misirocchi, il vicepresidente Lorenzo Falcioni e la direttrice Alessia Buccheri. Dopo un sopralluogo sul sito dell’insediamento zootecnico, le associazioni hanno potuto esaminare il progetto nel dettaglio. Il giudizio per ambedue le Associazioni è da ritenersi positivo.

“Come associazioni di rappresentanza del mondo agricolo, da sempre sosteniamo la necessità di mantenere vive le attività del comparto nelle aree interne, per supportarne l’economia, conservare i servizi, contrastare lo spopolamento e contribuire alla tutela del territorio. Valutiamo perciò positivamente il progetto del nuovo allevamento avicolo biologico, che ha avuto tutte le autorizzazioni necessarie dagli enti competenti. Ricordiamo che lo stesso sito fino al 2009 ospitava un insediamento zootecnico di ben altro impatto urbanistico e con capacità produttive decisamente maggiori, fino a 3 milioni di capi all’anno. Ora quel sito abbandonato e degradato potrà essere riqualificato”, hanno commentato i rispettivi presidenti Carli e Misirocchi.

L’attività di allevamento avicolo biologico oggi si svolge con tecnologie avanzate e sostenibili, sottolineano le associazioni. “Le strutture saranno più basse di quelle del passato, saranno schermate da alberature e ospiteranno una densità minore di capi. Inoltre, vi saranno sistemi di riutilizzo delle acque di raffrescamento e di smaltimento della pollina per la fertirrigazione”.

Viene valutata positivamente anche la ricaduta sull’indotto. “Per l’alimentazione degli animali si aprono opportunità di filiera interessanti per gli agricoltori del territorio, che potranno fornire materie prime di qualità”. Le associazioni agricole invitano a non affrontare la questione in maniera ideologica. “Ci sembra, in conclusione, che chi si oppone al progetto voglia mettere freni a un’attività economica basandosi esclusivamente su preconcetti, e non su criteri razionali”.

 

FORLI’, CONFAGRICOLTURA INCONTRA IL MOVIMENTO 5 STELLE: “ECCO LE PRIORITÀ SU CUI LA POLITICA DEVE LAVORARE”

(Forlì, 23 marzo 2023) La Circoscrizione di Forlì di Confagricoltura ha incontrato il Movimento 5 Stelle. All’incontro, che si è tenuto nei giorni scorsi nella sede di Corso della Repubblica, Alberto Mazzoni (presidente di Confagricoltura Forlì e vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini) e Fabrizio Prudente (responsabile tecnico dell’associazione) hanno incontrato i consiglieri comunali Franco Bagnara ed Eros Brunelli e il portavoce del Movimento 5 Stelle Sergio Petroncini.

 

“Confagricoltura vuole dialogare con tutte le forze politiche con l’obiettivo di mettere in evidenza le esigenze del settore primario e il suo ruolo fondamentale, chiedendone il rispetto e sensibilizzando politici e amministratori pubblici verso le misure di cui il comparto ha bisogno”, ha premesso Mazzoni ricordando quelli che sono i nodi da affrontare: gli effetti degli eventi atmosferici avversi, il contrasto alla siccità, le difficoltà di reperimento di manodopera, politiche europee che privano gli agricoltori delle soluzioni per difendersi da insetti e fitopatie e il legame tra agricoltura e produzione di energia rinnovabile.

 

“Con l’inizio della primavera si apre una fase molto delicata in campagna, dove il rischio di gelate tardive non fa dormire sonni tranquilli ai produttori – ha ricordato Mazzoni – e su questo fronte ci sono difficoltà a mettere in copertura assicurativa i raccolti: la difficoltà nel tutelare il reddito si riflette nella difficoltà ad impegnarsi in investimenti e senza investimenti l’azienda agricola non va avanti. Le imprese del settore sono ormai da anni impegnate in azioni di rispetto ambientale, ma l’ambientalismo sfrenato non tiene conto dei progressi fatti e delle necessità delle aziende agricole: ai produttori l’Europa ha tolto le armi per combattere diverse avversità, ad esempio non ci sono molecole da usare per contrastare cimici e cavallette. L’agricoltura è un lavoro duro che spesso non viene capito: eppure dove c’è agricoltura non c’è dissesto idrogeologico, perché gli agricoltori si prendono cura del territorio. Ci troviamo con una zootecnica sotto attacco, ma gli allevatori stanno facendo salti mortali per garantire carni salubri a prezzi contenuti: il comparto non va demonizzato solo sulla base di preconcetti ideologici, ma va conosciuto e valutato per il suo reale contributo. Stesso discorso per le energie rinnovabili: non sono certo il problema, ma lo è il cambiamento climatico e i suoi effetti, mentre le rinnovabili sono uno strumento di contrasto al fenomeno. Prendiamo l’agrivoltaico, è un’interessante opportunità: non dimentichiamo che sotto le coperture che producono energia rinnovabile si continua a fare agricoltura e quindi non c’è un consumo di suolo – ha concluso Alberto Mazzoni – Noi chiediamo regole chiare per l’agrivoltaico così come per la produzione di energia rinnovabili nelle aziende agricole: possiamo dare un contributo importante al paniere energetico nazionale, ma per investire servono norme certe e definite. E’ questo che chiediamo alla politica”.

FATTURE ELETTRONICHE E REGOLARIZZAZIONE “AGEVOLATA” DELLE VIOLAZIONI FORMALI E/O SOSTANZIALI 

L’invio tardivo di corrispettivi giornalieri e/o la tardiva fatturazione creano violazioni che possono essere regolarizzate tramite le definizioni agevolate previste dalla Legge n. 197/2022.

L’Agenzia delle Entrante attualmente sta inviando una lettera di compliance dove comunica l’anomalia riferita al 2021 e al 2022, evidenziando la possibilità di regolarizzare le violazioni entro il 31/03/2023 .

 

REGIME SANZIONATORIO TARDIVA EMISSIONE FATTURA / INVIO CORRISPETTIVI

 

  • Tardiva fatturazione

 

IMPONIBILE

  • Non ha inciso sulla liquidazione dell’IVA
  • violazione formale
  • Sanzione Da € 250 a € 2.000

 

  • Ha inciso sulla liquidazione dell’IVA
  • violazione sostanziale
  • Sanzione Dal 90% al 180% dell’imposta relativa all’importo non correttamente registrato. La medesima sanzione è altresì applicabile al soggetto che indica, nella documentazione dei registri, un’imposta inferiore a quella dovuta
  • La sanzione non può essere inferiore a 500 €

 

 

NON IMPONIBILE Esente, non soggetta a reverse charge  ex artt. 17 e 74, commi 7 e 8,

DPR n. 633/72

 

  • Non ha inciso sulla determinazione del reddito PRODUCE UN VIZIO FORMALE
  • Sanzione Da € 250 a € 2.000

 

  • Ha inciso sulla determinazione del reddito PRODUCE UN VIZIO SOSTANZIALE
  • Sanzione Dal 5% al 10% del corrispettivo non correttamente registrato
  • La sanzione non può essere inferiore a 500 €

 

  • Tardivo invio dei corrispettivi

 

  • Non ha inciso sulla liquidazione dell’IVA
  • PRODUCE VIZIO FORMALE
  • Sanzione € 100 per ciascuna trasmissione

 

  • Ha inciso sulla liquidazione dell’IVA
  • PRODUCE VIOLAZIONE SOSTANZIALE
  • Sanzione 90% dell’imposta corrispondente all’importo non memorizzato o

trasmesso, per ciascuna operazione

  • La sanzione non può essere inferiore a € 500

 

INVIO TARDIVO RELATIVO ALLE FATTURE

Nelle comunicazioni di anomalia, con riferimento alle fatture, sono evidenziati:

 il numero di fatture elettroniche emesse in ritardo entro la fine del mese successivo. In tale

fattispecie possono rientrare:

− le fatture immediate effettivamente emesse in ritardo, ossia oltre 12 giorni dal momento di

effettuazione dell’operazione;

− le fatture differite, ancorché regolarmente emesse entro il giorno 15 del mese successivo a

quello di effettuazione dell’operazione.

 

 

INVIO TARDIVO RELATIVO AI CORRISPETTIVI GIORNALIERI

Relativamente alla tardività nell’invio dei corrispettivi giornalieri, nelle comunicazioni di anomalia

sono evidenziati dettagliatamente i dati relativi all’ID dell’invio, alla matricola del RT, alla data della

rilevazione e a quella di trasmissione.

Anche in tal caso è necessario verificare se la violazione ha inciso o meno sulla liquidazione dell’IVA al fine di valutare l’opportunità / convenienza all’utilizzo delle menzionate sanatorie.

 

SANARE LE VIOLAZIONI FORMALI

Le violazioni relative agli obblighi di registrazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA, come evidenziato dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare 27.1.2023, n. 2/E, rientrano tra quelle “formali” se:

  • con riferimento alle operazioni imponibili, non hanno inciso sulla corretta liquidazione IVA;
  • con riferimento alle operazioni non imponibili / esenti / non soggette ad IVA, non rilevano neppure ai fini della determinazione del reddito;
  • con riferimento alle operazioni soggette a reverse charge, in assenza di frode, l’IVA risulta assolta. Se la violazione ha determinato il mancato pagamento dell’IVA, la violazione ha natura sostanziale.

 

Tali violazioni possono essere sanate, se commesse entro il 31.10.2022 (per gli anni ancora

accertabili), tramite la regolarizzazione delle violazioni formali con il versamento della sanzione pari a € 200 per ciascun periodo d’imposta, in unica soluzione, entro il 31.3.2023 ovvero in 2 rate di pari importo entro il 31.3.2023 e il 31.3.2024 effettuando il versamento, con il mod. F24, di € 200 in unica soluzione entro il 31.3.2023 (codice tributo “TF44”, anno di riferimento “2021”, rateazione/regione/prov/mese di riferimento “0101”).

 

SANARE LE VIOLAZIONI SOSTANZIALI

La violazione in materia di tardiva fatturazione ha natura sostanziale se ha inciso:

  • sulla determinazione dell’IVA con riferimento alle operazioni imponibili;
  • sulla determinazione del reddito con riferimento alle operazioni non imponibili, esenti, non soggette ad IVA.

Tale regolarizzazione:

  • può essere effettuata con riferimento alle violazioni relative alle dichiarazioni validamente

presentate relative al 2021 e periodi d’imposta precedenti, comprese le violazioni

prodromiche.

Le violazioni sostanziali riferite a fatture relative al 2022 / 2023 non sono regolarizzabili

tramite il “ravvedimento speciale”, ma esclusivamente con il ravvedimento “ordinario” ex art. 13, D.Lgs. n. 472/97;

  • si perfeziona con il versamento della sanzione ridotta a 1/18 del minimo (tale sanzione non è “modulata” a seconda del momento in cui la violazione è stata commessa, a differenza di quanto avviene nel ravvedimento “ordinario”), oltre all’IVA e agli interessi, entro il 31.3.2023 (unica soluzione o prima rata di 8).

Nel mod. F24 vanno riportati i seguenti codici tributo:

– “TF47” per l’IVA;

– “1991” per gli interessi da ravvedimento speciale;

– “1668” per gli interessi da rateazione, pari al 2% annuo con riferimento alle rate da 2 a 8.

 

 

CITTADINI UCRAINI: proroga al 31 dicembre 2023 della validità dei permessi di soggiorno per protezione temporanea.

 

Informiamo che il Consiglio dei Ministri ha prolungato, fino al 31 dicembre 2023, lo stato di emergenza finalizzato ad assicurare soccorso ed assistenza, sul territorio nazionale, alla popolazione ucraina in conseguenza della grave crisi internazionale in atto.

A seguito di tale decisione, con apposito decreto-legge (n. 16 del 2 marzo 2023), viene altresì prorogata fino al 31 dicembre 2023 la validità dei permessi di soggiorno rilasciati agli aventi diritto.

Si ricorda a tal proposito che il DPCM 28 marzo 2022 aveva riconosciuto il regime emergenziale di protezione temporanea per tre categorie di soggetti:

1)  cittadini ucraini e loro familiari residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022;

2) cittadini di altri paesi e loro familiari che beneficiavano prima del 24 febbraio 2022 di protezione internazionale o nazionale equivalente in Ucraina;

3) cittadini di altri paesi che dimostravano di soggiornare in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 con permesso di soggiorno permanente valido.

Si rammenta che il permesso di soggiorno, sulla base della normativa emergenziale, si ottiene con la richiesta da presentare in Questura, e che la ricevuta, in attesa del permesso, è sufficiente per l’esercizio dei relativi diritti (compreso quello di accesso al mercato del lavoro).

Il DPCM in questione riconosceva la validità dei permessi di soggiorno per motivi di protezione internazionale fino al 4 marzo 2023; con la pubblicazione del citato decreto-legge 2 marzo 2023, n.16 tale termine è stato prorogato fino al 31 dicembre 2023.

  

Aggiornamento del valore dei titoli PAC per il periodo di programmazione 2023-2027, a norma del Reg. (UE) n. 2021/2115- Circ. AGEA COORD. n. 202032 del 17.03.2023  

AGEA Coordinamento ha provveduto ad eseguire il previsto aggiornamento del valore dei titoli PAC per il periodo di programmazione 2023-2027 in attuazione delle scelte effettuate con il Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027.

Come è noto, ai fini del processo di aggiornamento del valore dei diritti (titoli) con riferimento al sostegno di base al reddito per la sostenibilità (BISS) a partire dal 2023, in attuazione di quanto previsto dall’. 24 del Reg. (UE) n. 2021/2115 e dall’art. 10 del DM 23.12.2022 n. 660087, l’AGEA ha provveduto a adeguare alle nuove regole di convergenza interna il valore dei titoli validi alla data del 31 dicembre 2022.

 

Specifichiamo che, come atteso, le operazioni di calcolo eseguite hanno comportato una rideterminazione del valore di tutti i titoli validi al 31.12.2022, mentre nessuna variazione è stata apportata al loro numero identificativo ed alla quantità (numero di titoli presenti nel portafoglio di ciascuna azienda) 

Di seguito vi riepiloghiamo le fasi eseguite, nell’ordine, per la rideterminazione del valore dei titoli: 

  1. a) adeguamento del valore dei titoli in misura proporzionale al loro valore stabilito, per l’anno di domanda 2022, e al relativo pagamento per le pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente di cui al titolo III, capo III, del Reg. (UE) n. 1307/2013 per il medesimo anno di domanda
  • In sostanza il valore unitario di ciascun titolo è stato determinato, prima della convergenza, sommando al suo valore stabilito per l’anno di domanda 2022 il relativo aiuto per le pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente (inverdimento). A questo fine si è preso a riferimento il valore del greening determinato come coefficiente del valore dei titoli attivati dall’azienda (pari allo 0,5246 per l’annualità 2022), indipendentemente dall’effettivo pagamento della quota greening poiché un eventuale mancato pagamento o riduzione nell’anno di domanda 2022 non comporta una riduzione del valore dei titoli a norma del Reg. UE 2021/2115.
  1. b) adeguamento del valore dei titoli al valore unitario massimo di duemila euro stabilito dall’art 10, comma 3, del DM 23.12.2022 n. 660087 ai sensi dell’art. 24, paragrafo 3, del Reg. (UE) n. 2021/2115;Tutti i titoli che, completata la fase di cui alla lettera a) sopra richiamata, risultavano di valore superiore ai 2.000 euro sono stati riportati al valora unitario massimo.
  2. c) determinazione del valore dell’importo unitario medio e calcolo del fabbisogno finanziario dei titoli che si pongono al di sotto dell’importo unitario medio; il valore dell’importo unitario medio è stato è stato determinato in € 164,12 (calcolato dividendo il massimale per il sostegno di base al reddito stabilito per il 2026 per il numero di ettari ammissibili associati ai titoli risultanti nel Registro); si è conseguentemente stabilito il fabbisogno finanziario necessario a garantire che tutti i titoli che si pongono al di sotto dell’importo unitario medio raggiungessero almeno l’85% del suddetto importo che è pari a 139,50 euro. Tale incremento è stato finanziato con le risorse ricavate dall’applicazione del livello massimo di € 2.000 a titolo nonché con quelle derivanti dalla riduzione del valore dei titoli che pongono al di sopra del valore medio unitario, come dettagliato al punto d) che segue.
  3. d) adeguamento del valore dei titoli alla convergenza interna.
  • Il meccanismo di convergenza interna prevede, pertanto, che il valore dei titoli che si pongono al di sopra dell’importo unitario medio diminuisca progressivamente nel corso degli anni mentre il valore dei titoli che si pongono al di sotto dell’importo unitario medio aumenti progressivamente fino a raggiungere l’85% dell’importo unitario medio.
  • I titoli di valore compreso tra l’85% e il 100% dell’importo unitario medio non subiscono l’applicazione della convergenza interna.
  • Ai sensi dell’art. 24, paragrafo 7, del Reg. (UE) n. 2021/2115 e dell’art. 10 del DM 23.12.2022 n. 660087, la riduzione del valore dei titoli che si posizionano al di sopra dell’importo unitario medio non può essere superiore al 30% (escludendo la riduzione determinata dall’applicazione del valore unitario massimo ai titoli), facendo comunque salva la possibilità di applicare una riduzione maggiore qualora ciò si rendesse necessario per raggiungere il valore minimo dei titoli (pari almeno all’85 per cento dell’importo unitario medio) entro l’anno di domanda 2026. In tal caso, si procede prima ad aumentare la percentuale di riduzione del valore dei soli titoli che non hanno ancora raggiunto la percentuale di riduzione del 30% e, solo qualora tale operazione non si sia rivelata sufficiente a reperire le risorse necessarie, si procede ad aumentare la percentuale di riduzione anche oltre la soglia del 30%. 

Come è noto l’aggiornamento del valore dei titoli, determinato come sopra specificato, entra in vigore a partire dal 1° gennaio 2023. Cogliamo, altresì, l’occasione per confermarvi che in ambito SIAN è pubblicamente consultabile il Registro Titoli PAC  2023 -2027 sebbene al momento, tutti i titoli sono nello stato “provvisorio”. 

Attendiamo la comunicazione di AGEA circa la definitività dei titoli pubblicati, in seguito alla quale potranno essere attivate le procedure di trasferimento titoli 2023.

 

Per la lettura completa della circolare citata vi rimandiamo al seguente link: 

https://www.agea.gov.it/portal/page/portal//AGEAPageGroup/HomeAGEA/EsitoRicerca?itemtype=Circolare&id_current_page=6592689&p_settore=%25&p_anno=%25&p_mese=%25&p_tiponorm=NA

 

 

 

Vitivinicolo: aperto il portale per le domande di autorizzazione per nuovi impianti viticoli. Scadenza fissata al 31 marzo 

Informiamo che Agea ha reso disponibile l’applicativo su SIAN per presentare le domande per l’anno 2023, con le stesse regole dello scorso anno. In Emilia-Romagna la superficie richiedibile massima è pari ad un ettaro (l’assegnazione effettiva sarà probabilmente molto meno) e priorità per le aziende biologiche.

La data per la presentazione delle domande rimane fissata con scadenza ultima al prossimo 31 marzo.

Gli uffici tecnici sono a disposizione per chiarimenti e per la predisposizione delle pratiche.

 

 

 

Approvate le integrazioni sui Disciplinari di Produzione Integrata per il 2023 

La regione Emilia-Romagna ha emanato la Determina n. 3945/2023 con la quale sono state approvate le modifiche alle Norme generali e di coltura della fase di coltivazione dei Disciplinari produzione integrata 2023, alle Disposizioni applicative degli Impegni Aggiuntivi Facoltativi, le Disposizioni applicative dei sotto impegni della Azione 3 SRA19 ed il Piano regionale di controllo del SQNPI 

L’atto contiene le modifiche apportate alla edizione 2022 

L’aggiornamento ha ricevuto il parere di conformità alle Linee guida nazionali di produzione integrata da parte dei Gruppi tecnici competenti del SQNPI

 

La Regione Emilia-Romagna ha appena emanato la determina 6130 del 22/03/2023 che integra la Determinazione n.3945/2023 di approvazione dei Disciplinari di produzione integrata 2023.

Nello specifico sono state approvate:

  • Le Disposizioni applicative dell’Azione 1 della SRA 19, dove sono state dettagliate le modalità di verifica della tolleranza 20% sulla riduzione delle superfici.Inoltre sono stati indicati i requisiti per la certificazione delle irroratrici;
  • Le Disposizioni applicative dell’Azione 2 della SRA 19, dove sono state dettagliate le modalità di verifica della tolleranza 20% sulla riduzione delle superfici.Inoltre sono state elencate le sostanze attive autorizzate classificate come “Candidate alla sostituzione” 
  • L’integrazione alle Disposizioni applicative dell’Azione 3 della SRA 19 
  • Sono state inserite le disposizioni applicative per il sottimpegno 11 – Precessione per prevenzione micotossine frumento duro
  • Modifica sottimpegno 03 – Vite – Confusione e antagonisti ridotto da 6 a 5 il numero minimo di trattamenti per la confusione sessuale in forma liquida per la difesa da Lobesia botrana
  • Modifica nel sottimpegno 07 – Erbacee – Difesa avanzata dell’anno di disponibilità del prodotto da 2022 a 2023
  • Sottimpegno 08 – Erbacee e orticole – Trappole elateridi – prorogato al 14/04/2023 il termine per l’istallazione delle trappole “Yatlor funnel” 

Tutte le informazioni sono disponibili nella Home page dei DPI 2023 al seguente link:  

Disciplinari di produzione integrata vegetale 2023 — Agricoltura, caccia e pesca (regione.emilia-romagna.it).

 

 

Interventi agro climatico ambientali e agricoltura biologica, prorogata la scadenza per la presentazione delle domande 

A seguito della Delibera 371 del 13.03.2023 è stata prorogata alle ore 13 del prossimo 14 aprile 2023 la scadenza per la presentazione delle domande di sostegno per tutti gli interventi.

Il termine per la presentazione delle notifiche delle nuove superfici a biologico è rimasto al 14 marzo 2023.

Inoltre, si riportano alcune precisazioni sull’intervento 19 (riduzione dell’impatto dell’uso di prodotti fitosanitari:

  1. è stato integrato il bando della misura 19 – paragrafo 4 “Impegni” – azioni 1 e 2 con la dicitura “Le disposizioni applicative della Azione 1/ Azione 2 vengono approvate annualmente all’interno dell’atto di approvazione dei Disciplinari di produzione integrata e pubblicate;
  2. è stato integrato il bando della misura 19 con il paragrafo 7.1 per meglio definire la demarcazione e cumulabilità con gli interventi OCM: “Demarcazione con interventi settoriali” Le superfici oggetto di aiuto in SRA19 non potranno essere in ogni caso oggetto di aiuto per la medesima annualità nell’ambito di intervento settoriali analoghi a SRA19 previsti all’interno dei programmi operativi dei settori ortofrutticolo, olio di oliva e olive da tavola e altri settori (patate). Nel caso di interventi analoghi a SRA19 finanziati con intervento settoriale nei Programmi operativi delle Organizzazioni di Produttori e Associazioni delle Organizzazioni di produttori, il beneficiario può scegliere la fonte di finanziamento per il pagamento dell’intervento di Produzione integrata a titolo di intervento settoriale o, in alternativa, con lo SRA19 dello sviluppo rurale”; ne consegue che:
    • SRA19 – Azione 1 è cumulabile con intervento settoriale produzione integrata a superfice;
    • SRA19 – Azione 2 non è cumulabile con l’intervento settoriale produzione integrata a superfice;
    • i sotto impegni di SRA19 – Azione 3 sono cumulabili in generale con gli interventi settoriali produzione integrata a superfice, fatta eccezione per alcuni pagamenti di mezzi tecnici (es. confusione sessuale, alcuni preparati microbiologici, pacciamatura film plastici, ecc.) per i quali verrà effettuata una specifica verifica istruttoria tesa a evitare il doppio finanziamento. 

Per il testo completo dei bandi pubblicati si può fare riferimento al seguente link:

I bandi approvati con Dgr 2375/2022   (Interventi agro-climatico-ambientali e agricoltura biologica).

Per le aziende interessate è necessario quanto prima manifestarsi presso i nostri uffici tecnici.Gli uffici tecnici sono a disposizione per ogni chiarimento.

 

 

Piano di Sviluppo Rurale, insediamento di giovani agricoltori: approvato l’ultimo bando relativo alla precedente programmazione 

Informiamo che la Regione Emilia-Romagna ha approvato con oltre 4,6 milioni di euro di risorse finanziarie suddivise in quasi 1,5 milioni di euro per il tipo di operazione 4.1.02 “Investimenti in azienda agricola per giovani agricoltori beneficiari di premio di primo insediamento” e oltre 3,1 milioni di euro per il tipo di operazione 6.1.01 “Aiuto all’avviamento d’impresa per giovani agricoltori”. Il premio di primo insediamento varia da un minimo di 30 mila euro ad un massimo di 50 mila euro nelle zone con vincoli naturali o altri vincoli specifici.

Le domande di contributo dovranno essere presentate entro il 28 aprile 2023.

L’atto di approvazione è la delibera di Giunta regionale n. 324 del 06 marzo 2023.

Per il nuovo bando giovani, sulla programmazione PAC 2023/2027 bisognerà invece attendere la fine del 2023.

Gli uffici tecnici sono disposizione su appuntamento per valutare eventuali ingressi di giovani in agricoltura. 

 

IL CONTRIBUTO DEL CARBON FARMING PER LA NEUTRALITA’ CARBONICA E LA SICUREZZA ALIMENTARE: conferenza in programma per il 31/03

In programma per il 31 marzo alla sede della Delegazione presso l’UE della Regione Emilia-Romagna. Apre i lavori l’Assessore Alessio Mammi.

Venerdì 31 marzo dalle ore 9.00 alle ore 12.00 presso la sede di Bruxelles della Delegazione della Regione Emilia-Romagna si terrà la conferenza “Il contributo del carbon farming per la neutralità carbonica e la sicurezza alimentare – Il regolamento Ue per la certificazione dei crediti di carbonio e le esperienze innovative in Emilia-RomagnaObiettivo dell’iniziativa: fare punto sulla proposta di regolamento della Commissione Europea per istituire un quadro di certificazione dell’Unione per gli assorbimenti di carbonio e presentare esperienze e progetti in tema di carbon farming sviluppati in Emilia-Romagna con i fondi per l’innovazione del Programma di Sviluppo Rurale e con altri programmi di finanziamento europeo. La conferenza sarà aperta dall’Assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi. Per la Commissione Europea interverranno Chiara Micelli della DG Clima C.3 che illustrerà in dettaglio la proposta di regolamento; Klavdija Ramsak-Noemi della DG AGRI D1 che farà una panoramica delle esperienze di innovazione sviluppate a livello europeo con i Gruppi Operativi e delle opportunità nel nuovo quadro dell’AKIS e della EU CAP Network; Gaelle Marion, capo unità DG AGRI B.2 che chiuderà la conferenza illustrando il contributo per il carbon farming dei Piani Strategici della PAC 2023-2027. Sono inoltre previste due tavole rotonde nelle quali interverranno relatori di Università e centri di ricerca dell’Emilia-Romagna. Nella prima saranno presentati i risultati di progetti realizzati dai Gruppi Operativi dell’Innovazione finanziati con il Programma di Sviluppo Rurale nell’ambito dell’EIP-AGRI con gli interventi di Andrea Fiorini (Innovation for Sustainable Agriculture – ISA), 
Maria Teresa Pacchioli, (Centro Ricerche Produzioni Animali – CRPA) e Maria Grazia Tommasini, (Ri.Nova). Nella seconda Andrea Ferrarini (Università Cattolica di Piacenza), Antonio Volta (ARPAE – Osservatorio Clima) e Giampaolo Sarno (Regione Emilia-Romagna) illustreranno progetti europei e misure di sostegno regionale per il monitoraggio del carbonio e l’incremento della sostanza organica nel suolo.

L’intera conferenza sarà trasmessa in streaming e potrà essere quindi seguita anche on-line. Per poter partecipare o ricevere il link di collegamento è richiesta la registrazione compilando questo form. E’ previsto un servizio di traduzione simultanea dall’inglese e dall’italiano.

Per maggiori informazioni, visitare il seguente link:

https://www.regione.emilia-romagna.it/sede-di-bruxelles/notizie/2023/conferenza-201cil-contributo-del-carbon-farming-per-la-neutralita-carbonica-e-la-sicurezza-alimentare201d

 

 

SICCITA’: nuova riunione della cabina di regia in Regione

La vicepresidente Priolo: “Anticipo del deflusso minimo vitale, possibilità di riempire i canali e piano di interventi sull’idropotabile”.

Da subito l’applicazione del deflusso minimo vitale (Dmv) estivo, che consentirà a Consorzi di bonifica, aziende agricole e privati – titolari di concessioni – di prelevare e accumulare più acqua in caso di precipitazioni e possibilità di riempire i canali per uso ambientale oltre i volumi concessi per uso irriguo. Il provvedimento sarà approvato nella prossima seduta di giunta. A breve, un nuovo piano di interventi per la salvaguardia della riserva idropotabile da sottoporre al Dipartimento nazionale di Protezione civile. Questo quanto emerso dalla cabina di regia per la criticità idrica, che si è riunita in Regione, per la seconda volta dall’inizio dell’anno. Conseguente alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale dello scorso 4 luglio (poi prorogato al 31 dicembre 2023), la cabina si era riunita già lo scorso 11 gennaio. Nell’ultimo incontro è stata fatto il punto la fotografia della situazione meteo-idro-climatica che vede la parte occidentale della regione in sofferenza a causa delle scarse piogge invernali, con invasi quasi vuoti e livelli del Po bassissimi. È stato inoltre fatto il punto sullo stato di avanzamento degli interventi realizzati grazie alle risorse assegnate dal Governo per far fronte all’emergenza siccità 2022 in Emilia-Romagna (la regione che ha avuto più aiuti, quasi 10 milioni e 700mila euro): 49 interventi, oltre il 61%, sono già conclusi, 22 in fase avanzata e 7 in affidamento. “Ci siamo attivati da subito per non farci trovare impreparati all’estate- spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega all’Ambiente- e lo abbiamo fatto muovendoci su più fronti. L’anticipo del deflusso minimo vitale permetterà di accumulare scorte idriche in caso di pioggia invasando tutto il possibile, da utilizzare quando aumenteranno le necessità di irrigazione delle colture. Sul fronte dell’idropotabile candideremo interventi per alcuni milioni di euro per interventi mirati alla salvaguardia della riserva idropotabile; è fondamentale, però, che ciascuno faccia la propria parte”. Alla cabina di regia, che si aggiornerà nel mese di maggio, hanno partecipato rappresentanti dell’assessorato regionale all’Ambiente, Autorità distrettuale fiume Po, Aipo, Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, Arpae, Atersir, Gestori Servizio Idrico integrato, Anbi (Unione regionale delle bonifiche) e Consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna.

Per maggiori informazioni, visitare il seguente link: https://www.arpae.it/it/notizie/siccita-nuova-riunione-della-cabina-di-regia-in-regione

 

PULEDRI DI RAZZA PUROSANGUE INGLESE: iscrizioni prorogate al 15 aprile

Allo Stud Book per quelli nati nel 2021. Lo prevede un decreto direttoriale del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

Gli allevatori dei puledri di razza Puro sangue inglese (Psi) nati nel 2021 hanno ancora tempo fino al 15 aprile per effettuare l’iscrizione allo Stud Book. La proroga è stata prevista dal Decreto direttoriale n. 167810 del 21/3/2023 del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) a seguito dei ritardi nelle iscrizioni che si erano generati a causa dell’emergenza pandemica. Il decreto prevede che, in caso di mancato completamento della documentazione prevista dalla normativa vigente, il termine ultimo per la richiesta di iscrizione tardiva allo Stud Book dei cavalli purosangue inglese nati in Italia nell’anno 2021, già provvisti di microchip e con genealogia accertata, slitta, come detto sopra, a metà aprile. Gli allevatori interessati dovranno attuare tutti gli adempimenti previsti dalla normativa per l’anno di riferimento, regolarizzando i procedimenti non conclusi per mancato completamento della documentazione prevista. La tariffa dell’istruttoria fissata dal Masaf è di 1.070 euro.

Per maggiori informazioni, visitare il seguente link: https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/notizie/2023/marzo/puledri-di-razza-puro-sangue-inglese-iscrizioni-prorogate-al-15-aprile

 

CONCESSIONI DEMANIALI: scadenza pagamento canoni annuali 

I pagamenti relativi alle concessioni rilasciate da ARPAE, quali prelievo di acqua sotterranea da pozzo/i, prelievo di acqua sotterranea da sorgente, attingimento acqua superficiale da fiume/rio/lago e concessione di aree demaniali devono essere effettuati annualmente.

La scadenza annuale per il pagamento è il 31 Marzo; se il pagamento non viene effettuato entro tale data si dovrà pagare la rata con i tassi d’interesse.

Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio tecnico – Area ambiente

 

PUA PROVVISORIO: scatta l’obbligo di conservazione

Dalla fine del mese di marzo sarà obbligatorio conservare, presso la propria azienda, la versione provvisoria del P.U.A. (piano di utilizzazione agronomica).

Deve essere presentato da (aziende che ricadono in zone vulnerabili ai nitrati ed assimilate): aziende con allevamento (>3000 kg azoto/annuo), aziende IPPC, aziende di bovini con oltre 500 UBA, impianti di biogas (>3000 kg azoto/anno), aziende che utilizzano > 3000 kg/anno di azoto da correttivi da materiali biologici o da compost, aziende senza allevamento che usa effluenti/digestato come DETENTORE (>3000 kg azoto/anno).

Nota: non sono tenuti ad elaborare il PUA le aziende IPPC e gli allevamenti di bovini con oltre 500 UBA che cedono totalmente a terzi effluenti di allevamento o digestato e gli impianti di digestione anaerobica che utilizzano meno di 3000 kg di azoto/anno.

Deve essere presentato da (aziende che ricadono in zona ordinaria): aziende IPPC, aziende di bovini/altre specie con oltre 500 UBA, impianti di biogas >6000 kg azoto/anno, aziende che usano digestato >6000 kg azoto/anno, aziende che utilizzano >12000 kg/anno di azoto da correttivi da materiali biologici o da compost.

Nota: il PUA è richiesto (unitamente alla tenuta del registro) anche qualora si superi il limite di 340 kg per ettaro per anno di azoto al campo di origine zootecnica.

 

 

CIMICE ASIATICA: compilazione questionario

Nell’ambito del progetto PSR Cimice.Net è stato realizzato un monitoraggio territoriale della cimice asiatica nel biennio 2020-2021, poi proseguito nel 2022 grazie ai finanziamenti della base sociale di Ri.Nova. A conclusione di questa attività è stato realizzato un questionario (20 domande) al fine di realizzare un sondaggio territoriale sui danni da cimice negli ultimi anni. Il questionario è riferito ad uno specifico frutteto (melo, pero, pesco/nettarina, actinidia) sia per siti dentro alla rete di monitoraggio sia per siti esterni a questa rete. Pertanto è esteso a qualsiasi tecnico ed agricoltore dell’Emilia-Romagna. Chiunque può collaborare partecipando a questa raccolta di dati. Il questionario, anche se nelle domande iniziali richiede alcune informazioni personali, sarà completamente anonimo e tutti i dati raccolti verranno trattati nel rispetto della privacy.

Per completare il questionario, entro e non oltre il 31/03, è sufficiente utilizzare questo link: https://forms.gle/bGqGtnh7oErAufrk9

 

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News

 

CONGEDO PARENTALE

CONGEDO PARENTALE: DAL 2023 NUOVO INDENNIZZO ALL’80%

 

Da gennaio 2023 è previsto l’indennizzo all’80% della retribuzione per uno dei mesi di congedo parentale, a condizione che sia goduto entro i sei anni del bambino. In occasione della nascita di un figlio, oltre all’astensione obbligatoria di 5 mesi indennizzata all’80% della retribuzione e spettante alla madre, la legge prevede la misura del “congedo parentale”: si tratta di un periodo di astensione facoltativa dal lavoro concesso a entrambi i genitori per prendersi cura del bambino nei suoi primi 12 anni di vita. Spetta per un tempo complessivo, tra i due genitori, non superiore a dieci mesi, elevabili a undici se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo, continuativo o frazionato, di almeno tre mesi. Una parte del congedo parentale, per un massimo di 9 mesi complessivi fra i genitori, è indennizzato al 30% della retribuzione.

 

I 9 mesi indennizzati spettano con le seguenti modalità:

 

  • tre mesi per ciascun genitore (per un totale di sei) ed ulteriori tre mesi complessivi in alternativa fra i due genitori.

 

A partire da gennaio 2023, uno di questi 9 mesi è indennizzato all’80% della retribuzione, a condizione che sia goduto entro il sesto anno di vita del bambino.

 

 

 

 

NASPI E CONTRATTO PART-TIME

Verifica del minimale retributivo

 

Come funziona la NASpi per i contratti part-time?

I contratti di lavoro part-time hanno delle conseguenze sul calcolo dell’indennità di disoccupazione NASpI, soprattutto per quanto concerne la durata. Infatti, la NASpI, viene corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni per quanto riguarda i rapporti di lavoro a tempo pieno, mentre per i rapporti di lavoro a orario parziale la durata è inferiore. Per quanto riguarda il part-time sia orizzontale che verticale, vengono prese in considerazione tutte le 52 settimane di contribuzione, purché la retribuzione settimanale non sia inferiore ai minimali retributivi Inps. In quest’ultimo caso invece il conteggio delle settimane subisce delle modifiche.

 

Il minimale contributivo

Innanzitutto, si deve considerare il minimale contributivo, ossia la retribuzione minima considerata come base per il calcolo dei contributi previdenziali versati dal datore di lavoro. Per l’anno corrente il minimale della retribuzione giornaliera è pari a 53,95 €, pertanto se il lavoratore percepisce una retribuzione giornaliera inferiore a questa soglia i contributi dovuti saranno comunque calcolati tenendo conto di tale minimo giornaliero. Tuttavia, per l’accredito di 52 settimane contributive è necessario che la retribuzione settimanale sia pari o superiore a 227,18 €, vale a dire il 40% del trattamento minimo di pensione, ed è un valore che cambia ogni anno. Sotto questa soglia non viene riconosciuta per intero la settimana contributiva e pertanto si creano delle ripercussioni sulla durata dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori part-time con retribuzione non elevata.

 

Chi è escluso dal conteggio?

  • i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari
  • gli operai agricoli
  • gli apprendisti

 

Al di sotto della soglia minima di retribuzione settimanale, una settimana contributiva potrebbe necessitare di più giorni: per esempio, la settimana contributiva potrebbe essere pari a 10 giorni di lavoro part time; di conseguenza, le settimane contributive necessarie per il diritto alla Naspi devono essere pari a 13 negli ultimi quattro anni e quindi ci vorrebbero più settimane lavorative per raggiungere tale requisito.

 

Lo stesso vale per la durata dell’indennità, erogata per la metà delle settimane contributive riferite agli ultimi quattro anni, perciò si verificherà una riduzione.

 

Nessuna differenza, invece, per l’importo. La prestazione viene comunque calcolata prendendo in considerazione il 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni.

 

 

 

 

 

DISOCCUPAZIONE AGRICOLA 2023

Requisiti e modalità di accesso a domanda

 

L’indennità di disoccupazione agricola è una prestazione economica a cui hanno diritto i lavoratori agricoli dipendenti e le figure equiparate. La prestazione spetta a:

  • operai agricoli a tempo determinato iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti;
  • operai agricoli a tempo indeterminato che vengono assunti o licenziati nel corso dell’anno civile, dando luogo, così, a eventuali periodi di mancata occupazione al di fuori del contratto di lavoro;
  • piccoli coloni;
  • compartecipanti familiari;
  • piccoli coltivatori diretti che integrano fino a 51 le giornate di iscrizione negli elenchi nominativi mediante versamenti volontari.

Non hanno diritto all’indennità:

  • i lavoratori che presentano la domanda oltre il termine previsto;
  • i lavoratori iscritti in una delle gestioni autonome o nella Gestione Separata per l’intero anno, o per parte dell’anno ma il numero delle giornate lavorative rientranti nel periodo di iscrizione è superiore a quelle di attività lavorativa dipendente;
  • i lavoratori già titolari di pensione diretta alla data del 1° gennaio dell’anno di competenza della prestazione. Nel caso di pensionamento durante l’anno, il numero delle giornate indennizzate per disoccupazione agricola viene riproporzionato rispetto al numero di mesi antecedenti la decorrenza della pensione;
  • i lavoratori che hanno svolto prevalentemente, nell’anno o nel biennio antecedente la domanda, attività di lavoro dipendente non agricolo;
  • i lavoratori che si dimettono volontariamente, escluse le lavoratrici madri che si dimettono nel corso del periodo di puerperio (o lavoratori padri) e coloro che si dimettono per giusta causa;
  • i lavoratori cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale.

L’indennità spetta per un numero di giornate pari a quelle lavorate entro il limite massimo di 365 giornate annue, dalle quali si dovranno detrarre:

  • le giornate di lavoro dipendente agricolo e non agricolo;
  • le giornate di lavoro in proprio agricolo e non agricolo;
  • le giornate indennizzate a titolo di malattia, maternità, infortunio, ecc.;
  • quelle non indennizzabili, quali, per esempio, quelle successive all’espatrio definitivo.

L’indennità spetta nella misura del 40% della retribuzione di riferimento. Dall’importo spettante viene detratto il 9% dell’indennità giornaliera di disoccupazione a titolo di contributo di solidarietà. Questa trattenuta viene effettuata per un massimo di 150 giorni.

Agli operai agricoli a tempo indeterminato l’indennità viene erogata per un importo pari al 30% della retribuzione effettiva. Non è applicata la trattenuta per contributo di solidarietà.

L’indennità viene pagata direttamente dall’INPS in un’unica soluzione.

Il pagamento dell’indennità di disoccupazione agricola determina automaticamente l’accredito di contribuzione figurativa, calcolata detraendo dal parametro 270 (pari all’anno intero ai fini pensionistici), le giornate lavorate e quelle già indennizzate ad altro titolo. Le giornate accreditate figurativamente sono utili ai fini del diritto e della misura delle pensioni di vecchiaia, di invalidità e ai superstiti e solo della misura della pensione anticipata.

Per coloro che, nell’anno di competenza della prestazione, sono iscritti negli elenchi nominativi per almeno 101 giornate o abbiano svolto attività lavorativa dipendente agricola ed eventualmente non agricola per più di 150 giorni, le prime 90 giornate di accredito figurativo sono valide anche ai fini del diritto alla pensione anticipata.

L’indennità di disoccupazione spetta ai lavoratori agricoli che: 

  • siano iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti, per l’anno cui si riferisce la domanda o che abbiano un rapporto di lavoro agricolo a tempo indeterminato solo per una parte dell’anno di competenza della prestazione dando luogo, così, a eventuali periodi di mancata occupazione al di fuori del contratto di lavoro;
  • abbiano almeno due anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria (mediante l’iscrizione negli elenchi agricoli, ovvero lavoro agricolo con qualifica OTI per almeno due anni civili antecedenti la domanda o, in alternativa, con l’iscrizione negli elenchi, ovvero lavoro agricolo con qualifica OTI, per l’anno di competenza della prestazione e l’accreditamento di un contributo contro la disoccupazione involontaria per attività dipendente non agricola precedente al biennio di riferimento della prestazione);
  • abbiano almeno 102 contributi giornalieri nel biennio costituito dall’anno cui si riferisce l’indennità e dall’anno precedente (tale requisito può essere perfezionato mediante il cumulo con la contribuzione relativa ad attività dipendente non agricola purché l’attività agricola sia prevalente nell’anno o nel biennio di riferimento). Possono essere utilizzati, per raggiungere i 102 contributi, anche quelli figurativi relativi a periodi di maternità obbligatoria e di congedo parentale, compresi nel biennio utile.

Nel caso di lavoratrici madri che si dimettono durante il periodo in cui esiste il divieto di licenziamento (300 giorni prima della data presunta del parto, dalla data di gestazione e fino al compimento del 1° anno di età del bambino) o di padri lavoratori che si dimettono durante la durata del congedo di paternità e fino al compimento del 1° anno di età del bambino, in presenza degli altri requisiti, le dimissioni non precludono il diritto all’indennità di disoccupazione.

Per quanto concerne i lavoratori che si dimettono per giusta causa, l’INPS ha accolto l’orientamento indicato nella sentenza della Corte Costituzionale 24 giugno 2002, n. 269 che prevede il pagamento dell’indennità ordinaria di disoccupazione anche quando vi siano state dimissioni “per giusta causa” nei casi di:

  • mancato pagamento della retribuzione;
  • molestie sessuali sui luoghi di lavoro;
  • modificazioni peggiorative delle mansioni lavorative;
  • mobbing, crollo dell’equilibrio psico-fisico del lavoratore a causa di comportamenti vessatori da parte dei superiori gerarchici o dei colleghi;
  • notevoli variazioni delle condizioni di lavoro, a seguito di cessione ad altre persone (fisiche o giuridiche) dell’azienda;
  • spostamento del lavoratore da una sede a un’altra, senza che sussistano comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive;
  • comportamento ingiurioso posto in essere dal superiore gerarchico nei confronti del dipendente.

L’indennità di disoccupazione può essere riconosciuta, inoltre, ai lavoratori licenziati per motivi disciplinari poiché tale cessazione dal servizio non può essere intesa quale evento da cui derivi disoccupazione volontaria in quanto la misura sanzionatoria del licenziamento non risulta conseguenza automatica dell’illecito disciplinare ma è sempre rimessa alla libera determinazione e valutazione del datore di lavoro, costituendone esercizio del potere discrezionale.

La domanda di indennità di disoccupazione agricola deve essere presentata tra il 1° gennaio ed entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si è verificata la disoccupazione, pena la decadenza dal diritto. Se tale data coincide con la domenica o con un giorno festivo la scadenza slitta al primo giorno lavorativo successivo.

In caso di decesso dell’assicurato, la domanda può essere inoltrata dagli eredi entro la stessa data (31 marzo dell’anno successivo).